L’agricoltura che verrà dovrà necessariamente fare i conti con il clima che cambia. Ma non solo: dovrà essere essa stessa uno strumento di contrasto alla crisi climatica.
Sono dunque questi gli obiettivi con cui nasce
Mater-Agro, uno nuova società completamente dedicata agli agricoltori promossa da Coldiretti, la più grande associazione di agricoltori in Europa, e da Novamont, pioniere e leader internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemical.
Annunciata a Firenze in occasione del G20, l’iniziativa intende promuovere un modello di innovazione partecipata tra agricoltura e industria in nome della
resilienza climatica e della rigenerazione dei suoli.

La sinergia tra bioeconomia e agricoltura

In questo periodo di crisi senza precedenti per l’umanità, che sempre più ci chiama a intraprendere scelte coraggiose nella direzione di una transizione ecologica non più rinviabile, Mater-Agro ha l’obiettivo di essere un luogo di innovazione in cui la chimica bio-based e l’agricoltura diventano una cosa sola: il punto di incontro e di co-creazione tra ricerca, innovazione e buone pratiche agronomiche, promuovendo la bioeconomia circolare come leva per disegnare un futuro più sostenibile per tutti, con l’ambizione di fare di più con meno”, ha dichiarato Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont.
La società Mater-Agro, dove gli agricoltori sono presenti anche nell’azionariato, si occuperà innanzitutto di promuovere l’innovazione partecipata tra agricoltura e industria. In pratica, le aziende agricole troveranno un supporto per mantenere buone rese di coltivazione in modo sostenibile, attraverso soluzioni fornite dalla chimica verde, come biofitosanitari, biolubrificanti, teli biodegradabili per la pacciamatura e altre applicazioni in bioplastica biodegradabile. Coldiretti e Novamont uniranno inoltre le forze per progettare protocolli di rigenerazione dei suoli sempre più degradati, inquinati e a rischio desertificazione. Verrà avviata una vera e propria “fattoria sperimentale” per la formazione di agricoltori e ricercatori sulla gestione sostenibile delle colture, sulla resilienza climatica e sul recupero di aree degradate da trasformare in centri di innovazione.

Novamont e Coldiretti per un’agricoltura resiliente e sostenibile

La collaborazione tra Novamont e Coldiretti non è in realtà una novità. La società di Catia Bastioli e l’associazione degli agricoltori collaborano da molti anni per un modello di cooperazione nella filiera delle bioplastiche. Ultima importante tappa di questa sinergia è stata, nel 2020, la nascita della Re Soil Foundation, promossa insieme all’Università di Bologna e al Politecnico di Torino allo scopo di connettere le conoscenze scientifiche, tecnologiche, ambientali ed umanistiche sul tema del suolo.
Ora “il progetto Mater-Agro punta a sostenere le filiere bioplastiche e biochemical con la promozione di network tecnico-scientifici sui territori per creare una filiera italiana della biochimica verde con innovazioni e ricerca in grado di
contrastare in maniera efficace gli effetti dei cambiamenti climatici.– conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - Lavoriamo insieme per lo sviluppo dell’agricoltura italiana che è la più green d’Europa grazie alla leadership conquistata per valore aggiunto, sostenibilità e qualità”.