Dal 26 luglio il britannico Jim Skea è il nuovo presidente dell’IPCC, il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici. L'elezione ha avuto luogo presso la sede del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente a Nairobi, in Kenya, dove l'IPCC era riunito per la sua 59a sessione.
"Il cambiamento climatico è una minaccia esistenziale per il nostro pianeta. La mia ambizione è quella di guidare un IPCC che sia veramente rappresentativo e inclusivo, un IPCC che guardi al futuro sfruttando le opportunità che abbiamo nel presente. Un IPCC in cui tutti si sentano valorizzati e ascoltati", ha dichiarato Skea nel suo discorso ai delegati presenti alle elezioni dell'IPCC, l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa della valutazione scientifica dei cambiamenti climatici.

Jim Skea (Wikimedia)

Chi è Jim Skea, il nuovo presidente dell’IPCC

Con quasi quarant'anni di esperienza e competenza nel campo delle scienze climatiche, Jim Skea guiderà l'IPCC nel suo settimo ciclo di valutazione.
Erano quattro i candidati che hanno corso per la presidenza un turno di elezioni che per la prima volta nella storia dell’IPCC ha visto anche candidate donna. Skea è stato eletto con 90 voti contro 69 in un ballottaggio con Thelma Krug.

Jim Skea, 69 anni, è professore di energia sostenibile all'Imperial College di Londra. Durante il sesto ciclo di valutazione dell'IPCC, appena concluso, Skea è stato copresidente del Gruppo di lavoro III, che si occupa della mitigazione dei cambiamenti climatici. La maggior parte della sua carriera è stata dedicata a garantire la comprensione delle sfide del cambiamento climatico e l'adozione di azioni volte ad evitarle.

"In questo senso, perseguirò tre priorità: migliorare l'inclusione e la diversità, tutelare l'integrità scientifica e la rilevanza politica dei rapporti di valutazione dell'IPCC e fare un uso efficace della migliore scienza disponibile sui cambiamenti climatici. Le mie azioni come presidente dell'IPCC garantiranno la realizzazione di queste ambizioni", ha dichiarato Skea.

Immagine: Nairobi (ph, Amani Nation, Unsplash)