Definito “la madre di tutti i sistemi complessi”, il sistema alimentare globale ha problemi innegabili: contribuisce al degrado ambientale, è fonte di grande spreco, non è resiliente e non produce risultati sani. Con tali premesse, convocato dal Segretario generale delle Nazioni Unite e ospitato dal governo italiano, in collaborazione con le Agenzie delle Nazioni Unite con sede a Roma (FAO, IFAD - Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, World Food Programme), l'UN Food Systems Coordination Hub e il più ampio sistema delle Nazioni Unite, si è svolto dal 24 al 26 luglio a Roma l’UN Food Systems Summit +2 Stocktaking Moment (UNFSS+2), vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari.

Il Summit ha visto oltre 3.300 partecipanti, tra cui delegazioni di 182 Paesi, 21 leader mondiali e 126 ministri, 225 organizzazioni di attori non statali e quasi 900 rappresentanti del sistema delle Nazioni Unite, riunirsi per condividere gli sforzi e orientare l'azione globale verso sistemi alimentari sostenibili.

Sei obiettivi per sistemi alimentari sostenibili

L’UN Food Systems Summit è stato il primo follow-up globale al vertice sui sistemi alimentari del 2021, dove più di 50.000 persone, tra cui 77 capi di Stato e di governo, provenienti da 193 Paesi, si erano impegnati ad accelerare e approfondire il potere di trasformazione dei sistemi alimentari, per la piena realizzazione dei 17 SDG. È emersa chiaramente l'importanza e l'urgenza di adottare tecnologie e innovazioni olistiche ed efficienti che possano essere trasferite, adottate, adattate e scalate per un impatto più ampio.

Nel suo intervento alla cerimonia di chiusura, il Vicesegretario generale delle Nazioni Unite, Amina J. Mohammed, ha riconosciuto l'urgente necessità di affrontare le sfide dei sistemi alimentari, affermando: "Stiamo fallendo nella nostra ricerca di porre fine alla povertà e alla fame; nella nostra lotta contro il cambiamento climatico, l'inquinamento e la perdita di biodiversità; e nella nostra ricerca di uguaglianza di genere, prosperità condivisa e pace per tutti".

Piattaforma per i Paesi che hanno condiviso i loro percorsi nei sistemi alimentari attraverso la stesura di oltre 100 report volontari, il vertice ha offerto resoconti vividi dei risultati raggiunti e indicato le sfide da affrontare, quali la creazione di una sovranità alimentare dell’Africa o la digitalizzazione per sistemi alimentari resilienti. I partecipanti hanno sottolineato l'importanza di accelerare i progressi, in particolare per quanto riguarda l'accesso ai finanziamenti, puntando sull'urgente necessità di ridurre il debito e di aumentare la liquidità per i Paesi in via di sviluppo, oggi in crisi.

Dall’incontro è emerso chiaro l'appello all’azione, in particolare, su sei obiettivi concreti: incorporare le strategie dei sistemi alimentari nelle politiche nazionali; istituire una governance dei sistemi alimentari con un approccio che coinvolga l'intera società; investire nella ricerca, nei dati, nell'innovazione e nelle capacità tecnologiche; promuovere l'impegno delle imprese e la responsabilità per la sostenibilità; includere la piena partecipazione dei gruppi emarginati, tra cui donne, agricoltori, giovani e popolazioni indigene; e garantire finanziamenti agevolati a lungo termine per la trasformazione dei sistemi alimentari.

Per accelerare tali processi, l’UN Food Systems Coordination Hub, uno degli organizzatori del Summit, è incaricato di attingere alla Window for Food Systems Transformation, recentemente creata all’interno del UN Joint SDG Fund, per il quale devono essere garantiti 100 milioni di dollari entro la fine del 2024.

Amina Mohammed, UN Deputy Secretary-General. Photo credit ©FAO/Alessandra Benedetti. Editorial use only. Copyright ©FAO

Il 9,2% della popolazione mondiale soffre di fame

Il recente rapporto State of Food Security and Nutrition in the World 2023 della FAO rivela che il 9,2% della popolazione mondiale soffre ancora la fame. Dalla pubblicazione che analizza urbanizzazione, trasformazione dei sistemi agroalimentari e diete sane attraverso il continuum rurale-urbano, emerge come Fame Zero, Obiettivo 2 di Sviluppo Sostenibile, sia lontano dall'essere raggiunto. Il fallimento a luglio scorso della Black Sea Grain Initiative ‒ accordo negoziato nel luglio 2022 tra Turchia, ONU e Russia per garantire che il grano dall’Ucraina, uno dei granai del mondo, potesse lasciare i suoi porti meridionali attraverso il Bosforo ‒ ha ulteriormente evidenziato la fragilità degli attuali sistemi alimentari e l'urgenza di soluzioni mirate.

Per porre rimedio a tali fragilità, il Dialogo sulla leadership in materia di scienza, tecnologia e innovazione, organizzato dal Comitato consultivo scientifico dell’UN Food Systems Coordination Hub, in occasione dell'UNFSS+2, ha individuato tre punti chiave. Scienza, tecnologia e innovazione fungono da potenti acceleratori della trasformazione dei sistemi alimentari, integrando le scienze multidisciplinari in percorsi nazionali coerenti e attuabili a beneficio di molti stakeholder, dai responsabili politici agli agricoltori e ai giovani, senza lasciare indietro nessuno.

Gli approcci alla scienza, alla tecnologia e all'innovazione devono combinare le soluzioni positive per la natura, le conoscenze tradizionali e indigene con le innovazioni moderne come i dati, la bioinformatica, la genomica e l’intelligenza artificiale per democratizzare le scienze agroalimentari per tutti.

Infine, scienza, tecnologia e innovazione devono basarsi e rafforzare gli sforzi passati ed esistenti, abbracciando al contempo nuove strade per la trasformazione dei sistemi alimentari che diano priorità a inclusione, equità e giustizia.

La necessità di best practices e narrazioni condivise

Tali obiettivi sono raggiungibili anche grazie al supporto delle narrazioni e della condivisione di casi di successo. Secondo Shakuntala Thilsted, presidente del Comitato scientifico e direttrice della Nutrition, Health and Food Security Impact Area Platform del CGIAR, ente di ricerca globale per la sicurezza alimentare, “è cruciale dare forma a narrazioni coerenti, basate su dati concreti e olistiche dei sistemi alimentari in grado di rispondere alle sfide attuali e future”.

Il Summit, a tal proposito, è stato anche un'eccellente opportunità per condividere best practices di Paesi che possono servire da esempio per guidare i percorsi nazionali nel raggiungimento degli obiettivi di trasformazione del sistema alimentare come, ad esempio, le iniziative per riconoscere il vero prezzo del nostro cibo e per contrastarne lo spreco.

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