ChatGPT, il modello di intelligenza artificiale per la produzione di linguaggi naturali e coding sviluppato dalla società statunitense OpenAI, diventa sempre più potente e persuasivo, ma non per questo più affidabile. E questa - l’esistenza di mentitori che esplorano e auto-apprendono l’arte del convincimento - non è certo una buona notizia per la lotta alla disinformazione, soprattutto quella climatica, che contesta o sminuisce gli impatti del climate change alimentando negazionismo o, ancora peggio, inazione.

I dati arrivano da un report di NewsGuard, società che fornisce valutazioni di credibilità per migliaia di siti di informazione. Nell’ambito di un’esercitazione basata sull’utilizzo di 100 narrazioni false tratte dal suo catalogo delle principali bufale diffuse online, NewsGuard ha rilevato che rispetto alla versione ChatGPT-3.5 valutata a gennaio 2023, che aveva generato disinformazione nell’80% dei casi, il suo successore ChatGPT-4, sottoposto allo stesso test nel marzo scorso, ha diffuso affermazioni false e fuorvianti nella totalità dei casi.

Come l’intelligenza artificiale ci può aiutare a contrastare il cambiamento climatico

Ogni tecnologia è un mezzo e non un fine. Per questo, prima di passare ai risultati del test condotto da NewsGuard e rincarare la dose di autarchiche motivazioni (mancanza di base giuridica e informativa per raccolta di dati personali e assenza di filtro per la verifica dell’età degli utenti, aspetto che “espone i minori a risposte assolutamente inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza”) che il Garante della Privacy ha utilizzato il 31 marzo per giustificare il blocco tutto italiano a ChatGPT, è il caso di dare le buone notizie. Perché sì, l’intelligenza artificiale, AI, può aiutarci a contrastare il cambiamento climatico.

Secondo le esperte e gli esperti di Climate Change AI, organizzazione non-profit composta da volontari provenienti dal mondo accademico e dall'industria, intelligenza artificiale e machine learning possono facilitare l’azione per il clima in diversi modi. L’elenco, contenuto nel report Climate Change & AI: Recommendations for Government, va dalla capacità di distillare dati grezzi in dati utilizzabili e accelerare la ricerca scientifica (anche ottimizzando sistemi complessi) al miglioramento delle nostre capacità di previsione. Ad esempio, riguardo la produzione di energia per aiutare a bilanciare la rete elettrica o la resa agricola di territori minacciati da condizioni meteo-climatiche estreme, il cui studio può essere facilitato grazie all’analisi automatizzata delle immagini raccolte attraverso elicotteri, droni e satelliti

NewsGuard: ChatGPT-4 produce più disinformazione del suo predecessore

L’intelligenza artificiale è sempre più intelligente e sempre meno artificiale, almeno per la nostra percezione. Mentre negli Stati Uniti ChatGPT-4 ha passato l’esame per diventare avvocato con un punteggio superiore al 90%, tra qualche mese secondo le previsioni dello sviluppatore Siqi Chen su Twitter, ChatGPT-5, in arrivo a dicembre, potrebbe addirittura raggiungere la cosiddetta Artificial General Intelligence, cioè la capacità di un software di pensare e agire come un essere umano. Insomma, il programma sarà sempre più performante.

Ed è proprio questo il punto del test compiuto da NewsGuard, che ha rilevato come ChatGPT-4 abbia generato narrazioni false su temi rilevanti non solo con maggiore frequenza ma anche in modo più persuasivo rispetto a ChatGPT-3.5, sotto forma, ad esempio, di articoli di notizie, thread di Twitter e sceneggiature televisive, imitando perfettamente media statali russi e cinesi, diffusori di bufale sulla salute e noti teorici della cospirazione. Rispetto alla precedente versione, le risposte di ChatGPT-4 sono generalmente più complete, dettagliate e convincenti e presentano meno disclaimer. Dimostrando, così,  che il chatbot (o qualunque altro strumento basato sulla stessa tecnologia) potrebbe essere utilizzato per diffondere disinformazione su larga scala, in violazione delle politiche di utilizzo di OpenAI, che vietano l’uso dei suoi servizi allo scopo di portare avanti “attività fraudolente o ingannevoli”, tra cui “truffe”, “comportamenti non autentici coordinati” e “disinformazione”.

"La disinformazione ha già causato divisioni che hanno ritardato l'azione, e quando si tratta di un problema urgente come la lotta al cambiamento climatico non abbiamo tempo da perdere", ha commentato a febbraio Lauren Guite, rappresentante dell’Environmental Defense Fund nella Climate Action Against Disinformation Coalition, in un articolo apparso sul blog EDF nel quale la scienziata Ilissa Ocko ha dimostrato i punti critici delle soluzioni offerte da ChatGPT per contrastare il climate change. "Dato che il materiale scritto dall'intelligenza artificiale inizia a circolare più diffusamente, verificare le fonti è più importante che mai per assicurarsi che ciò che si legge (e si condivide) sia accurato". 

E Chat GPT che ne pensa?

Nel pieno rispetto del principio del contradditorio, anche se alla fine della stesura di questo articolo, abbiamo posto a ChatGPT la seguente domanda: “l’intelligenza artificiale ci aiuterà nel contrasto al cambiamento climatico oppure sarà un ulteriore strumento per diffondere disinformazione?”

Di seguito la risposta del programma di OpenAI: “L'intelligenza artificiale (IA) ha il potenziale per essere utilizzata sia per contrastare il cambiamento climatico che per diffondere disinformazione. Da un lato, l'IA può essere utilizzata per raccogliere e analizzare grandi quantità di dati relativi al clima e all'ambiente, consentendo di identificare modelli e tendenze che potrebbero essere altrimenti difficili da individuare. Ciò può aiutare a sviluppare modelli predittivi e a identificare strategie efficaci per mitigare l'impatto del cambiamento climatico.

Inoltre, l'IA può essere utilizzata per ottimizzare l'efficienza energetica e migliorare la gestione delle risorse naturali, ad esempio attraverso l'automazione e il controllo di processi industriali e agricoli.
D'altra parte, l'IA può essere utilizzata per diffondere disinformazione sul cambiamento climatico, ad esempio attraverso la creazione di algoritmi che promuovono teorie del complotto o negano l'esistenza del cambiamento climatico. Questo può essere un problema particolarmente grave sui social media, dove l'IA può essere utilizzata per creare e diffondere contenuti virali che influenzano l'opinione pubblica. In sintesi, l'IA può essere un importante strumento nella lotta al cambiamento climatico, ma è importante utilizzarla in modo responsabile e consapevole per evitare che diventi un ulteriore strumento di disinformazione.” 
Che dire, ChatGPT ci ha scritto anche la conclusione.

Immagine: Envato Elements