Potenziale dinamico di crescita

Attualmente le bioplastiche rappresentano molto meno dell’1% dei circa 300 milioni di tonnellate di plastica prodotti annualmente.
Ma con l’aumento della domanda e con materiali, prodotti e impieghi più sofisticati il mercato è già in crescita, con percentuali che vanno dal 20 al 100% annuo. Secondo gli ultimi dati sui mercati ricavati da European Bioplastics, si prevede che la capacità globale di produzione delle bioplastiche si quadruplicherà nel medio termine, passando da circa 1,6 milioni di tonnellate nel 2013 ad approssimativamente 6,7 milioni di tonnellate entro il 2018.

Mentre si prevede che l’Asia rafforzerà ulteriormente il proprio ruolo di importante centro di produzione di bioplastiche per arrivare a circa il 75% della produzione entro il 2018, all’Europa, all’avanguardia nel campo della ricerca e dello sviluppo, resterà un mero 8% delle capacità produttive. L’Asia e gli Stati Uniti stanno già fortemente investendo in misure che si avvicinano alla “introduzione sul mercato” per promuovere uno sviluppo più rapido del mercato. Nell’Unione europea invece i legislatori hanno di recente ritirato il tanto atteso “Pacchetto sull’economia circolare”, che includeva anche una proposta per rivedere gli obiettivi sui rifiuti dell’Unione, di cui vi è urgente bisogno per poter accedere all’immenso potenziale di utilizzo efficiente delle risorse, di crescita economica e di creazione di posti di lavoro.

Per far sì che la visione di un’economia competitiva, dinamica e sostenibile diventi realtà in Europa, l’Ue dovrà introdurre un pacchetto di leggi più coraggioso e lungimirante, che permetta alla nascente industria delle bioplastiche di mettere radici e prosperare, divenendo uno dei pilastri fondamentali di un’economia circolare sostenibile. Il nuovo Pacchetto sull’economia circolare è perciò di cruciale importanza per il successo delle bioplastiche e della bioeconomia europea nel suo insieme.

 

 

Un aiuto a raggiungere gli obiettivi dell’Unione europea per il 2020

Utilizzare biomassa proveniente da fonti sostenibili e a ricrescita annuale è un importante beneficio ambientale dei prodotti plastici biobased. Rispetto alle plastiche convenzionali, le plastiche biobased hanno l’esclusivo vantaggio di ridurre la dipendenza da risorse fossili limitate e di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, o addirittura azzerare le emissioni di CO2.
Di conseguenza le plastiche biobased possono aiutare l’Unione europea a raggiungere i propri obiettivi per il 2020 di riduzione dei gas a effetto serra.

In più le bioplastiche possono contribuire notevolmente all’incremento dell’efficienza delle risorse attraverso un ciclo di risorse chiuso e il loro utilizzo “a cascata”, specialmente se i materiali biobased e i prodotti sono riutilizzati o riciclati ed eventualmente utilizzati per il recupero di energia (per esempio nel caso delle energie rinnovabili).

Le materie prime attualmente utilizzate per la produzione di bioplastica provengono dallo 0,01% circa della superficie destinata all’agricoltura a livello globale. L’approvvigionamento sostenibile delle materie prime rinnovabili e buone pratiche e tecnologie nel campo dell’agricoltura sono continuamente implementate e assicurate attraverso l’emergere di sistemi di certificazione di sostenibilità affidabili e indipendenti, come l’Iscc, l’Rsb o il BonSucro.

 

Aumentare l’efficienza nella gestione dei rifiuti: fare dei rifiuti una risorsa preziosa

Le bioplastiche offrono un’ampia gamma di possibilità alla fine del loro ciclo vitale, tra cui il riutilizzo, il riciclaggio meccanico od organico e il recupero energetico. La gran parte del volume di bioplastica prodotto oggi può essere facilmente riciclato insieme alle sue controparti convenzionali, laddove esistono flussi di riciclo separati per alcuni tipi di plastica/bioplastica (per esempio il PE biobased nel flusso del PE o il Pet biobased nel flusso del Pet). In questo modo le bioplastiche possono contribuire ad aumentare le quote di materiali riciclati nell’Unione europea e a incrementare l’economia circolare.

Inoltre l’utilizzo di prodotti plastici biodegradabili e compostabili come i sacchetti (per la raccolta dell’umido), gli imballaggi dei prodotti alimentari e le posate, rafforzano il compostaggio industriale (il riciclo dell’organico) come opzione nella gestione dei rifiuti e aiutano ad aumentarne l’efficienza. La compostabilità è un chiaro beneficio quando gli oggetti di plastica vengono mescolati ai rifiuti organici. L’utilizzo di plastica compostabile rende infatti i rifiuti misti adatti al riciclo dell’organico, permette il passaggio dal recupero al riciclo, che nella gerarchia dei rifiuti dell’Unione europea si colloca su un gradino più alto. Inoltre la raccolta differenziata dei rifiuti organici permette di separare i rifiuti organici dal flusso del riciclo o dalle discariche, e favorisce la produzione di maggiori quantità di prezioso compost.

