I prossimi 10 anni saranno critici per il futuro energetico e climatico del pianeta. In ultima istanza saranno decisivi per il nostro benessere e la nostra prosperità. L’Europa si è prefissata una riduzione delle emissioni di gas serra del 55%, gli Usa puntano ad un grande piano di elettrificazione e di sviluppo delle energie rinnovabili, India e Cina scommettono su una riduzione dell’energia generata da carbone, mentre si diffonderanno sempre di più mezzi elettrici e tecnologie a batterie ricaricabili.
Il 2030 è il nuovo orizzonte temporale per la decarbonizzazione dell’economia. Un benchmark politico che ha saputo conquistare anche il mondo economico grazie agli SDGs (Sustainable Development Goals) delle Nazioni Unite, ai rating ESG (giudizi sintetico che certificano la solidità di un emittente, di un titolo o di un fondo dal punto di vista delle performance ambientali, sociali e di governance) e ai piani di decarbonizzazione richiesti dall’Accordo di Parigi.

Parola d’ordine: elettrificazione

Elettrificazione è la parola chiave della rivoluzione low carbon, stando alle parole di Alberto De Paoli, CFO del Gruppo Enel, durante l’ultimo #EnelMeet dal titolo Enel’s 2030 strategic vision: a decade of opportunities. “Pur attingendo da fonti diverse, si tenderà a fluire verso un unico tipo di energia, l'elettricità, unica nel garantire uno sviluppo sostenibile e per combattere il cambiamento climatico”, ha spiegato De Paoli. Dal 2020 è chiaro che la transizione energetica ha subito un’accelerazione senza precedenti, come accaduto anche per la rivoluzione dot.com. Una svolta oggi inarrestabile, come testimonia il mondo finanziario sempre più attento a evitare di incorrere in investimenti in energie fossili e letteralmente impazzito per la transizione ecologica. Cambiamento che il Gruppo Enel è deciso più che mai a cavalcare, anticipando tempi e trend.
“Il sistema energetico del 2030 sarà completamente diverso da come lo viviamo oggi”, ha continuato De Paoli. “Sarà un sistema dove milioni di oggetti saranno connessi attraverso la rete elettrica: pannelli, batterie, auto elettriche, piccoli gadget elettronici”. Come Google connette miliardi di informazioni tramite il web, così sarà la rete elettrica, una mega infrastruttura diffusa e decentralizzata, fatta di una miriade di oggetti in grado di comunicare simultaneamente, configurandosi in maniera dinamica per ottimizzare domanda e offerta di elettricità.
“Le utilities dovranno uscire dagli schemi e diventare digital company, un processo non semplice. Ma un passo immenso”, chiosa De Paoli per sottolineare questa rivoluzione.

Enel, agente del cambiamento

Da anni Enel si sta preparando a questo cambiamento, attraverso continui investimenti in digitalizzazione, innovazione dei processi, economia circolare e ovviamente rinnovabili. Oggi la compagnia si posiziona come world leader nelle rinnovabili con 49 GW di capacità installata e nella distribuzione con la più grande rete servita e circa 74 milioni di utenti finali. Inoltre, con una clientela di quasi 70 milioni, il Gruppo vanta la base clienti più grande al mondo.
I dati finanziari premiamo indubbiamente questa scelta: nel 2020 Enel Group ha raggiunto un utile netto ordinario di 5,2 miliardi di euro (+9%). Ma le performance finanziarie non sono l’unico valore della compagnia. Essere agente del cambiamento, per superare gli errori del passato, è il vero pregio del Gruppo, un capitale su cui davvero investire.
L’idea di una compagnia che lavora per la creazione di valore non solo aziendale e neppure unicamente per gli azionisti ma per tutti gli stakeholders, (quindi, in teoria, per tutte e tutti noi) appare realmente come una rivoluzione.

In collaborazione con Enel