Un miliardo di euro in acciaio, tanto quanto ne servirebbe per costruire 800 Torri Eiffel. È tutto l’acciaio raccolto in Italia, dal 2000 ad oggi, grazie al Consorzio Ricrea.
I numeri del Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio, che ha appena compiuto 25 anni, sono contenuti nel report “
Dall’acciaio all’acciaio: il contributo nella lotta al cambiamento climatico”, presentato il 20 maggio a Roma.

Raccolta dell’acciaio in crescita nel 2021

Barattoli, lattine, scatole e scatolette, bombolette e tappi. Non rifiuti, ma una preziosa miniera di materiale riciclabile al 100%: l’acciaio. Nei suoi primi 25 anni, festeggiati insieme al Sistema Conai di cui fa parte sin dalla nascita, il Consorzio Ricrea ha lavorato per promuoverne il recupero in Italia, arrivando oggi a un tasso di riciclo superiore al 70%, cioè il target prefissato per il 2025.
Nel
2021 la raccolta di imballaggi in acciaio è cresciuta addirittura del 9,7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 4,4 kg per abitante. In totale nel 2021 sono state avviate al riciclo 390mila tonnellate di imballaggi in acciaio, sufficienti per realizzare circa 3900 km di binari ferroviari. “Un risultato – dicono dal Consorzio - possibile grazie all’impegno di tutta la filiera, a partire dai cittadini”.

25 anni di storia e 7,5 milioni di tonnellate

Una rete, quella di Ricrea, con una lunga storia che comincia nel 1997, anno di costituzione del consorzio e che oggi conta 317 consorziati e un vasto numero di operatori distribuiti sull’intero territorio nazionale. Attraverso l’Accordo Quadro ANCI-CONAI, sono poi attive 431 convenzioni per un totale di 6.033 Comuni coinvolti e 50.290.000 persone servite.
I 7,5 milioni di tonnellate di imballaggi in acciaio avviati al riciclo in Italia dal 2000 ad oggi hanno consentito di ottenere un risparmio di 8 milioni di tonnellate di materiale primario, generando benefici economici per 1 miliardo di euro di materia recuperata e 386 milioni di euro di CO2 evitata.
L’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio in acciaio e la rigenerazione di fusti e cisternette a livello nazionale ha consentito,
inoltre, di evitare l’emissione in atmosfera di circa 12 milioni di tonnellate di CO2eq, pari alle emissioni generate da 7 milioni di autovetture con percorrenza media di 10.000 km, e ha permesso al nostro Paese di evitare il consumo di circa 50 mila GWh di energia primaria, pari al consumo medio di energia di circa 13 milioni di famiglie italiane.
“Siamo orgogliosi del percorso compiuto in questi 25 anni e dei risultati raggiunti: grazie al lavoro sinergico dell’intera filiera oggi l’Italia costituisce un’eccellenza a livello europeo - commenta Domenico Rinaldini, Presidente di Ricrea - Già nel 2002 abbiamo superato l’obiettivo del 50% dell’immesso al consumo fissato dalla direttiva europea per il 2008, e il tasso di riciclo è cresciuto fino ad attestarsi negli ultimi anni su valori superiori al 70%, l’obiettivo da raggiungere nel 2025. Questi dati dimostrano che il nostro sistema ha reagito bene all’impatto della pandemia, assicurando anche in questi anni difficili il corretto avvio al riciclo degli imballaggi in acciaio provenienti dalla raccolta differenziata e creando valore: l’acciaio infatti è un materiale permanente, che si ricicla al 100% all'infinito”.

Immagine: Ricrea