Responsabilizzare i consumatori nella lotta per il Pianeta. È questo il motto che primeggia sull’homepage di Regeneration.VC, neonata società di venture capital il cui fondo ha appena chiuso un primo round da 45 milioni di dollari da destinare alla causa. Guidata dai principi dell’economia circolare e rigenerativa, l’azienda focalizzerà i propri investimenti sulle industrie produttrici di beni di consumo, sostenendole nell’innovazione e nella sfida contro il cambiamento climatico.
A credere nel progetto è un elenco stellare di investitori e consulenti strategici, fra cui anche l’architetto e guru dell’economia circolare William McDonough e la star hollywoodiana Leonardo DiCaprio. Il nome dell’attore infatti, votato alla causa sotto e (soprattutto) lontano dai riflettori degli Oscar, è il primo della lunga lista del global advisory board della società, che conta numerosi imprenditori, scienziati e leader culturali.

Circolarità e rigenerazione: due facce della stessa medaglia

Lasciarsi alle spalle un percorso di economia lineare per imboccarne uno circolare non è cosa semplice ma, a conti fatti, non è più una scelta. Come intuibile dal nome, secondo Regeneration.VC sarà proprio la capacità di rigenerare e reimpiegare la materia dei beni di consumo a determinare la prosperità della specie e del pianeta. Le catena di produzione di questa tipologia di beni, infatti, così come quella di approvvigionamento dei consumatori, rappresenta il 45% delle emissioni globali.
Per questo motivo la società punta a investire su tre grandi temi di innovazione: design (sistemi di imballaggio e impiego di materiali ispirati ai processi naturali), utilizzo (marchi e prodotti circolari) e riutilizzo (sviluppo di nuove tecnologie per recuperare e riproporre materiali e prodotti). Lo scopo è quello di restituire risorse biologiche all’ecosistema attraverso la rigenerazione, e di portare i materiali tecnici a un utilizzo successivo con la circolarità, eliminando così il concetto di scarto.
Per il fondo, questo si traduce nell’investimento in realtà che utilizzano le risorse in maniera sostenibile, che ovvero puntano non semplicemente al riciclo, ma all’upcycling, alla riparazione e alla rivendita dei materiali. Per valutare questo potenziale rigenerativo e produttivo in ciascuna azienda, la società di venture capital propone un sistema multifattoriale di analisi quantitativa e qualitativa basata su cinque macro-temi: impronta ecologica, impiego di materiali e produzione di rifiuti, impatto umano, tossicità ed emissioni di gas serra.

Leonardo DiCaprio, da star a strategic advisor

Dal discorso sul palco del Dolby Theatre durante la notte degli Oscar del 2016, allo scontro su Twitter di questa settimana con il presidente Bolsonaro in difesa dell’Amazzonia. Che Leonardo DiCaprio fosse da tempo un attivo sostenitore delle battaglie ambientali – in particolare quelle sul clima – si sapeva, ma è solo da qualche anno che è possibile vederlo nei panni di investitore e, come in questo caso, di consulente strategico.
Anche se la cifra investita dall’attore non è stata resa nota, è ragionevole pensare che sia particolarmente cospicua, dal momento che Dan Fishman e Michael Smith – fondatori di Regeneration.VC – si sono riferiti a lui come “un grande investitore”, nonché uno dei primi ad avere aderito al progetto dopo essere stato contattato due anni fa. “Abbiamo bisogno di approcci lungimiranti per il nostro pianeta – si legge in una nota con la sua firma in calce sul sito della società – È tempo che le persone si sentano bene con i loro acquisti e che le aziende affrontino questa sfida”.
Di strategico nella collaborazione con DiCaprio, oltre alla consulenza, c'è indubbiamente l’influenza e la capacità di fare da cassa di risonanza mediatica per un fondo così innovativo. E per la buona notizia altrimenti passata in sordina.

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