Il 17 febbraio è stato attivato il “Tavolo nazionale per le materie critiche”, promosso nel nuovo format dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Tuttavia, come raccontato nel numero 43 di Materia Rinnovabile sui Critical Raw Materials, l’Italia non è un’isola. Il rinnovo dell’iniziativa si inserisce infatti in un quadro internazionale, in particolare europeo e atlantico, deciso a garantire approvvigionamenti stabili, sicuri e sostenibili di materie prime critiche, metalli e minerali, necessari alla decarbonizzazione delle economie occidentali.

Materie prime critiche, una sfida non solo italiana

"Il litio e le terre rare saranno presto più importanti del petrolio e del gas. La nostra domanda di terre rare da sola aumenterà di cinque volte entro il 2030. [...] Dobbiamo evitare di diventare nuovamente dipendenti, come è successo con il petrolio e il gas. […] Individueremo progetti strategici lungo tutta la catena di approvvigionamento, dall'estrazione alla raffinazione, dalla lavorazione al riciclaggio. E costituiremo riserve strategiche laddove l'approvvigionamento è a rischio. Ecco perché oggi annuncio l'European Critical Raw Materials Act".

Diceva questo, durante il discorso sullo Stato dell'Unione 2022, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Tra qualche mese, infatti, lo stesso Joint Research Center, aggiornerà l’elenco dei Critical Raw Materials, che nel 2020 individuava 30 materie prime critiche. Questo strumento sarà necessario a orientare i futuri piani della Commissione assegnando alle diverse risorse – chissà se la nuova lista vedrà nuovi ingressi - gradi di priorità differenti a seconda dell’importanza economica e dei rischi di approvvigionamento, relativamente alle applicazioni industriali.

Mobilità elettrica, energie rinnovabili, difesa e spazio sono solo alcuni dei settori che puntano ad aumentare la loro resilienza. Per questo, già nell’autunno 2020, la Commissione Europea aveva lanciato l’ Alleanza Europea per le Materie Prime, la più grande comunità mondiale di conoscenza e innovazione nel settore delle materie prime, gestita da EIT RawMaterials e composta da oltre 150 stakeholder.
Tuttavia, un’alleanza solamente europea non poteva bastare. L’Unione nel frattempo ha infatti avviato partenariati strategici internazionali, ad esempio aderendo nel giugno 2022 alla Minerals Security Partnership. L’iniziativa - che vede gli Stati Uniti capofila e unisce Paesi come Australia, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Repubblica di Corea, Svezia e Regno Unito – punta a rafforzare le catene di approvvigionamento di minerali critici e a promuovere un’estrazione sostenibile, dal punto di vista sociale e ambientale. Una coalizione che il 7 febbraio 2023, pochi giorni prima dell’annuncio del nuovo “Tavolo nazionale per le materie critiche”, ha visto anche l’ingresso italiano.

Chi partecipa al Tavolo nazionale per le materie critiche?

“Dinanzi a una realtà che vede l’Europa fortemente dipendente da Paesi stranieri per queste materie prime, strategiche per la decarbonizzazione, è necessario adottare misure che promuovano sempre più l’economia circolare”, ha commentato così il lancio del tavolo tecnico il ministro Pichetto Fratin. “Dovremo investire di più per una migliore gestione degli scarti, puntando alla raccolta, alla selezione, e al recupero delle materie prime contenute nei rifiuti; abbandonare la visione del ‘rifiuto come problema’ e sfruttare appieno il ‘rifiuto come risorsa’, da usare in modo intelligente, creativa e rigenerativa”.

Al “Tavolo nazionale per le materie critiche”, istituito con decreto interministeriale il 15 settembre 2022, oltre al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, partecipano la Presidenza del Consiglio, il Ministero degli Affari Esteri, l’Istat, Ispra, CNR, ENEA, ma anche rappresentanti della Commissione UE e di agenzie europee, le associazioni di impresa e i maggiori esperti del settore, tra cui anche Cobat RAEE, Consorzio per la Raccolta e il Riciclo dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

“Cobat RAEE è lieto di far parte del Tavolo tecnico sulle materie prime critiche, di importanza strategica per il nostro Paese. L’approvvigionamento di materia da prodotti giunti a fine vita è – senza dubbio - nodo cruciale in una gestione circolare ed efficiente delle risorse”, commenta a Materia Rinnovabile Michele Priori Responsabile Affari Generali & Compliance presso Cobat. “Come rilevato dalla Commissione Europea e dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, i rischi di fornitura di materie fondamentali per mantenere la stragrande maggioranza delle attività industriali, possono essere compensati almeno in parte dal corretto trattamento e avvio al riciclo di apparecchiature elettriche e elettroniche. È in questo scenario che Cobat RAEE partecipa al tavolo, dando il proprio contributo nella costruzione di una progettualità che crei le condizioni per un modello di approvvigionamento virtuoso e sostenibile.”

Immagine: Pedro Henrique Santos (Unsplash)

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