Mentre i lavori dei 195 partecipanti hanno segnato piccoli passi in avanti, un gruppo di Paesi ha raggiunto un importante risultato approvando il “Powering Past Coal”, documento che segna l’impegno per una decisa uscita dal carbone al 2030 (per l’Europa hanno firmato Austria, Belgio, Francia, Italia, Danimarca, Olanda, Regno Unito). Prossimo appuntamento a Katowice in Polonia per COP24 dal 3 al 14 dicembre 2018 sperando che le Parti riescano a superare distanze e criticità ancora esistenti.

In questo senso riveste molta importanza la dichiarazione congiunta Unione europea-Cina sui cambiamenti climatici firmata a metà dicembre 2017, in cui i firmatari hanno confermato gli impegni assunti per attuare l’accordo di Parigi sul clima e la cooperazione per migliorarne l’attuazione.

E proprio mentre si svolgeva COP 23 è arrivato il rapporto della Commissione Ue sulle emissioni di gas a effetto serra: dal 1990 al 2016 il calo è stato del 23% accompagnato da una crescita del Pil del 53%.

Una buona notizia che si accompagna a quella dell’accordo raggiunto a novembre tra Parlamento e Consiglio Ue sulla revisione del sistema di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra (Emission Trading System) per il periodo successivo al 2020. Il restyling del sistema permetterà di raggiungere più efficacemente l’obiettivo dell’abbattimento del 40% delle emissioni al 2030.

Intanto, dopo COP 23 l’Onu ha riunito 193 Paesi per la terza sessione dell’Assemblea Onu per l’ambiente (Unea-3) che si è svolta a Nairobi il 4-6 dicembre 2017 sul tema “Towards a pollution-free planet”. Dalla Ue è giunto l’invito a promuovere stili di vita sostenibili, finanziamenti sostenibili e una economia circolare che promuova approcci basati su riduzione, riutilizzo, riciclaggio dei prodotti.

A proposito di economia circolare ha fatto finalmente passi in avanti l’iter per l’approvazione del pacchetto di direttive sui rifiuti dopo l’accordo provvisorio raggiunto da Parlamento e Consiglio Ue il 18 dicembre 2017. Probabilmente nei primi mesi del 2018 il “pacchetto economia circolare” verrà approvato definitivamente.

È arrivata dalla Commissione Ue l’approvazione del modulo da utilizzare per l’autorizzazione all’importazione del mercurio per fini diversi dallo smaltimento come rifiuto (decisione 8 dicembre 2017, n. 2017/2287/Ue).

Di grande importanza per le imprese che lavorano con sostanze cancerogene o mutagene l’approvazione in via definitiva il 12 dicembre 2017 della direttiva che aggiorna le regole sulla protezione dei lavoratori esposti a tali sostanze pericolose, modificando la direttiva 2004/37/Ue.

Il 20 novembre 2017 invece l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (Echa) ha diffuso i nuovi orientamenti per l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e miscele, una utile guida per i fornitori di sostanze chimiche al rispetto delle disposizioni del regolamento 1272/2008/Ce.

È ancora possibile usare il cadmio su alcuni Led (la tecnologia non consente ancora di eliminarlo), per questo la direttiva 2017/1975/Ue in vigore dal 20 novembre 2017 stabilisce una deroga fino al 31 dicembre 2019 al generale divieto di utilizzo previsto per i metalli pesanti dalla direttiva 2011/65/Ue.

Per le industrie che fabbricano prodotti chimici organici sono arrivate le conclusioni sulle Bat (migliori tecniche disponibili) approvate con decisione Commissione Ue 2017/2117/Ue che sono il riferimento da usare per definire le condizioni e prescrizioni delle autorizzazioni ambientali per gli stabilimenti che producono prodotti chimici.

La Commissione europea ha diffuso le nuove quote di immissione sul mercato degli idrofluorocarburi per il 2018-2020. Interessate dalla decisione 2017/1984/Ue sono 450 le imprese europee che hanno comunicato l’immissione in commercio degli idrofluorocarburi dal 1° gennaio 2015 in poi.

L’adesione a sistemi di gestione ambientale come Emas (il sistema di ecogestione e audit europeo) riveste sempre più importanza per la competitività delle imprese, e l’Unione europea ne sollecita continuamente la diffusione. Così mentre la Commissione Ue ha aggiornato le linee guida per aderire a Emas (decisione 2017/2285/Ue), dall’altro nell’ottica di facilitare la diffusione di Emas ha riconosciuto il sistema di gestione norvegese Eco-Lighthouse come “equivalente” a Emas e utilizzabile come sistema di gestione ambientale rispondente ai requisiti Emas (decisione 6 dicembre 2017, n. 2017/2286/Ue).

A proposito di certificazioni il marchio Ecolabel si è rifatto il look; la Commissione europea con regolamento 2017/1941/Ue ha approvato il nuovo simbolo. Intanto con decisione 2017/2076/Ue i criteri esistenti per “etichettare” Ecolabel le coperture dure sono stati prorogati al 30 giugno 2021. 

 

Francesco Petrucci, in collaborazione con Rivista “Rifiuti – Bollettino di informazione normativa” e Osservatorio di normativa ambientale su www.reteambiente.it