Il Piano d’azione dell’UE per l’economia circolare 2020 mira a realizzare una transizione green dell’economia europea. Guarderà all’intero ciclo di vita dei prodotti e dei loro materiali, dalla progettazione alle soluzioni di fine vita, per creare un quadro in cui nessuna risorsa vada sprecata. Sono necessarie azioni immediate e le soluzioni proposte da un modello di economia circolare hanno un potenziale significativo per salvaguardare la biodiversità e risolvere la crisi climatica. Passare a un’economia circolare richiede la promozione di modelli di business basati sulla proprietà del produttore sul prodotto che diviene servizio, che assicura che i prodotti abbiano un alto tasso di utilizzo durante tutto il loro ciclo di vita e, alla fine della loro vita utile, possano essere riutilizzati come materie prime. L’imminente iniziativa politica sui prodotti sostenibili, compresa la revisione e l’ampliamento della direttiva europea sull’ecodesign, è fondamentale per creare condizioni di parità per i modelli di business circolari. Tuttavia, l’azione a livello europeo dovrebbe essere intrapresa anche in altre aree, tra cui la tassazione, il finanziamento, la politica dei consumatori, gli standard, gli appalti pubblici, e gli imballaggi e i rifiuti. La considerazione della Commissione Europea sulle misure appropriate da prendere per regolare la durabilità, la riutilizzabilità, l’aggiornabilità e la riparabilità dei prodotti è altamente lodevole e deve essere mantenuta come priorità anche nel nuovo piano d’azione per l’economia circolare dell’UE. Entro il 2030, solo i prodotti sicuri, circolari e sostenibili dovrebbero essere ammessi nel mercato interno dell’Unione Europea. L’UE ha bisogno di impegnarsi nella definizione di nuovi standard per la circolarità con tutte le parti interessate, comprese le imprese e le organizzazioni di standardizzazione.

La politica di prodotto sostenibile dell’Unione Europea può accelerare una transizione globale

La politica di prodotto sostenibile dell’UE cambierà i nostri modi di produzione e di consumo: si applicherà a tutte le fasi delle catene globali di valore dei prodotti. Per avere successo, la transizione in un’economia circolare deve essere globale. Come leader globale, l’UE dovrebbe promuovere attivamente la transizione verso la circolarità attraverso la politica commerciale e impegnarsi con i partner commerciali e gli organismi internazionali di standardizzazione al fine di cooperare allo sviluppo di standard per prodotti e servizi circolari. Questo include l’incentivazione di modelli di business circolari, dove aumentino la longevità e il tempo di utilizzo dei prodotti, per esempio attraverso il leasing, la condivisione, la riparazione, l’upcycling e il riutilizzo. Un forte orientamento politico su queste pratiche ci porterebbe a non sprecare risorse vergini per produrre costantemente nuovi prodotti. I prodotti immessi sul mercato UE dovrebbero essere altamente riparabili, riutilizzabili e riciclabili e avere cicli di vita più lunghi.

I modelli di proprietà dei produttori possono fornire molte opportunità alle aziende

Come parte del progetto europeo LAUNCH, il fondo finlandese per l’innovazione Sitra, che mira a un futuro in cui la Finlandia è pioniera del benessere sostenibile, ha esaminato come i modelli di proprietà del produttore possano contribuire a realizzare un’economia circolare. La proprietà del produttore significa che il produttore o l’operatore del servizio mantiene la proprietà legale di un prodotto o servizio e ha la responsabilità di assicurarsi che i prodotti e i materiali siano usati in modo efficiente durante il loro ciclo di vita. Il concetto di proprietà del produttore può assumere diverse forme, come product-as-a-service (prodotto-come- servizio), material-as-a-service (materiale-come-servizio), capacity-as-a-service (potenzialità-come-servizio) o garanzie funzionali come sistemi di restituzione e deposito. I clienti possono così affittare o prendere in prestito prodotti o servizi, e farli riadattare, cambiare o riparare dal produttore secondo le loro necessità. Quando l’uso termina, il produttore si occupa di riutilizzare o riciclare il prodotto. Lo studio SitraRethinking ownership – Producer ownership models in a circular economy (Ripensare la proprietà: la proprietà del produttore come modello in un’economia circolare) dimostra che la proprietà del produttore può essere un business redditizio, rendere la vita più facile ai clienti e beneficiare l’ambiente.

