La strada per rendere le produzioni industriali più etiche e sostenibili, soprattutto nell’ambito del fashion e dell’urban outdoor, è lunga, tortuosa e purtroppo costellata di rallentamenti. Garmont e ACBC (Anything Can Be Changed), entrambe italiane, ne sanno qualcosa.
La prima, nata nel 1964 fra le colline di Montebelluna, è un marchio ormai leader nella produzione di scarpe da montagna e altre attività outdoor, distribuito a livello mondiale in oltre 40 paesi. La seconda, più giovane come lascia immaginare il suo acronimo, inizia il suo percorso nel 2017 con un progetto su Kickstarter fino a diventare oggi la prima azienda italiana di calzature e Circular Science Company a ottenere la certificazione B-CORP.
Con la consulenza di ACBC, Garmont inizierà un percorso mirato a ridurre l’impatto ambientale delle proprie collezioni, studiando come ridurre al minimo l’impatto della CO2 generata dalla produzione di scarpe outdoor e urban outdoor. Entrambe, infatti, hanno appena annunciato il lancio di una promettente capsule collection.

Una capsule collection con meno CO2

La prima fase della collaborazione fra Garmont e ACBC vedrà, come appena detto, lo sviluppo di una capsule collection. Per definizione, si tratta di una collezione ridotta rispetto ai lanci tradizionali, perlopiù in edizione limitata e disponibile sul mercato per un periodo limitato di tempo o fino a esaurimento scorte.
Quella pensata dalle due aziende vedrà una linea di scarpe realizzata con materiali certificati e cosiddetti responsabili. ACBC, infatti, è nota per portare avanti uno studio continuo sui materiali, focalizzandosi sul rispetto dei criteri di sostenibilità e quindi di circolarità.
L’incontro fra i comparti creativi delle due aziende ha dato vita, in particolare, a un tipo di scarpa streetwear (nome di battesimo Lagom) realizzata con materiali riciclati pre e post consumo, la cui produzione di fatto impatta meno in termini di immissione di anidrite carbonica nell’atmosfera e consumo di materie prime.

Sperimentazioni future

La capsule collection del 2023, a quanto pare, è solo l’inizio della storia. Le due italiane, infatti, contano di collaborare ancora a lungo insieme.
L’azienda della provincia di Treviso, in concomitanza con il lancio della collezione FW23, ha annunciato la creazione di un laboratorio di sperimentazione. “Garmont Uncharted”, questo il nome scelto, sarà una piccola area di ricerca e sviluppo, il luogo in cui verranno pensati e testati nuovi modi per rendere più sostenibili i prodotti del marchio. L’obiettivo, come anticipa chiaramente il nome, è calcare strade e percorsi ancora inesplorati, almeno nell’ambito della produzione e della distribuzione su larga scala di "scarpe circolari".
ACBC, nel frattempo, promette di occuparsi della trasformazione del segmento outdoor dell’azienda, fornendo nuove prospettive per lo sviluppo di prodotti a ridotto impatto ambientale nelle collezioni future, già a partire da quella del 2024.

Immagine: Lindsay Henwood (Unsplash)