La seconda Conferenza Internazionale sulle Fibre Cellulosiche, organizzata da Nova-Institute, ha decretato il vincitore dell’innovazione del 2021 in una filiera che sta riscuotendo notevole interesse in ottica di bioeconomia ed economia circolare. Durante i due giorni di conferenza online, 190 partecipanti provenienti da 22 Paesi hanno avuto la possibilità di confrontarsi, approfondire ed esplorare le prospettive e l’impatto che le fibre cellulosiche possono avere su molteplici settori: dall’agricoltura all’edilizia, dall’igiene all’arredamento. Si tratta di un mercato che grazie a rilevanti innovazioni tecnologiche mostra sbalorditivi progressi.

La schiuma di cellulosa nel packaging

Su un totale di 12 proposte, un comitato consultivo di esperti ha nominato sei aziende finaliste. I rappresentanti hanno dovuto presentare in 10 minuti i loro prodotti basati su fibra cellulosica – fibra artificiale derivata dalla lignocellulosica – descrivendone performance, costi e processi di manufacturing; il tutto un’ottica di sostenibilità.
A spuntarla è stata la schiuma di cellulosa inventata dalla Stora Enso. Progettata come alternativa ecologica agli imballaggi derivanti da combustibili fossili e materiali di imbottitura come il polistirene o il polietilene, la schiuma ha proprietà di assorbimento degli urti pur essendo a base biologica, biodegradabile, compostabile e riciclabile.

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La schiuma di cellulosa Stora Enso


In questo contesto, le politiche ambientali stanno portando a limitazioni e divieti all'uso dei tradizionali materiali inquinanti. “Ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani e il polistirene espanso (EPS), comunemente noto come Styrofoam, rappresenta una buona parte del problema”, dice Paula Martinez, Business developer della compagna svedese Stora Enso. La grande sfida era trovare un materiale sostenibile in grado di proteggere la merce durante le spedizioni. “La schiuma di cellulosa è un materiale leggero, altamente poroso, ottimo per applicazioni di ammortizzazione. Stiamo iniziando la fase di commercializzazione proprio in questi mesi, non vediamo l’ora”, conclude Martinez, felice per la vittoria. Il polistirolo ha sempre rappresentato la soluzione più economica, ma il team di Stora Enso è convinto che le persone tenderanno a spendere volentieri di più per packaging totalmente circolari.

Gli assorbenti senza plastica

Un’altra innovazione che ha catturato l’attenzione dei partecipanti è stata la soluzione in fibra cellulosica per prodotti igienici assorbenti senza l’utilizzo di plastica. Sviluppate dall’azienda tedesca Kelheim Fibres, le fibre speciali per i singoli strati di AHP (analytic hierarchy process) sono caratterizzate una fibra idrofobizzata per il foglio superiore, una fibra trilobata per lo strato di acquisizione/distribuzione e una fibra cava per il nucleo assorbente. Queste fibre biodegradabili e prodotte in modo sostenibile consentono la sostituzione delle fibre di plastica mantenendo ottimi livelli di performance. “Ci vogliono fino a 500 anni perché i componenti in plastica dei prodotti igienici femminili si decompongano - ha detto Ilka Kaczmarek, la portavoce Kelheim Fibres – e quindi rimangono nel nostro ambiente come microplastiche. Grazie alla nostra capacità di modificare e funzionalizzare le nostre fibre per l'igiene, possiamo soddisfare i requisiti specifici di ciascun componente dei prodotti per l'igiene femminile, ma anche per i numerosi casi di uomini che soffrono di incontinenza”. Il 96% delle donne usa questi prodotti e solo in UK si contano 200mila tonnellate di rifiuti igienici all’anno.

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Gruppo Metsä

Fibre cellulosiche per spingere l'innovazione nell’industria tessile

L’utilizzo della fibra cellulosica si è diffuso inizialmente nel settore tessile con una crescita del 5-10% annuo. Dalla Finlandia, Il Gruppo Metsä ha sviluppato un nuovo processo ad alta efficienza energetica per produrre fibre di cellulosa di alta qualità per il settore tessile. Utilizzando liquidi ionici, le fibre di cellulosa possono essere prodotte come un processo simile usato per la paper-grade pulp - materiale fibroso lignocellulosico preparato separando le fibre di cellulosa dal legno, dai raccolti di fibre, dalla carta straccia o dagli stracci - evitando l'uso di cellulosa dissolvente. Ciò porta a significativi vantaggi ecologici ed economici consentendo di attingere a ulteriori mercati in cerca di tessuti sostenibili.

Nell'immagine in apertura: Kehlheim Fibres