Creare condizioni di parità per i modelli di business circolari

Un’economia circolare a zero emissioni è una precondizione per la neutralità del clima. La regolamentazione dell’Unione Europea gioca un ruolo chiave nel definire il giusto quadro per far fiorire i modelli di business circolari. Nella maggior parte dei casi, gli stati membri possono optare per un approccio ancora più ambizioso, e contribuire ad accelerare lo sviluppo. Per creare le condizioni necessarie affinché i modelli di business circolari fioriscano in Europa, Sitra propone di concentrarsi sulle seguenti iniziative.

Progettazione del prodotto e requisiti di garanzia: Per incoraggiare la progettazione e la produzione di prodotti durevoli, riparabili e riciclabili, è essenziale affrontare i requisiti del prodotto ed esplorare il mantenimento della proprietà del produttore durante l’intero ciclo di vita di un prodotto. L’imminente iniziativa politica sui prodotti sostenibili, compresa la revisione della direttiva europea sull’ecodesign, è essenziale per questo punto. La direttiva dovrebbe andare oltre il focus sull’efficienza energetica per prendere in considerazione i cicli di vita dei prodotti per sostenere i modelli di business as-a-service.

La riciclabilità dei materiali dovrebbe essere presa in considerazione nella riforma della legislazione sui rifiuti per promuovere il riciclo efficiente delle materie prime, includendo condizioni di riciclabilità per migliorare le restituzioni e i recuperi di materiale, nonché lo sviluppo di offerte sostenibili basate sui riutilizzabili. Questo può essere ottenuto espandendo gli schemi di responsabilità estesa del produttore per includere la restituzione dei prodotti e dei materiali, dove possibile, invece dei soli requisiti di riciclaggio.

Legislazione sui consumatori: Al momento, la legislazione sui consumatori non tiene conto dei modelli di proprietà dei produttori, per questo motivo un complesso contratto tra il singolo individuo e l’impresa si rende necessario Abbiamo bisogno di superare le sfide legali associate alla proprietà e allo stesso tempo garantire i diritti dei consumatori. Un quadro comune dovrebbe essere creato attraverso una riforma della legislazione europea sui consumatori.

I passaporti digitali dei materiali e dei prodotti dovrebbero essere resi obbligatori per tutti i prodotti rilevanti. Questi dovrebbero specificare tutti i materiali usati nei prodotti, la loro origine, sicurezza, riparabilità e riciclabilità e fornire ai consumatori le informazioni necessarie sul diritto alla riparazione.

Appalti pubblici verdi: Un gioco da ragazzi sarebbe cercare un approccio legalmente vincolante per gli appalti pubblici verdi, nella misura in cui le norme sugli aiuti di Stato lo permettano, al fine di aumentare i modelli di business circolari. Per arrivare a questo, i criteri di approvvigionamento dovranno affrontare la sostenibilità del ciclo di vita dell’acquisto e il sostegno all’acquisto as-a-service.

Tassazione e deducibilità/esenzioni: La tassazione è essenziale per assicurare che i prodotti o i servizi lineari diventino meno redditizi delle alternative circolari. Gli Stati membri dovrebbero essere incoraggiati a intraprendere riforme fiscali sostenibili come parte del processo del semestre europeo, e la revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia dovrebbe essere usata per incentivare l’uso delle energie rinnovabili. Inoltre, il quadro fiscale sui modelli di servizio, come il product-as-a-service, dovrebbe essere armonizzato a livello europeo.