Per sfruttare il potenziale delle bioplastiche aumentando l’efficienza nella gestione dei rifiuti, è fondamentale che gli obiettivi dell’Unione europea sui rifiuti siano realistici, e che tengano in considerazione le infrastrutture per la raccolta e la capacità di riciclaggio dei vari stati membri. Inoltre un’efficiente raccolta differenziata è necessaria per aiutare a incrementare il riciclaggio meccanico e organico e per favorire il processo di eliminazione delle discariche nell’Unione europea.

Trasformare il potenziale in legge

La direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggi recentemente emendata conferma il forte impegno da parte dell’Unione europea nella promozione dell’efficienza delle risorse, obbligando gli stati membri a ridurre il consumo delle convenzionali sporte monouso in plastica e aprendo così la strada alle borse per la spesa compostabili. Ma per realizzare a pieno il potenziale di mercato delle bioplastiche sono necessarie nuove misure legislative che riflettano i vantaggi sopra citati e il potenziale delle bioplastiche, e in particolare il Pacchetto sull’economia circolare già proposto.

L’European Bioplastics (Eubp) raccomanda i seguenti emendamenti che, seppure semplici da mettere in pratica, avrebbero un effetto decisivo sull’efficienza delle risorse in Europa.

Secondo la Waste Framework Directive (Wfd), la direttiva europea sui rifiuti, gli stati membri dell’Ue dovrebbero per esempio intraprendere iniziative volte a incoraggiare una progettazione dei prodotti che possa ridurre il loro impatto sull’ambiente e minimizzare la creazione di rifiuti. Raccomandiamo di sostenere con forza che tali misure dovrebbero incoraggiare lo sviluppo, la produzione e la promozione di prodotti fatti con materie prime rinnovabili provenienti da fonti affidabili, oltre alle altre caratteristiche delineate nel Wfd.

Un altro nuovo elemento significativo per il Wfd consisterebbe nel chiedere agli stati membri di considerare l’impatto sulla bioeconomia nel suo insieme quando introducono strumenti legislativi o economici. Stabilire regole comuni per tutte le bioindustrie sull’approvvigionamento di materie prime è cruciale per sviluppare una bioeconomia praticabile e sostenibile.

In linea con la Resource Efficiency Roadmap e la sua “pietra miliare” politica, secondo cui entro il 2020 nell’Unione europea i rifiuti devono arrivare a essere trattati come una risorsa preziosa, l’Eubp raccomanda anche l’introduzione dell’obbligatorietà della raccolta differenziata dei rifiuti organici entro il 2020, e la modifica in questo senso il Wfd. Ciò non solo minimizzerebbe la contaminazione dei materiali di scarto, ma favorirebbe anche il processo di chiusura delle discariche in Europa. 

L’industria delle bioplastiche offre soluzioni alla sfida globale dei cambiamenti climatici e dell’aumento del consumo di risorse offrendo i mezzi per il passaggio a risorse rinnovabili e all’efficienza delle risorse. Per realizzare il pieno potenziale delle bioplastiche in Europa, è urgentemente necessario lo sviluppo di un quadro economico e politico integrato.

L’European Bioplastics (Eubp) rappresenta gli interessi delle circa 70 aziende in tutta l’Unione europea. Con membri che provengono dall’intera catena del valore, l’Eubp serve sia come piattaforma di contatto sia come catalizzatore per portare avanti e mettere in risalto gli obiettivi della crescente industria delle bioplastiche, confrontandosi con le istituzioni europee nel lavorare in direzione di una politica integrata e di un framework economico che supporti l’utilizzo di materie prime rinnovabili. 

Il 5-6 novembre 2015 l’Eubp ospiterà a Berlino la decima conferenza annuale di European Bioplastics, il principale evento europeo sulle bioplastiche. Si discuterà di questioni politiche ed economiche di attualità e si esploreranno le ultime tendenze e innovazioni nel campo delle bioplastiche. Arricchita da una grande esposizione di prodotti e da numerose opportunità di fare rete e con la presenza di oltre 350 delegati da tutta Europa e non solo, l’European Bioplastics Conference è d’obbligo tanto per i player affermati che per gli aspiranti attori nella bioeconomia.

 

Per ulteriori informazioni: en.european-bioplastics.org