Mentre la Malesia punta a raggiungere l’ambizioso obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050, il settore edilizio nazionale è finito sotto i riflettori. Responsabile di oltre la metà del consumo energetico del Paese, l’ambiente edificato rappresenta una frontiera fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico.

Il concetto di edificio net-zero, ovvero una struttura che produce tanta energia rinnovabile quanta ne consuma annualmente, è apparso come una soluzione chiave. Un’analisi del panorama attuale rivela due realtà: da un lato, progetti pionieristici riconosciuti su scala globale che dimostrano la fattibilità del concetto e, dall’altro, ostacoli sistemici significativi che ne impediscono la diffusione generalizzata. La situazione attuale degli edifici a impatto zero in Malesia è promettente, come dimostrato da alcuni casi esemplari, ma è limitata da sfide che la mantengono ai margini del settore anziché al suo centro.

Per oltre un decennio, una serie di progetti all’avanguardia ha funzionato da laboratorio abitativo, dimostrando che è possibile ottenere prestazioni energetiche ultra-basse e persino a net-zero nonostante il clima caldo e umido della Malesia. L’edificio Green Energy Office (GEO) a Bangi, completato nel 2007, è un vero precursore, avendo ottenuto il notevole indice energetico dell’edificio (BEI) di soli 35 kWh/m²/anno con i suoi sistemi solari attivi: una riduzione energetica sbalorditiva dell’85% rispetto a un tipico ufficio.

Successivamente, il Suruhanjaya Tenaga (Commissione per l’energia) Diamond Building a Putrajaya ha applicato questi principi a una sede governativa rappresentativa, utilizzando una facciata inclinata auto-ombreggiante unica nel suo genere e un innovativo sistema di raffreddamento radiante per raggiungere un BEI effettivo di 65 kWh/m²/anno, con una riduzione del 70% rispetto alla media malese. La prossima ondata di innovazione è rappresentata dal Sustainable Energy Living Lab dell'Universiti Kuala Lumpur (UniKL), destinato a diventare il primo edificio accademico ufficiale net-zero della Malesia, progettato per produrre più elettricità di quanta ne consumi e fungere anche da centro di formazione per esperti di energie rinnovabili.

Malgrado il comprovato successo di questi edifici modello, essi continuano a rappresentare l’eccezione piuttosto che la regola. Il settore edile in generale è lento nell’adottare i princìpi dell’energia net-zero, frenato da una serie di sfide interconnesse. L’elevato costo iniziale delle tecnologie e dei materiali ecologici è il principale deterrente per sviluppatori e investitori, spesso concentrati sui rendimenti a breve termine. A ciò si aggiunge una grave carenza di competenze: la progettazione, l’installazione e la manutenzione di sistemi sofisticati negli edifici ecologici richiedono conoscenze specialistiche che scarseggiano, il che può portare a errori costosi e ritardi nei progetti. E infine, c’è una persistente mancanza di comprensione approfondita da parte del pubblico e dei leader del settore sui vantaggi a lungo termine degli edifici a impatto zero, dai costi operativi più bassi al miglioramento della salute degli occupanti, che porta a una domanda di mercato debole.

Tuttavia, il governo malese e gli organismi industriali hanno creato un ecosistema favorevole per promuovere lo sviluppo del mercato. La Roadmap nazionale per la transizione energetica (NETR) offre una direzione politica chiara e di alto livello, mentre il Green Building Index (GBI), istituito nel 2009, costituisce lo strumento di valutazione ecologica riconosciuto a livello nazionale. Per affrontare la barriera dei costi, il governo offre il Green Investment Tax Allowance (GITA), che permette ai proprietari di edifici commerciali certificati GBI di rivendicare una detrazione fiscale del 100% sulle spese in conto capitale aggiuntive sostenute per ottenere tale certificazione.

L’attuale situazione degli edifici net-zero in Malesia è quella di un settore nascente con un potenziale immenso. Il paese è dotato del know-how tecnico, come dimostrano i suoi edifici green di riferimento, e di un quadro politico favorevole. Tuttavia, il percorso per rendere queste strutture la norma è ostacolato da sfide basilari quali i costi, la carenza di manodopera qualificata e un persistente divario di percezione. Affinché la Malesia possa raggiungere i suoi obiettivi climatici per il 2050, è necessario che colmi la lacuna tra i suoi risultati architettonici all’avanguardia e le pratiche quotidiane del suo settore edile. Il compito che ci attende è quello di trasformare il net-zero da un concetto stimolante a una realtà diffusa, accessibile e finanziariamente interessante.

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In copertina: immagine Envato