Il consorzio Biorepack, che si occupa di gestire il fine vita di imballaggi in bioplastica, è ora ufficialmente il settimo consorzio della rete CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi). Lo statuto è stato infatti approvato dal Ministro dell’Ambiente e dal Ministro dello Sviluppo Economico e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 novembre.

Il settimo consorzio CONAI e il primo in Europa per il riciclo della bioplastica

Il consorzio Biorepack è nato in realtà già due anni fa, nel novembre 2018, per volontà di alcuni dei principali produttori e trasformatori di bioplastiche in Italia: Ceplast, Ecozema-Fabbrica Pinze Schio, Ibi plast, Industria Plastica Toscana, Novamont e Polycar.
Come nuovo membro della filiera CONAI, si occuperà dunque della gestione a fine vita di tutti quegli imballaggi in bioplastica biodegradabile e compostabile che possono essere riciclati con la frazione organica e trasformati in compost o biogas.
“Siamo estremamente soddisfatti perché con l’approvazione dello Statuto viene riconosciuta la specificità di un materiale con un fine vita del tutto peculiare rispetto a quello degli altri presidiati dagli attuali sei consorzi di filiera del CONAI”, commenta il
presidente di Biorepack Marco Versari. Essere il primo consorzio europeo per il riciclo organico degli imballaggi in bioplastica significa fare un passo avanti senza confronti nel campo del riconoscimento del valore del riciclo biologico e consentire al nostro Paese di rafforzare la sua leadership nel settore della bioeconomia circolare. Siamo pronti sin da subito a collaborare con il CONAI, gli altri consorzi e l’Anci per coordinare e ottimizzare la gestione del riciclo, affinché i cittadini possano conferire correttamente nella raccolta dell’umido domestico gli imballaggi in bioplastica e l’Italia incrementare i risultati di riciclo”.