*da Dubai

 

Inizia con il botto anche il secondo giorno di negoziati, con un’altra offensiva degli Emirati Arabi Uniti che annunciano un impegno di 30 miliardi di dollari per un fondo d’investimento catalitico per il clima dal nome altisonante, Altérra, finalizzato a rafforzare l’accesso ai finanziamenti per il Sud Globale.

L’obiettivo è mobilizzare almeno 250 miliardi di dollari al 2050, ma già l’impegno iniziale dell’EAU fa di Altérra il più grande veicolo di investimento privato al mondo per l’azione sul cambiamento climatico.

Un annuncio che fa capire che gli Emirati Arabi Uniti, oltre a cercare una via per dare un futuro alle proprie riserve fossili, guardano con attenzione all’annuncio di triplicare gli investimenti alle rinnovabili e alle leve finanziarie generate dalle possibili riforme e annunci che potrebbero uscire da COP28, su tutti quello dei mercati di carbonio e della riforma della Banche Multilaterali di Sviluppo.

Entro il 2030, i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo avranno bisogno di 2.400 miliardi di dollari ogni anno per affrontare il cambiamento climatico, stando al report Finance for climate action - Scaling up investment for climate and development, redatto dagli economisti Vera Songwe, Nicholas Stern e Amar Bhattacharya.

Dunque a COP28 è attesa un’importante correzione dei finanziamenti per il clima, sia pubblici che privati. Se il finanziamento del fondo Loss and Damage (che ha raccolto 573,7 milioni di dollari, inclusi 100 milioni di euro dall’Italia) è stato un buon inizio per quanto riguarda il ruolo degli Stati, il lancio del veicolo finanziato potrebbe essere un “momento decisivo” nella creazione di una nuova era della finanza internazionale per il clima, come l’ha definito il presidente della COP28 Al Jaber. Anche se al consiglio di amministrazione di Altérra siederà proprio lui, e la direzione sarà in mano all'ambasciatore Majid Al Suwaidi, direttore generale per l’organizzazione di COP28, sotto l’egida di Lunate, un mega gestore di fondi di Abu Dhabi. Insomma una chiara dimostrazione di come il negoziato abbia offerto un’immensa opportunità di soft power agli Emirati nella finanza climatica.

“Altérra fornisce una soluzione trasformativa per attrarre capitali privati. La sua portata e struttura creeranno un effetto moltiplicatore negli investimenti focalizzati sul clima, rendendolo un veicolo come nessun altro. Il suo lancio riflette l'agenda d'azione della presidenza della COP e gli sforzi degli Emirati Arabi Uniti per rendere i finanziamenti per il clima disponibili, accessibili e convenienti", ha dichiarato in un comunicato al Jaber.

Come funzionerà il fondo Altérra

Il mega fondo ha quattro priorità (transizione energetica, decarbonizzazione industriale, vita sostenibile e tecnologie climatiche) e sarà ripartito in due parti “per stimolare nuove idee, incentivare quadri politici e normativi e identificare soluzioni per distribuire rapidamente capitale attraverso l’intera catena del valore della nuova economia climatica”.

La prima parte è Acceleration, una componente da 25 miliardi di dollari di Altérra che indirizzerà il capitale istituzionale verso investimenti climatici su larga scala, che hanno il maggiore potenziale di accelerare la transizione a un’economia a zero emissioni nette e resiliente ai cambiamenti climatici.

Altérra Transformation invece avrà un fondo di 5 miliardi di dollari per incentivare i flussi di investimenti nei Paesi meno sviluppati e nei Piccoli Stati Insulari (SIDS), affrontando direttamente le sfide che attualmente limitano gli investimenti climatici e l’accesso a capitali accessibili.

Dietro Altérra c’è una collaborazione con BlackRock, Brookfield e TPG come partner del lancio inaugurale, che hanno stanziato 6,5 miliardi di dollari in fondi dedicati al clima per investimenti globali. Si prevede che i partner mobiliteranno capitali da altri investitori istituzionali ed entità globali.

Uno dei primi investimenti andrà per lo sviluppo di oltre 6,0 GW di nuova capacità in India, da rendere operativi entro il 2025, 5 GW di progetti di energia eolica e solare fotovoltaica onshore in Africa e una piattaforma di elettrificazione rurale in America Latina che fornirà elettricità a oltre 1 milione di persone in aree rurali remote e con potenziale di crescita.

Non c’è da nascondere la preoccupazione che una parte di questi soldi saranno usati per investire in riduzione delle emissioni nell’Oil&Gas oltre che sostenere pesantemente gli investimenti in progetti di CCS, cattura e stoccaggio di CO₂, che potrebbero ricevere una rilevante luce verde nel testo finale a Dubai.