Per capire se oltre ai benefici ambientali la mobilità elettrica offra anche dei vantaggi economici, tra gli aspetti da considerare c’è il costo di ricarica. Quanto costa fare un “pieno di kilowattora”? ‒ si chiedono in tanti prima di passare ad un auto full electric – e quanto si risparmia rispetto a benzina e diesel?

Tutto dipende da diversi fattori che variano a seconda del Paese europeo, alle tariffe a consumo o ad abbonamento scelte e alle tempistiche di ricarica. Un report di Switcher.ie, un servizio indipendente per consumatori con sede in Irlanda, ha calcolato che in media il prezzo di una ricarica residenziale può costare oltre il 70% in meno rispetto al pieno di veicoli a benzina o diesel. Si tratta tuttavia solo di una stima che cambia oltretutto a seconda dalla marca e dal modello dell’auto. Per ricarica residenziale si intende una wallbox installata nel garage, nel posto auto, nel vialetto del giardino o nella zona comune del condominio. In questo caso si collega la vettura EV alla colonnina, con il costo di ricarica che fa riferimento alla tariffa dell’energia elettrica della casa.

Ricarica residenziale: quali sono i Paesi più cari?

Nella classifica dei Paesi più economici dove ricaricare tramite wallbox, primeggia il Kossovo con un costo di €0,064 per kWh. Mentre fare il pieno in Danimarca potrebbe costarvi €36.17, in Italia, il quarto Paese più caro d’Europa, il prezzo per viaggiare 100 km si aggira sui 6,53 euro. Il mercato italiano delle auto elettriche, dopo aver registrato un'involuzione nelle vendite nel 2022, sembra essere tornato a crescere. Nell'ambito degli ecobonus stanziati dal governo italiano sono previsti incentivi da 3 mila euro ‒ per chi non rottama nulla – e di 5mila se si rottama una vettura con omologazione compresa tra Euro 0 ed Euro 4. È possibile accedere al bonus solo con l’acquisto di auto elettriche (ma anche ibride) che non superano un prezzo di listino di 43 mila euro.

Per calcolare il costo medio di ricarica di un'auto elettrica per Paese, Switcher.ie ha incrociato i costi dell'energia elettrica domestica (dati di Eurostat) con la capacità utilizzabile della batteria delle 50 auto più vendute in Europa nel 2022 (database EV), focalizzando la ricerca sugli automobilisti che utilizzano un punto di ricarica residenziale. Ma per quanto riguarda le colonnine pubbliche, quali sono i costi?

Gli abbonamenti per risparmiare sul costo di ricarica

Secondo Switcher.ie i punti di ricarica pubblici possono costare fino al 60% in più con le attuali tariffe a consumo, soprattutto per la ricarica rapida. Tuttavia esistono molti modi per rendere il pieno elettrico più conveniente. Un’opzione assai diffusa è quella di sottoscrivere un abbonamento (tariffa flat) con i gestori delle stazioni di ricarica che in genere sono fornitori di energia o case automobilistiche, e scegliere in base proprie esigenze. Si tratta di una soluzione che comprende un prezzo fisso mensile con un certo numero kWh di energia elettrica e spesso permette di usufruire di agevolazioni grazie alla fidelizzazione.

È importante notare che si può sfruttare la tariffa flat solo in stazioni di ricarica gestite dal vostro o altri gestori che hanno firmato un contratto di interoperabilità. Altrimenti si paga in base all’energia elettrica utilizzata, quindi la spesa dipende da quanti kW per ricaricare l’auto elettrica sono necessari.

A seconda delle varie modalità di ricarica e dei modelli di automobili è possibile calcolare il “pieno” grazie a simulatori online offerti dalle case automobilistiche. Una funzionalità che viene proposta anche da alcune app mobile per smartphone e che può essere integrata nel computer di bordo, così da consentire al guidatore di scegliere la ricarica più conveniente programmando le soste prima di partire.