È un materiale prezioso il sughero: per avere un singolo tappo sono necessari oltre 40 anni. È un materiale nobile che porta con sé la storia di un territorio e che può essere recuperato e riciclato al 100%, trovando varie applicazioni in bioedilizia, nell’arredamento, nel settore dell’abbigliamento, in quello meccanico, fino a quello aerospaziale. Spesso però viene perduto e subito dopo il suo utilizzo, dopo aver “stappato” una bottiglia, finisce per diventare un rifiuto. Per questo nel 2011, da un’idea di Amorim Cork Italia, azienda che opera nel mercato dei tappi in sughero, nasce “Etico”, il primo progetto di recupero e riciclo dei tappi in sughero in Italia. “In Italia abbiamo dato vita a un progetto che potesse fungere da modello per la raccolta dei tappi durevole nel tempo”, racconta Carlos Veloso dos Santos, direttore generale di Amorim Cork Italia, filiale italiana del gruppo portoghese tra i leader del mercato delle chiusure in sughero. “Per questo il progetto continua e anzi è cresciuto negli anni. Oggi collaboriamo con 40 associazioni, 1.000 volontari e oltre 6.000 punti di raccolta tra Nord e Sud Italia”.

 

L’economia circolare è anche solidale

Oggi col progetto “Etico”, Amorim Italia riesce a raccogliere tra le 70 e le 80 tonnellate di sughero l’anno, l’equivalente più o meno di 11 camion pieni di tappi. Il sughero successivamente viene trattato e trasformato in granina. E tutto a spese dell’azienda. “Se per la raccolta dei tappi di plastica di solito vengono corrisposti 150 euro a tonnellata, Amorim alle onlus che raccolgono il sughero dà 700 euro a tonnellata”, spiega dos Santos. “A cui vanno aggiunti i costi della macinatura (circa 300 euro a tonnellata, ndr). Ciò significa che noi investiamo 1.000 euro per tonnellata di sughero raccolto”. In questo modo le associazioni e le cooperative vengono spinte e supportate nel fare la raccolta, trovando allo stesso tempo un modo di finanziarsi: ogni tappo contribuisce così ad alimentare non solo la filiera del riciclo, ma anche quella della solidarietà a livello locale. Grazie a questa iniziativa Amorim è riuscita a evitare che oltre 80 milioni di tappi finissero della spazzatura.

Ma come creare una filiera capace di dare un valore aggiunto alla materia prima seconda, che poi altro non è che uno degli scopi dell’economia circolare? Producendo oggetti di qualità, meglio se legati agli ambienti di prima provenienza, come cantine ed enoteche. È questo il secondo step del progetto Etico: far diventare il sughero riciclato un materiale nobile. “Lanceremo insieme a Greencorks una linea di complementi d’arredo, di espositori per bottiglie, di scaffalature interamente realizzate in sughero recuperato dai tappi”, spiega dos Santos. “Faremo entrare il tappo di sughero nelle cantine non più come chiusura per le bottiglie, ma sotto un’altra forma”. Non più tappo, ma oggetto di design dunque. 

Dopo il Veneto, il progetto “Etico” si è esteso anche in Lombardia, Friuli, Piemonte, Toscana e Umbria, raggiungendo anche la Sicilia, Campania e Calabria. A essere coinvolte non sono solo le onlus, ma anche altri soggetti come alcuni enti pubblici impegnati nella raccolta differenziata. Sono loro a prendersi carico dei box messi a disposizione dall’azienda, a raccogliere i tappi sensibilizzando la cittadinanza e a fare una prima selezione dei tappi, grazie anche al lavoro svolto dalle cooperative che coinvolgono i disabili o i carcerati nell’attività di cernita. Alla fine del processo le aziende specializzate nel riciclo acquistano e triturano il sughero per realizzare materiali da destinare all’isolamento termico o acustico in bioedilizia o per nuovi oggetti, come sgabelli, secchielli per raffreddare il vino e molto altro.

Un concetto di sostenibilità a tutto tondo, circolare, che soddisfa sia le richieste ambientali sia quelle economiche e sociali. Ambientali perché viene mantenuto il valore che il sughero possiede come materia prima. Economiche perché il guadagno della vendita dei tappi di chi ne farà granina per la bioedilizia si unisce al contributo spontaneo di Amorim Cork Italia e diventa una forma di autofinanziamento per le onlus. Sociale perché i volontari delle associazioni potranno realizzare i loro progetti a supporto della collettività. “L’obiettivo è creare un modello di economia circolare capace di coinvolgere anche le realtà più deboli della società e renderlo un sistema di gestione funzionale e remunerativo”, conclude Carlos dos Santos.

Nel momento in cui viene dato un valore a un materiale attraverso l’estetica, questo acquisisce un valore economico e trasmette un messaggio: che sia possibile raccogliere e recuperare quel miliardo di tappi che finiscono nella spazzatura ogni anno, solo in Italia. Le opportunità per creare una filiera del tutto nuova ci sono, come esistono già le aziende disposte a investire, e certo non manca il materiale. Ora non resta che diffonderlo nel paese.

 

 

Amorim Cork Italia, www.amorimcorkitalia.com