Un balzo in avanti nella raccolta differenziata del vetro. È ciò che fotografa l’ultimo rapporto di CoReVe, il Consorzio Recupero Vetro. Dal 2016 ad oggi, sono oltre 570mila le tonnellate di rifiuti di imballaggi in vetro in più sottratte alle discariche e riciclate in nuove bottiglie e vasetti. Un dato che riflette il maggiore impegno degli italiani nella raccolta differenziata, ma anche l’efficienza del sistema consortile che ha consentito a CoReVe di riconoscere maggiori corrispettivi alle amministrazioni locali e ai gestori del servizio.

Consumi e raccolta di vetro in pandemia

Il trend positivo degli ultimi cinque anni non sarebbe stato mantenuto, tuttavia, se il sistema non avesse retto durante l’anno della pandemia.
Come rivela il rapporto CoReVe, il primo dato significativo riguarda il consumo. Nel 2020 gli italiani hanno aumentato il consumo di bottiglie e vasetti di vetro, compensando così il calo netto (oltre il 30%) nel settore ristorazione. Sono infatti state immesse al consumo più di 2,7 milioni di tonnellate di imballaggi di vetro, con un incremento dell’1,8% rispetto al 2019.
Ancora maggiore è stato poi l’incremento nella raccolta differenziata: nel 2020 gli italiani hanno separato 2.396.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente. Complessivamente, la raccolta pro capite è passata dai 38,7 kg del 2019 ai 40,4 kg del 2020.
Anche il tasso di riciclo è in crescita e raggiunge per il 2020 il 78,6% dell’immesso al consumo.

coreve infografica

Tutti i benefici del recupero del vetro in Italia

La raccolta e il riciclo degli imballaggi in vetro porta considerevoli benefici sia ambientali che economici.
Per i Comuni, innanzitutto, la raccolta differenziata ha fruttato nell’ultimo anno 86 milioni di euro di corrispettivi economici versati da CoReVe, mentre
gli italiani hanno risparmiato 320 milioni di euro di costi per lo smaltimento in discarica.
Ancora più significativi i benefici che riguardano il risparmio di risorse e il taglio di emissioni di carbonio.
Grazie al vetro raccolto e riciclato in vetreria,
è stato possibile risparmiare 3,7 milioni di tonnellate di materie prime vergini per la produzione di nuovi imballaggi di vetro, pari a circa 2,2 milioni di metri cubi (2 volte il volume del Colosseo). Il riciclo si traduce inoltre in risparmio energetico, evitando il consumo di energia equivalente a 2,5 milioni di barili di petrolio.
Infine,
è stato possibile ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera di 2,2 milioni di tonnellate.

Italiani virtuosi, ma ancora troppi sacchetti nella raccolta vetro

Gli italiani sono tra i cittadini più virtuosi d’Europa per quanto riguarda la raccolta differenziata del vetro e i dati contenuti nel nostro rapporto annuale lo confermano – commenta Gianni Scotti, presidente di CoReVe - Basti pensare l’Unione europea ha fissato come obiettivo di riciclo per il 2030 il 75%. Noi abbiamo superato quel traguardo già due anni fa, grazie all’attenzione crescente degli italiani nei confronti dell’ambiente, ma anche per merito degli sforzi compiuti da una filiera industriale che ha puntato con decisione sull’innovazione e la modernizzazione degli impianti di trattamento. In Italia siamo in grado di produrre e utilizzare persino la ‘sabbia di vetro’ derivante dal recupero secondario degli scarti di processo degli impianti di trattamenti. Nel 2020 abbiamo recuperato 389 mila tonnellate di questo materiale che, negli altri Paesi, sebbene grazie ad una qualità della raccolta molto più alta sia molto inferiore ai nostri volumi, è normalmente smaltito in discarica con costi enormi”.
C’è però ancora un neo nel sistema di raccolta vetro: la qualità media della raccolta è in calo – rivela il rapporto CoReVe – a causa dei troppi oggetti di ceramica, pyrex e cristallo, ma soprattutto sacchetti che finiscono nella campana del vetro. “Di fatto – spiega Scotti - con il livello attuale di scarti dovuti alla alta presenza di inquinanti nel vetro raccolto, è come se Valle d’Aosta, Trentino, Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria rinunciassero tutte insieme ad effettuare la raccolta differenziata. Questo si traduce in un costo per la collettività, non solo ambientale, che si stima per difetto pari ad almeno a 48 milioni di euro. La qualità della raccolta può e deve migliorare. - conclude - Noi proseguiremo con la sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza di non commettere errori nel conferimento, separando correttamente il vetro da imballaggio da altri materiali, ma anche le Amministrazioni locali e i Gestori delle raccolte devono aiutarci facendo la loro parte, cioè scegliendo sistemi di raccolta efficienti, efficaci ed economici, che massimizzino il riciclo”.