Si può fare una grappa davvero circolare? certo il famoso distillato nasce già da uno scarto, quello della produzione enologica, recuperando le vinacce. Ma le Distillerie Bonollo Umberto di Padova, da sempre ispirate da principi come “zero waste”, “economia circolare” e riutilizzo delle risorse, hanno voluto spingere il concetto ancora di più. Infatti l’intera filiera produttiva di Casa Bonollo mette in atto un processo di lavorazione “a ciclo chiuso”: basti pensare che le materie prime che giungono freschissime in distilleria – i sottoprodotti che derivano dalla produzione del vino- hanno ancora un’incredibile ricchezza d’aromi e di profumi da trasformare in veri e propri capolavori sensoriali, i distillati di casa Bonollo. Una volta ottenuta la grappa, si ottengono ulteriori sottoprodotti che diventano utili materiali per il successivo ciclo produttivo.

Le Distillerie Bonollo, infatti, si impegnano ogni giorno a valorizzare la vinaccia dopo l’ottenimento della grappa, regalando una nuova vita e una nuova utilità a ciascuna parte della stessa: i vinaccioli da cui si ottiene l’omonimo olio alimentare, particolarmente dietetico, le bucce di vinaccia che costituiscono una fonte di energia rinnovabile -quindi non fossile- in grado di garantire l’apporto termico per produrre il vapore per la distillazione. E ancora, i residui liquidi della distillazione consentono di ottenere biogas che, trasformato in energia elettrica e ceduto alla rete di distribuzione nazionale, rende l’intera distilleria quasi totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico.

Grazie alla circolarità dell’intero settore distillatorio italiano, ogni anno vengono risparmiate 500 mila tonnellate di CO2, pari alle emissioni di anidride carbonica di una città di circa 10 milioni di abitanti (dati 2010) e vengono prodotti 300 mila megawattora di energia verde destinata principalmente all’autoconsumo.

Casa Bonollo si è contraddistinta negli anni per il proprio carattere innovativo e sempre all’avanguardia, caratteristica che si è evidenziata ancor di più promuovendo e contribuendo alla realizzazione del primo Report di Sostenibilità del settore, presentato lo scorso anno: un documento che, partendo dalle virtù dell’antica arte distillatoria, giunge ad analizzare i risultati sino ad oggi ottenuti. La pubblicazione del primo Report di Sostenibilità del settore distillatorio è un contributo allo sviluppo e alla diffusione dei concreti fattori di sostenibilità e di economia circolare che da sempre e sempre più -grazie al continuo impegno in ricerca ed investimenti- caratterizzano questo settore.

La distilleria padovana è da sempre considerata punto di riferimento del settore, non solo per la qualità dei prodotti, ma anche per le innovazioni che riesce a concretizzare grazie alla giusta combinazione dell’esperienza maturata nell’ambito della distillazione e della tecnologia altamente innovativa che utilizza. Da questa sinergia è nato il S.U.B (Sistema Unico Bonollo), una metodologia integrata che abbraccia l’intero processo produttivo: dalla raccolta e selezione delle vinacce, ad una distillazione flessibile, sempre in grado di estrarre il massimo del potenziale aromatico, per arrivare ad ottenere grappe eleganti ed equilibrate, ma fedeli alla tradizione per ampiezza e vivacità aromatica del proprio carattere. L’intera filosofia aziendale orienta la ricerca verso una continua valorizzazione delle materie prime in un percorso in cui efficacia ed efficienza produttiva si sposano sempre più col contrasto agli sprechi delle risorse in un’ottica di economia circolare e di sempre maggior sostenibilità.