Martedì 25 luglio Milano si è svegliata devastata da un violento nubifragio. Per un paio di giorni stampa e tv nazionali hanno parlato degli oltre 5.000 alberi abbattuti “dal maltempo” che hanno ostruito strade e danneggiato edifici del capoluogo, per poi dare per risolta la situazione. In realtà, alle porte di Milano si sviluppa un territorio rimasto lontano dai riflettori ma che ancora oggi è in stato emergenziale per i danni di quello che è stato definito maltempo ma che è in realtà qualcosa di più grave e complesso.
Numerosi Comuni tra il Varesotto, il Comasco e la Brianza sono stati infatti devastati da una serie di violenti e ravvicinati eventi atmosferici che tra il 21 e il 25 luglio hanno lasciato molti abitanti letteralmente senza un tetto sopra la testa. Grandinate di portata eccezionale, trombe d’aria, violenti nubifragi, venti oltre i 100 km orari hanno sbriciolato tegole, allagato abitazioni, rotto finestre e vetrate, sradicato alberi, messo fuori uso automobili, oltre ad aver distrutto giardini, serre, orti e reso temporaneamente inagibili strade, sottopassi e ferrovie.
Il bilancio è drammatico ma solo temporaneo, visto che i comuni non dispongono ancora di dati ufficiali ma solo di stime, la maggior parte degli edifici ha coperture provvisorie (come teli di plastica) che potrebbero non proteggerli da ulteriori eventi avversi e alcuni residenti che si trovano lontano da casa per le vacanze non hanno ancora potuto constatare i danni effettivi alle proprie abitazioni.
Sottopasso di Cislago allagato. Fonte: Comune di Cislago
Milioni di euro di danni e persone sfollate
“Parliamo di oltre 25 milioni di euro di danni ai privati nella sola Saronno” spiega a Materia Rinnovabile l’assossora ai lavori pubblici della città di Saronno Francesca Pozzoli. “E questi dati riguardano solo i cittadini non coperti da una assicurazione privata, cioè 1.300 segnalazioni circa su una popolazione di 39.000 abitanti. Per gli edifici pubblici, invece, stimiamo un danno di 2 milioni di euro finora. Con una delibera straordinaria ne abbiamo già stanziati 1,5 per gli interventi più urgenti, come la messa in sicurezza delle strade e delle scuole.”
Maggiormente in difficoltà è il confinante e più piccolo Gerenzano (10.000 abitanti), come ci spiega la sindaca Stefania Castagnoli: “Siamo il comune più colpito, con oltre 40 milioni di euro di danni agli edifici privati stimati finora e oltre 2 a quelli pubblici. Ma il Comune non ha risorse in bilancio per intervenire neanche sui beni comunali. Abbiamo fatto degli interventi d'urgenza per tamponare la situazione, ma la più grave è quella della scuola media a cui bisogna rifare completamente il tetto. Continueremo a chiedere a Regione Lombardia di sollecitare il Governo, perché da soli non ce la facciamo. Non possiamo neanche pensare a un mutuo, perché significherebbe caricare i cittadini di un’ulteriore spesa.”