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Da Riyad - Nel cuore del deserto arabico, l’Arabia Saudita sta riscrivendo il proprio futuro energetico ed economico attraverso il programma Vision 2030, una strategia nazionale che mira a ridurre la dipendenza dal petrolio, diversificare l’economia e sviluppare settori chiave come le energie rinnovabili, l’innovazione urbana e la sostenibilità ambientale.
Tra gli obiettivi simbolici, anche quello di piantare un milione di alberi per contrastare le ondate di calore che spingono le temperature ben oltre i 55 gradi. In questo contesto di trasformazione profonda, ACWA Power si posiziona come uno degli attori principali, con un piano di investimenti multimiliardario entro la fine del decennio.
L’esperienza di ACWA Power
Fondata a Riyad e quotata alla Borsa saudita, ACWA Power è oggi una dei più grandi player globali nel settore dell’energia rinnovabile e della desalinizzazione dell’acqua. Con un fatturato di 1,6 miliardi di dollari nel 2024 e un portafoglio di 109 progetti che ammonta a 94 gigawatt di potenza installata – di cui 52 GW provenienti da fonti rinnovabili – l’azienda è protagonista di una trasformazione profonda, che punta su tecnologie fotovoltaiche (PV), solare a concentrazione (CSP) ed eolico, ma anche sulla produzione di idrogeno verde su larga scala. “ACWA Power ha lo spirito pionieristico necessario per affrontare la transizione, ed è stata la prima compagnia a investire nel green hydrogen a questo livello”, dichiarano dall’azienda a Materia Rinnovabile.
La strategia di ACWA Power risponde a una visione che il CEO Marco Arcelli definisce come un “quadrilemma energetico”: non solo energia accessibile, sostenibile e sicura, ma anche rapida da realizzare. “Se la transizione arriva nel 2060, è troppo tardi”, spiega a Materia Rinnovabile. Per accelerare i tempi, ACWA Power ha ricevuto mandato dal Public Investment Fund (PIF) saudita di guidare il 70% del programma nazionale sulle rinnovabili.
La traiettoria internazionale dell’azienda include progetti attivi o in fase di sviluppo in paesi come Senegal, Mauritania, Sudafrica, Malesia, Indonesia e Filippine. In parallelo, ACWA Power lavora per creare una catena di valore tra Arabia Saudita ed Europa per l’esportazione di energia rinnovabile e idrogeno verde, anche attraverso iniziative come il Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa (IMEC, India-Middle East-Europe Economic Corridor), pensato per facilitare la logistica energetica tra le due aree.
Il rapporto con la Cina, una collaborazione decennale
Una delle direttrici strategiche più rilevanti per ACWA Power al momento è il rapporto con la Cina. Un mercato che rappresenta non solo una base fondamentale per la catena di approvvigionamento – in particolare per batterie e componenti per impianti rinnovabili – ma anche un’area di espansione.
“Abbiamo una relazione storica con la Cina da 15 anni, con oltre 50 miliardi di dollari di progetti realizzati insieme”, ha ricordato Arcelli in un’intervista presso l’headquarter di Riyad. Dopo un primo approccio focalizzato sull’approvvigionamento, nel 2023 ACWA ha deciso di investire direttamente nel paese asiatico, dove oggi gestisce impianti per oltre 300 MW e ha creato un team dedicato per lo sviluppo di nuovi progetti. “La Cina è un mercato vasto e complesso, ma anche una grande opportunità per la nostra crescita”, ha spiegato il team ESG dell’azienda.
L’evoluzione commerciale dei rapporti con l’Europa
In parallelo, ACWA Power ha recentemente rafforzato in modo significativo i legami con l’Europa attraverso la firma di una serie di accordi strategici e memorandum d’intesa con partner internazionali, con l’obiettivo di creare una catena del valore per l’esportazione di energia rinnovabile e idrogeno verde tra l’Arabia Saudita e l’Europa. Gli accordi, firmati a Riyad durante il Renewable Energy and Green Hydrogen Export Workshop sotto l’egida del Ministero dell’energia saudita, coinvolgono aziende leader come Edison (Italia), TotalEnergies Renewables (Francia), Zhero Europe (Paesi Bassi) ed EnBW (Germania).
In particolare, è stato definito un piano congiunto per valutare la fattibilità di grandi impianti rinnovabili destinati all’export e l’implementazione di corridoi energetici tra Medio Oriente ed Europa, in linea con il progetto strategico IMEC. ACWA Power ha inoltre siglato accordi specifici con fornitori di tecnologie HVDC come Prysmian, GE Vernova, Siemens Energy e Hitachi per sviluppare infrastrutture avanzate di trasmissione energetica transfrontaliera.
Tra i progetti chiave, spicca il “Yanbu Green Hydrogen Hub”, sviluppato con il partner tedesco EnBW, un impianto integrato con produzione di energia da rinnovabili, desalinizzazione, elettrolisi e terminal di esportazione, che entrerà in funzione commerciale entro il 2030.
L’impegno per garantire accesso universale all’acqua potabile
Alla base dell’offerta tecnologica di ACWA Power c’è anche la desalinizzazione, un settore critico in aree ad alta siccità come il Medio Oriente, ma sempre più rilevante anche in regioni emergenti come l’Africa e il Sud-Est asiatico.
La compagnia gestisce impianti con una capacità di 9,9 milioni di metri cubi d’acqua al giorno e ha progressivamente abbandonato la desalinizzazione termica a favore della tecnologia a osmosi inversa (RO), più efficiente, meno energivora e a minore impatto ambientale.
“Richiede meno energia, è meno intensiva in termini di carbonio e più economica”, afferma il team ESG, che sottolinea anche come ogni nuovo progetto venga preceduto da uno studio di impatto ambientale e sociale.
Il contributo per la rivoluzione verde nel paese
Infine, l’azienda si distingue anche per l’impegno ambientale: nell’ambito della Saudi Green Initiative, ACWA si è impegnata a piantare un milione di alberi entro il 2030. Solo nel 2024 ne saranno messi a dimora oltre 100.000, grazie anche a un vivaio fondato nel 2022 che ha già distribuito oltre 360.000 piantine.
ACWA Power rappresenta oggi un simbolo della trasformazione saudita: una compagnia che, da campione regionale, si sta affermando come protagonista globale della transizione energetica, della sicurezza idrica e dello sviluppo sostenibile. Oltre alle infrastrutture, l’azienda infatti investe anche nel capitale umano. La Energy and Water Academy fondata dall’azienda a Rabigh ha formato più di 15.000 studenti in 17 specializzazioni tecniche, offrendo borse di studio complete e contribuendo allo sviluppo di competenze locali, anche nei paesi in cui opera, come l'Uzbekistan.
In copertina: Marco Arcelli, CEO di ACWA Power