Anche in montagna, là dove per la mente è naturale associare acqua e purezza, una delle problematiche più importanti da risolvere per i gestori del servizio idrico riguarda gli scarichi non depurati, la mancanza di reti fognarie o l’ammodernamento degli impianti di trattamento esistenti. In questo ultimo caso è auspicabile applicare le soluzioni basate sulla natura (o nature-based solutions, NBS). Per il numero 51 del magazine, Materia Rinnovabile vi porta così a 1.000 metri sul livello del mare alla scoperta del nuovo fitodepuratore realizzato da Acque Bresciane a Malonno, paese situato in alta Val Camonica, nel cuore delle Alpi Orobie.
Società affidataria della gestione del servizio idrico integrato in provincia di Brescia fino al 2045, Acque Bresciane sta vivendo una rapida espansione. Operativa da aprile 2017 in 55 comuni, l’utility ha oggi un ambizioso traguardo: gestire tutti i 205 comuni della provincia, garantendo efficienza e innovazione idrica. Senza dimenticare però aree interne e rurali.
I vantaggi della fitodepurazione
La fitodepurazione sfrutta la naturale capacità autodepurativa degli ambienti umidi per trasformare le acque reflue domestiche e agro-industriali in risorse pulite. Questo processo avviene grazie alla collaborazione tra suolo, batteri e piante, che lavorano insieme per filtrare e degradare il carico organico presente nel refluo, trasformandolo in nutrienti disponibili per le specie vegetali del sistema. Per massimizzare l'efficacia della fitodepurazione, è fondamentale però che il refluo sia sottoposto a trattamenti primari a monte dell’impianto, garantendo così un pretrattamento ottimale che prepara l'acqua per il successivo intervento della natura.
“I vantaggi di tale intervento sono numerosi, dalle buone rese depurative al limitato consumo energetico, dalla semplicità gestionale a un migliore inserimento paesaggistico e ambientale con il coinvolgimento attivo degli ecosistemi e delle loro funzioni. Acque Bresciane crede fortemente in un percorso di riqualificazione e realizzazione di nuovi impianti attraverso soluzioni basate sulla natura e perfettamente inserite nei contesti esistenti”, spiega alla nostra rivista Sabrina Colli, responsabile dell’area progettazione unica dell’utility bresciana.