Pelli Pfc-free, garanzie sugli attrezzi, utilizzo di plastica riciclata per gli imballaggi. Così il Gruppo Oberalp, con i suoi brand Salewa, Dynafit, Pomoca, Evolv e Wild Country, fornisce prodotti sostenibili e innovativi.

Riciclare, utilizzare e promuovere oggetti nati da processi di economia circolare sono alcuni degli obiettivi che anche il Gruppo Oberalp, con i suoi brand Salewa, Dynafit, Pomoca, Evolv e Wild Country, porta avanti e raccoglie, assieme ai principali risultati, nel proprio bilancio annuale di sostenibilità. “Ciascuno di noi non ha solo la possibilità, ma anche il dovere, di assumersi le proprie responsabilità e di agire in modo concreto” afferma l’amministratore delegato del Gruppo, Christoph Engl. “Per la prima volta, abbiamo pubblicato una guida facile e pratica che illustra come ogni individuo può contribuire e ridurre il suo impatto quotidianamente.” Questa guida, che prende il nome di “Manuale Oberalp”, può essere consultata sul sito web del Gruppo, e, presto, sarà disponibile in versione cartacea anche nei negozi monomarca Salewa.
Cosa fa, dunque, Oberalp per ridurre la propria impronta ecologica?

L’impegno per la sostenibilità

Con circa 700 dipendenti, dal 1981 Oberalp lavora con i propri marchi allo sviluppo e alla produzione di articoli per gli sport di montagna in dieci paesi del mondo. L’azienda, a conduzione familiare con sede a Bolzano, nel nord Italia, nel 2010 ha creato un gruppo di lavoro sulla sostenibilità e, nel 2012, un dipartimento che si occupa di questo tema, oggi guidato dalla responsabile Alexandra Letts. “Nel nostro Gruppo operiamo in maniera sostenibile affinché ogni prodotto, nella sua specificità, sia sicuro, durevole e garantisca alte prestazioni tecniche”, afferma Letts. L’obiettivo è quello di integrare la sostenibilità in ogni dipartimento e marchio del Gruppo con una strategia di sostenibilità suddivisa in due macroaree: quella dell’Empowering People e quella dell’Engineering Gear. Nel campo dell’empowering, il Gruppo è impegnato al fine di assicurare un lavoro in condizioni di sicurezza, creando anche solide relazioni con i partner, mentre nel settore dell’Engineering fornisce prodotti sostenibili e innovativi per garantirne la massima qualità, sicurezza e durata lavorando sulla circolarità, sull’efficienza e sulla tracciabilità.
Tra i 17
Obiettivi di sviluppo sostenibile delineati dalle Nazioni Unite, il Gruppo Oberalp ne ha identificati 10 al cui raggiungimento, come azienda, può contribuire. Tra questi, i principali sono quelli di privare di sostanze chimiche nocive i prodotti e la produzione; promuovere l’energia rinnovabile; aumentare l’efficienza nell’uso delle risorse adottando processi industriali sostenibili, incentivando la ricerca scientifica e l’innovazione; garantire trasparenza nelle informazioni; ridurre gli sprechi e la generazione di rifiuti; prevenire l’inquinamento marino e preservare gli ecosistemi. Un modello di business che è valso ai marchi Salewa, Dynafit e Wild Country lo status di “leader” per il terzo anno consecutivo da parte della ong Fair Wear Foundation. Ma cosa fa il Gruppo, nel concreto, per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità prefissati?

Niente più Pfc e materiali garantiti

Pelli Pfc-free, garanzie a vita su alcuni attrezzi, utilizzo di plastica riciclata per gli imballaggi dei capi di abbigliamento sono alcune tra le azioni concrete che Oberalp porta avanti assieme ai suoi marchi. Sul tema pelli, si deve tenere presente che fino agli anni ’30 le pelli per lo sci-alpinismo erano realizzate in vera pelle di foca. Nel 2016, Pomoca (azienda svizzera leader mondiale nella produzione di pelli per lo sci alpinismo, ndr), ha appoggiato un progetto, gestito dalla Finnish Association of Nature Conservation e coordinato con l’Eoca (European Outdoor Conservation Association), per la protezione delle foche finlandesi Saimaa, in via di estinzione, volto alla promozione di metodi di pesca alternativi. Dallo stesso anno, inoltre, Pomoca ha introdotto nel mercato la prima pelle priva di Pfc (perfluorocarburi) e ha annunciato che da quest’anno l’intera gamma di pelli sarà priva di Pfc.
Negli ultimi anni il marchio Salewa sta lavorando all’
utilizzo della canapa per la produzione di capi di abbigliamento. “La canapa – spiega Letts – ha delle ottime proprietà da un punto di vista tecnico, è un materiale robusto ed eccezionale a livello ecologico. Si pensi, infatti, che non ha bisogno né di tanta acqua né di pesticidi ed è in grado di rigenerare il suolo. Nella prossima primavera, Salewa lancerà un’intera linea in canapa.” Inoltre, il Gruppo ha concentrato i modelli presentati nelle collezioni, concentrandosi di più sulla qualità piuttosto che la quantità di prodotti offerti. “Abbiamo ridotto del 25% le collezioni – spiega ancora la responsabile –. Il messaggio che vogliamo trasmettere è quello che non sempre c’è bisogno di comprare qualcosa di nuovo, ma si può riciclare buona parte di quello che già si ha.”
Sul capitolo garanzie, Dynafit offre garanzia a vita sugli attacchi e, di concerto con Salewa, Evolv e Wild Country, mette a disposizione
servizi di riparazione e pezzi di ricambio. “Un attrezzo è meno soggetto all’usura rispetto a un capo di abbigliamento” spiega Letts. “Pertanto, su questo tipo di prodotti riusciamo a garantire alta durabilità e massima sicurezza, assicurandone un ciclo di vita più lungo.”

Centralizzare la raccolta della plastica per il riciclo

Un capitolo a parte merita il tema delle plastiche, a cui il Gruppo dedica particolare attenzione. A partire dalla collezione inverno 2020, Oberalp ha sostituito i sacchetti di plastica vergine per imballaggi con plastica riciclata. “Produciamo essenzialmente in Asia, pertanto il trasporto dei nostri prodotti non può essere garantito senza un imballaggio in plastica” spiega Alexandra. “Quello che facciamo è utilizzare plastica riciclata e, a tal proposito, stiamo portando avanti un progetto pilota per l’istituzione di punti di raccolta centralizzati al fine di coordinare i volumi generati e avviarli a riciclo. Un riciclatore ha già espresso interesse nella raccolta. Quello che si deve fare è creare, prima di tutto, una coscienza collettiva del riciclo perché è solo agendo in modo consapevole e responsabile che si possono raggiungere grandi risultati, coinvolgendo quanti più partner e persone possibile.”

Per approfondire, scarica e leggi il numero 35 di Materia Rinnovabile dedicato all'outdoor.