Sul finire della prima decade degli anni 2000, soprattutto con il lancio sul mercato del primo IPhone, sono andate sviluppandosi diverse applicazioni per web e smartphone nate per guidare i cittadini, i Comuni e le società incaricate del servizio di igiene urbana nella corretta gestione dei propri rifiuti.

Il diffondersi di queste applicazioni ha attirato anche l’attenzione degli studiosi e sono stati prodotti i primi studi e le prime tesi di laurea sullo stato dell’arte e il valore aggiunto di queste innovative modalità di organizzazione e comunicazione.

Si legge, infatti, che molte delle applicazioni che si possono trovare sugli store forniscono informazioni sulle categorie di rifiuti e sull’associazione rifiuto-categoria basandosi su informazioni generiche disponibili in rete. Alcune applicazioni permettono all’utente di suggerire nuovi rifiuti e un numero ristretto di app fornisce la funzionalità calendario per conoscere il giorno e la categoria di raccolta. Diverse applicazioni rappresentano la versione mobile di siti internet che hanno lo svantaggio di essere consultabili solo con una connessione e hanno problemi di visualizzazione e velocità.

Un ulteriore elemento degno di nota riguarda l’interazione sistema-utenza e il ruolo degli utenti nel miglioramento del sistema stesso anche nella sfera, ancora ristretta, delle applicazioni per la gestione dei rifiuti. È interessante notare come in molte pubblicazioni, oltre agli aspetti tecnici e ingegneristici vengano presi in considerazione anche il lato sociale e di comunità e l’impegno dei cittadini nella difesa del proprio territorio, anche attraverso la segnalazione delle discariche abusive e degli abbandoni.

Il caso Wikiwaste: la gestione dei rifiuti nelle aree montane e remote

In questo contesto di innovazione, ma anche di forte e continuo cambiamento si inserisce il progetto In.Te.Se. Plus finanziato all’interno del programma Interreg-ALCOTRA attraverso il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) che punta sul concetto di innovazione applicata, per utilizzare le nuove applicazioni per migliorare i servizi di gestione dei rifiuti in aree complesse come quelle montane e disperse. In particolare, il progetto persegue due obiettivi: fornire un servizio “su misura” per la popolazione residente e non (turisti) e per le utenze non domestiche; promuovere il riuso, assicurando l’aumento della durata della vita dei beni.
Il progetto ha permesso ai partner territoriali nella provincia di Cuneo e nella regione francese Provenza-Alpi-Costa Azzurra di offrire ai propri cittadini servizi simili a contesti urbanizzati senza incrementi di costi, favorendo il ritorno nelle aree disperse della popolazione.

L’utilizzo delle nuove risorse e delle nuove applicazioni digitali ha permesso di ridurre i costi per i gestori pubblici e per i cittadini a fronte di un aumento e miglioramento dei servizi quali la presenza di postazioni di raccolta differenziata ad accesso controllato, di centri del riuso, di servizi di compostaggio individuale e collettivo sul territorio oltre che di servizi ad hoc per il ritiro domiciliare di determinate tipologie di rifiuti. Tutto questo è stato possibile grazie anche all’implementazione di un’apposita applicazione per smartphone: Wikiwaste.

WikiWaste è solo una delle numerose app per la gestione dei rifiuti, che supportano i cittadini nella raccolta differenziata e nei servizi. Le più scaricate, in Italia, sono Junker, il Rifiutologo, Riciclario, PuliAmo, Dizionario dei Rifiuti, SmartRicicla, Beato chi lo sApp, TabuiGreen e molte altre.
La forte integrazione con il sistema territoriale esistente e con i consorzi locali che si occupano dell’igiene urbana ha permesso a WikiWaste di ritagliarsi uno spazio significativo in questo panorama. In Francia, analogamente, sono nate diverse applicazioni per facilitare il rapporto dell’utente con la raccolta differenziata  e, anche nell’area oggetto degli interventi previsti dal progetto, Wikiwaste ha riscosso interesse e successo. 

La nuova versione di Wikiwaste e i servizi a chiamata

L’applicazione, nata nel 2012, inizialmente era utilizzata come applicativo per segnalare abbandoni di rifiuti in area montana, nell’ambito di un precedente progetto Interreg-Alcotra ed è poi stata sviluppata arricchendosi dei servizi più standard per supportare l’utente nella raccolta differenziata.
L’ultima versione è stata pubblicata nel 2023. Nella release finale, l’app è stata dotata di una nuova veste grafica, attualizzandola esteticamente, ed è stata effettuata una revisione complessiva della struttura dello strumento digitale, per renderlo maggiormente user-friendly, ottimizzando i servizi aggiuntivi già previsti nel corso del progetto realizzato tra il 2017 e il 2020 e integrando ulteriori funzionalità grazie alla realizzazione di In.Te.Se. Plus tra il 2022 e il 2023.

