“È andando in bicicletta che impari meglio i contorni di un Paese”, diceva Hemingway riflettendo sull’esperienza del viaggio. Chissà se è così anche per i 33 milioni di persone che nel 2022 hanno scelto il cicloturismo per visitare e apprezzare le bellezze d’Italia. Di certo sappiamo che il turismo a pedali sta crescendo molto e per trovare prove basta leggere il rapporto Viaggiare con la bici 2023, realizzato dall’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (Isnart) per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio.

I numeri del cicloturismo

Presentato alla Fiera del Cicloturismo di Bologna, lo studio ha calcolato che in Italia i soli cicloturisti cosiddetti “puri”, ossia i turisti italiani e stranieri che scelgono l’Italia appositamente per una vacanza in bicicletta, sono stati oltre 9 milioni, più del doppio del 2019 (4,4 milioni). Una crescita che ha iniziato la sua curva proprio durante la pandemia, quando la bicicletta è diventata uno dei mezzi più utilizzati. Accanto a questi cicloturisti puri vi sono quelli che trascorrono solo parte della vacanza pedalando. In particolare sono prevalentemente giovani e prediligono le varie attività sportive che includono l’utilizzo della bicicletta. Nel 2022 sono state quasi 24 milioni le presenze turistiche associabili a questo segmento, per una spesa sul territorio pari a quasi 3 miliardi di euro.

Il report sottolinea che il trend positivo è anche dovuto alla diffusione di community cicloturistiche sui social network. Il 44% dei cicloturisti è infatti influenzato dalle informazioni raccolte in rete prima di partire e il 65% utilizza i social per condividere con la “comunità bikers” impressioni di viaggio, foto e recensioni di luoghi visitati e servizi utilizzati.

Turisti in bici, un mercato in crescita in tutta Italia

Con un impatto economico positivo di 4 miliardi di euro nel solo 2022, il cicloturismo in Italia è un mercato in crescita, soprattutto per quegli operatori specializzati che hanno saputo offrire servizi di qualità. Infatti il 38% delle imprese che operano esclusivamente in questo comparto ha registrato nell’ultimo anno ricavi in crescita.
Tra i tour operator italiani specializzati si nota un certo ottimismo anche per il 2023: ben il 90% prevede un incremento del proprio giro di affari. Tra i pacchetti più venduti o prenotati risultano tour cicloturistici non solo di regioni ormai consolidate come la Toscana, ma anche di realtà emergenti come Basilicata, Calabria e Puglia. Per esempio l’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata da tempo ha avviato iniziative territoriali come Basilicata free to move, l’applicazione interattiva per smartphone e tablet che geolocalizza e permette di conoscere 21 itinerari cicloturistici per 1729 km complessivi.

In Abruzzo spicca l’esperienza del GAL Costa dei Trabocchi che promuove l’omonima ciclovia e una moltitudine di percorsi tra mare ed entroterra, caratterizzati da diversi gradi di difficoltà. Tutto grazie a sinergie e concertazione tra istituzioni, mercato e comunità locali.
La Calabria ha fortemente puntato sulla Ciclovia dei Parchi, costituita da 545 chilometri prevalentemente su provinciali e arterie a bassa intensità di traffico che attraversano la dorsale appenninica della Regione, toccando i parchi nazionali del Pollino, della Sila dell’Aspromonte e quello regionale delle Serre.
In Puglia, la Regione sta riservando molta attenzione al cicloturismo, con uno sforzo di progettazione che mira a costruire un nuovo posizionamento “bike” in collaborazione con i Comuni, le associazioni e gli operatori, anche attraverso l’organizzazione di tante iniziative legate allo sport.
Continuano ad attrarre cicloturisti Veneto, Trentino-Alto Adige e Toscana che da sole hanno accolto il 47% dei flussi del 2022.

Come consolidare una via italiana al cicloturismo

Visti i numeri registrati nel 2022, Il cicloturismo ha mostrato di avere grande potenziale e come suggerisce Isnart nel report, l’Italia non dovrebbe lasciarsi sfuggire l’opportunità di adeguare e migliorare le infrastrutture stradali attraverso i fondi PNRR.

Servizi a misura di ciclista

“Ma non basta fare ciclovie o adeguare all’utilizzo in bicicletta nuovi itinerari su ‘strade bianche’ – si legge nel report - Per promuovere lo sviluppo turistico di una destinazione sono necessari servizi a misura di ciclista come la geolocalizzazione delle piste e dei punti ristoro e strutture ricettive, i portabici, i punti informativi lungo il percorso, i bike shop convenzionati e le ciclofficine per le riparazioni e i pezzi di ricambio”.

Politica fiscale e comunicazione

Per sostenere l’ulteriore sviluppo del cicloturismo italiano, Isnart e Legambiente hanno voluto indicare alcune priorità di policy tra cui una nuova politica fiscale per la filiera del ciclo italiana, a partire dalla riduzione dell’Iva sugli acquisti di biciclette e sui servizi connessi (per esempio noleggio e riparazione) sul modello del Portogallo che nel 2022 ha ridotto l’Iva sull’intera filiera, passandola dal 24% al 6%.

Si sottolinea l’importanza di una strategia di comunicazione specifica e coordinata per valorizzare il cicloturismo italiano sui principali mercati internazionali; qualità e sicurezza infrastrutturale restano poi i migliori incentivi all'utilizzo della bicicletta e allo sviluppo del cicloturismo.

Nuove percorsi ciclabili e nuove professionalità

Entrando più nello specifico, secondo Isnart e Legambiente servirebbero nuovi percorsi ciclabili. Complice il processo di spopolamento delle aree interne del Paese, piccole arterie stradali potrebbero facilmente diventare delle ciclovie, andando a costituire il grosso di un’offerta cicloturistica originale e tipicamente italiana. Con investimenti limitati (come la segnaletica, le ciclofficine e punti ricarica per le e-bike) si renderebbero rapidamente fruibili nuovi territori, contribuendo significativamente al loro sviluppo.

Un altro punto sollevato è relativo al personale. Il segmento del cicloturismo rischia di soffrire per la mancanza di professionalità specifiche (quali bike marketing manager, designer di esperienze, guide esperte ecc.), indispensabili per offrire servizi sempre più customizzati e a valore aggiunto.

Immagine: David Marcu (Unsplash)