Il Brontide è il composto chimico creato da Genomatica che sostituirà nell’industria dei cosmetici il butilenglicole derivato da combustibili fossili. Il Brontide è prodotto dalla fermentazione di zuccheri. Secondo le analisi ridurrà le emissioni di gas serra del 51%, evitando inoltre l’uso di alcune sostanze chimiche dannose.

Cosmetici alla prova LCA

Il butilenglicole ha un ruolo centrale nell’industria cosmetica. Funziona come umettante ed emolliente, si applica nella cura della pelle, cura dei capelli e come solvente per estratti botanici. Genomatica ha condotto uno studio di Life Cycle Assessment (LCA) sull'impatto ambientale nel processo di produzione del butilenglicole a base biologica, chiamato Brontide. Il report ha dimostrato come il processo di produzione del butilenglicole che inizia da materie prime a base di petrolio abbia un potenziale di riscaldamento globale (GWP) del 103% maggiore rispetto al processo a base biologica del Brontide. Questo perché tradizionalmente il butilenglicole viene prodotto ossidando etilene, un petrolchimico, che usa cloruro di palladio e cloruro rameico per sintetizzare l'acetaldeide. Liquido dall’odore pungente, l’acetaldeide è stato recentemente catalogato come sostanza cancerogena.

Sette metriche per valutare il Brontide

Le fasi del ciclo di vita rilevanti nel processo di produzione del Brontide includono estrazione della materia prima, lavorazione, produzione chimica e tutte le componenti energetiche e di gestione dei rifiuti. Utilizzando questo modello, l’impatto ambientale è stato valutato secondo sette metriche. Il fattore più importante è quello relativo al potenziale di riscaldamento globale calcolato su 100 anni (GWP100) dove si nota il vero impatto delle emissioni. C’è una valutazione sulla domanda di energia primaria (PED) e domanda di energia primaria da fonti non rinnovabili (PENRE). Seguono il potenziale di eutrofizzazione, cioè la quantità di emissione di sostanze nutrienti, e il consumo di acqua blu (risorse idriche superficiali e sotterranee). Le ultime tre metriche utilizzate si riferiscono al potenziale di riduzione dell'ozono, a quello di acidificazione e di formazione dello smog.

La coltivazione del mais

Il maggior impatto della produzione di butilenglicole di derivazione fossile lo si trova anche nelle emissioni e nelle attività legate alla coltivazione della materia prima vegetale, il mais. Il fertilizzante utilizzato per la coltivazione del mais è ricco di organico azoto, anidride solforosa e fosfato, e il deflusso in fiumi e torrenti d'acqua dolce può avere un significativo impatto ambientale sull’acidificazione del suolo e nella perdita di sostanza nutritive delle zone agricole. Nel caso del Brontide invece, l’introduzione di un biocatalizzatore fa sì che un microbo, tenuto a temperature e condizioni precise, sia in grado di fermentare efficacemente lo zucchero estratto dalle piante.

Un premio a Genomatica

La compagnia biotech Genomatica, grazie a questa invenzione, è stata premiata con il riconoscimento del Green Chemistry Challenge Award 2020 dall’EPA. “L'innovazione è al centro della risoluzione delle sfide affrontate dal nostro pianeta e dalla nostra società – ha dichiarato il CEO Christophe Schilling dopo l’annuncio – Questo premio è un'altra testimonianza del potere della biotecnologia come forza per reinventare e ridisegnare le catene di approvvigionamento basate sui combustibili fossili”.