In particolare, l’app mantiene le sezioni dedicate al supporto del cittadino nella raccolta differenziata nel proprio comune, quali il calendario della raccolta porta a porta, dove prevista la modalità domiciliare di ritiro, la possibilità di consultare l’elenco di rifiuti e avere indicazione sulla frazione merceologica di appartenenza e sul contenitore all’interno del quale gettarli, le informazioni relative alle isole ecologiche disponibili sul territorio (geolocalizzazione, indicazioni stradali, orari di apertura, rifiuti conferibili), la funzionalità relativa alla segnalazione di rifiuti abbandonati rinvenuti dall’utente sul territorio, i contatti degli uffici informazioni e le news sul servizio di igiene urbana, nonché l’indicazione di eventuali servizi specifici nell’area d’interesse.
Tutte le funzioni sono state riviste, al fine di rendere la consultazione delle varie informazioni maggiormente rapida e intuitiva da parte dell’utente.

I servizi ottimizzati grazie al nuovo progetto riguardano invece la sezione relativa ai centri del riuso, attraverso la quale è possibile visionare comodamente da casa la vetrina di prodotti di seconda mano disponibili per l’acquisto ed effettuare la prenotazione per il successivo ritiro in loco e l’area sul compostaggio domestico, che, oltre alle FAQ generali sulla buona pratica, si è arricchita di informazioni specifiche per il singolo Comune.

Le sezioni introdotte ex novo sull’app riguardano invece i servizi a chiamata, tra questi, per alcuni comuni montani, in aree disperse, c’è la possibilità di prenotare attraverso l’applicazione, il ritiro domiciliare dei rifiuti ingombranti, sulla base delle date prestabilite annualmente dai consorzi di appartenenza. L’utente, esplicitando la tipologia, il numero e il volume indicativo degli ingombranti esposti, potrà segnalare la richiesta di ritiro nella finestra di prenotazione. L’informazione sarà quindi trasmessa al gestore del servizio di raccolta dei rifiuti, che potrà integrare l’utenza nel circuito di raccolta. In questo modo si vuole incentivare e semplificare la raccolta differenziata degli ingombranti, che in questi comuni, per collocazione, risultano più svantaggiati di altri nel conferimento dei rifiuti di questa categoria.

Contestualmente, è stato attivato il servizio a chiamata per alcuni comuni montani turistici, con sistema di raccolta prevalentemente domiciliare dei rifiuti, per cui i soli utenti delle seconde case (non residenti), possono segnalare l’esposizione dei rifiuti una volta terminata la permanenza nel Comune, per consentire l’inclusione nel primo circuito utile di ritiro da parte degli operatori della raccolta. Gli utenti di questo tipo solitamente hanno infatti difficoltà nel seguire il calendario di raccolta porta a porta comunale, perché non permanenti sul territorio o presenti in periodi particolari (festività e fine settimana). Questa sezione dell’app punta quindi a incentivarli nella raccolta differenziata, senza costi aggiuntivi per l’amministrazione comunale e, anzi ottimizzando il servizio, poiché il circuito di raccolta viene esteso a queste utenze solo all’atto della segnalazione del rifiuto esposto, grazie alla segnalazione che dall’app arriva direttamente al gestore del servizio di igiene urbana.

Lo scopo trasversale delle ultime innovazioni introdotte nell’applicazione è stato dunque di rendere il cittadino maggiormente partecipe nell’attività di gestione dei propri rifiuti e fornirgli strumenti ulteriori per l’accesso ai servizi territoriali specifici, personalizzati in base al contesto.

Il mondo delle app per la prevenzione dei rifiuti

L’innovazione e il digitale avranno sempre più spazio nella gestione quotidiana delle nostre attività. Se da un lato il commercio, la distribuzione, i servizi a domicilio si sono fortemente appoggiati all’utilizzo di app, il settore pubblico pare fare ancora un po’ fatica e questo vale soprattutto per quei servizi legati all’igiene urbana.
Occorre sottolineare come molte app stiano contribuendo in maniera efficace anche a conseguire risultati ambientali significativi. Basti pensare alla riduzione degli sprechi alimentari attraverso l’app Sprecometro o la molto diffusa, soprattutto tra i giovani, Too Good Too Go che nel solo 2021 ha salvato e redistribuito oltre 52 milioni di pasti.  Così come molte emissioni sono state evitate ricorrendo ad applicazioni come Bla Bla Car che nel 2018 ha evitato oltre 1,6 milioni di tonnellate di CO2, grazie alla condivisione di viaggi. Se il pubblico riuscirà a contemperare il servizio gestionale che il digitale offre, con le capacità comunicative che le app sanno creare, molto probabilmente anche la raccolta differenziata e la prevenzione si trasformeranno da gesto fastidioso a divertimento sostenibile.

Articolo realizzato con il contributo di Emanuela Rosio e Luigi Bosio.

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