Sono oltre 41 miliardi le bottiglie di plastica e di vetro e le lattine per bibite che ogni anno, in Europa, sfuggono al circuito del riciclo e finiscono in discarica, negli inceneritori o, peggio, nei fiumi e nel mare. È il dato allarmante contenuto nel nuovo report “What We Waste, reso pubblico il 29 aprile da Reloop, organizzazione no profit che mette insieme Ong, industrie e governi per lavorare verso l’obiettivo della transizione circolare.
Il report, supportato da Break Free From Plastic e Changing Markets Foundation, ha analizzato una mole poderosa di dati, relativi agli ultimi 20 anni, su vendite e tassi di riciclo dei contenitori per bevande in 93 paesi di tutto il mondo, di cui 24 stati membri dell’Unione Europea.
Se lo spreco di packaging per bibite è diventato sempre più sproporzionato e insostenibile in tutto il mondo, c’è però una buona notizia. Dai dati di Reloop emerge infatti come con l’introduzione di
Sistemi di Deposito Cauzionale (DRS) sia possibile tagliare lo spreco addirittura del 75%.

Uno spreco evitabile con i Sistemi di Deposito Cauzionale

I dati contenuti nel report “What We Waste” dimostrano, per la prima volta chiaramente, l’impatto che l’adozione di Sistemi di Deposito Cauzionale o Deposit Return Systems avrebbe sullo spreco di contenitori per bevande. Si tratta di sistemi che incoraggiano il consumatore a riportare il contenitore vuoto dopo il consumo, per riempirlo di nuovo (refill) o per ricevere indietro la piccola somma di denaro che gli è stata trattenuta come deposito cauzionale (refund). Secondo Reloop, e non solo, è il metodo migliore per contrastare l’inquinamento da plastica e in generale per recuperare materiali da riciclare.
In Europa, i Sistemi di Deposito sono stati introdotti finora in otto Paesi, tra cui Germania, Finlandia e Lituania. Proprio la Lituania è diventata un caso da manuale: nel 2015, prima dell’adozione dei DRS, venivano sprecate 113 bottiglie e lattine pro capite all’anno, una ogni tre giorni; nel 2017, con i DRS funzionanti a pieno regime, lo spreco si è ridotto a soli 14 contenitori all’anno per persona. In totale, i 315 milioni di europei che vivono in Paesi senza i Sistemi di Deposito sprecano 126 contenitori pro capite all’anno, mentre per quelli che hanno a disposizione un circuito DRS il numero scende ad appena 16.
Se tutta l’Europa adottasse questo metodo, Reloop ha calcolato che si salverebbero dalla discarica 31 miliardi di bottiglie e lattine, con un taglio netto del 75% sullo spreco attuale. La riduzione, naturalmente, riguarderebbe anche le emissioni di carbonio: riusare una bottiglia di vetro, ad esempio, può tagliare le emissioni del 40%, mentre il riciclo di una lattina di alluminio è il 92% più efficiente dell’uso di materia prima vergine.
"I sistemi di deposito in cui il contenitore si recupera per essere riciclato o ricaricato – commenta Clarissa Morawski, CEO di Reloop - riducono sostanzialmente le quantità di lattine e bottiglie che finiscono sprecate nell’ambiente, in discarica o negli inceneritori. I DRS riducono i costi di raccolta e pulizia ambientale degli enti locali, promuovono l’occupazione nell’economia circolare e riducono le emissioni di CO2. Dal punto di vista del consumatore, l'esperienza è la stessa. Se restituisci una bottiglia vuota, riavrai indietro l’importo del deposito pagato nel momento dell’acquisto della bevanda, indipendentemente dal fatto che il passaggio successivo sia il riempimento o il riciclaggio, senza sprechi e con un impatto ambientale nettamente inferiore ".

L’Italia, senza Sistemi di Deposito, spreca 7 miliardi di bottiglie e lattine

In Italia, dove l’introduzione di una legge sui Sistemi di Deposito Cauzionale sembra ancora lontana, i livelli di spreco viaggiano sui 7 miliardi di contenitori all’anno. L’associazione Comuni Virtuosi, servendosi della dashboard messa a disposizione da Reloop, ha fatto i calcoli: sono 119 i contenitori per bevande pro capite buttati via ogni anno, di cui 98 bottiglie in PET, 12 bottiglie in vetro e 9 lattine.
La soluzione, che contribuirebbe in maniera decisiva anche al raggiungimento degli obiettivi posti dalla Direttiva SUP (Single Use Plastic) entro il 2029, è anche qui l’introduzione di Sistemi di Deposito Cauzionale. Con una rete di DRS ben avviata, osserva l’associazione Comuni Virtuosi, i 7 miliardi di contenitori che sfuggono al riciclo si ridurrebbero a 1,7 miliardi con una quota media pro capite di 29 contenitori. La riduzione più consistente si avrebbe per le bottiglie in PET che dai quasi 5 miliardi di unità non riciclate, scenderebbe a 974 milioni, ovvero da quasi 100 bottiglie sprecate pro capite a sole 16.
“I Sistemi di Deposito Cauzionale si stanno velocemente diffondendo in Europa. - commenta Silvia Ricci, responsabile Rifiuti ed Economia Circolare per Comuni Virtuosi - Altri 12 paesi hanno già stabilito l’introduzione del sistema entro i prossimi quattro anni in relazione agli obiettivi imposti dalla SUP. In Italia ancora non se ne parla e la nostra associazione è stata l’unica realtà italiana ad avere fatto informazione sui sistemi di deposito cauzionali per bevande da almeno un lustro. Siamo stati anche gli unici ad avere portato all’attenzione del Governo, attuale e precedente, un elenco di proposte in materia di prevenzione dei rifiuti ed economia circolare, in cui i DRS e i modelli di riuso giocano un ruolo centrale”.
“Ogni anno perso nel percorso di adozione dei DRS – conclude Ricci - significa caricare sull’ambiente miliardi e miliardi di contenitori che causano danni e costi evitabili alla fiscalità dei comuni. Implementare un sistema di deposito non significa dovere investire risorse finanziarie pubbliche, perché sono i produttori e rivenditori di bevande a doversi fare carico del 100% dei costi di avviamento e gestione del sistema nell’ambito della loro Responsabilità Estesa del Produttore. Al governo però spetta scrivere la legge che dovrà governare il sistema e monitorarne i risultati”.