Lo sviluppo di questa area geografica, incluse le parti orientali dell’Europa Occidentale (Austria, Germania e Italia) e i paesi ex-socialisti, nella striscia che va dalla Polonia a nord alla Croazia a sud, ha seguito percorsi differenti. Uno di essi è risultato in un sistema dominato dalle università e l’altro ha visto il prevalere degli istituti accademici. Recentemente queste differenze si sono ridimensionate grazie all’emergere di un comune orientamento pratico nato per favorire una maggiore cooperazione tra scienza e industria e che coinvolge le piccole e medie imprese, gli incubatori tecnologici, i centri per il trasferimento della conoscenza ecc.

Anche se i polimeri sostenibili, tra cui i biopolimeri e le bioplastiche, si sono affermati nell’ultimo decennio quali uno dei settori dell’industria plastica con il maggiore tasso di crescita, la stessa tendenza non si è registrata nell’Europa dell’Est, e in particolare la sua parte più orientale è rimasta indietro in modo significativo. A oggi nell’area non vi sono importanti produttori di bioplastiche. Le ragioni alla base di questo stato di cose sono legate, alla maniera dell’uovo e la gallina, al basso consumo di questi materiali sia nell’industria della trasformazione della plastica sia tra i consumatori finali, commerciali e privati. Questa situazione indica la mancanza di collegamento fra il mercato e il forte settore della ricerca sui polimeri, su cui di recente si sono riversati significativi investimenti.

Come indica il suo nome per esteso, ossia “Sviluppo di una catena di valore innovativa per le plastiche sostenibili nell’Europa Centrale”, il progetto PLASTiCE è nato per creare un ponte tra queste due sponde. È stato pensato per l’intera catena di valore della plastica, dal produttore al trasformatore al commerciante fino alla gestione dei rifiuti, in collaborazione con un folto gruppo di istituzioni scientifiche (istituti, università e un consorzio regionale per il trasferimento di innovazione e tecnologia). Per sottolineare il suo approccio localizzato su questa specifica area geografica, i partner del progetto provenivano da quattro paesi della Comunità europea (Italia, Slovenia, Slovacchia e Polonia). Il progetto è stato realizzato grazie al programma Central Europe (http://www.central2013.eu/) e co-finanziato dal Fondo per lo sviluppo regionale europeo.

Nonostante il decisivo coinvolgimento degli istituti di ricerca non si è trattato di un progetto R&D: piuttosto il suo obiettivo era orientato a creare le condizioni necessarie a una maggiore accettazione delle nuove plastiche sostenibili lungo tutta la catena di valore. Durante la fase iniziale del progetto abbiamo analizzato la situazione mappando sia i bisogni sia le capacità esistenti. Ben presto è risultato evidente che in tutte le sezioni della catena di valore, forse con l’eccezione del settore della produzione dei polimeri, la mancanza di informazioni e di conoscenza sulla natura e sulle opportunità offerte dalle bioplastiche era l’ostacolo principale alla loro diffusione. Per affrontare questo problema, per l’intera durata del progetto un aspetto di importanza fondamentale ha riguardato la diffusione di informazioni obiettive e supportate scientificamente, dirette a un target molto ampio che comprendeva le piccole e medie imprese, le industrie, i politici, gli educatori, gli utilizzatori finali, i consumatori, il pubblico generale e, infine, la gestione dei rifiuti, tanto da costituire una delle azioni fondamentali del progetto.

Giovani e plastica. Per coinvolgere le nuove generazioni, in quattro scuole superiori in Slovenia è stata organizzata una gara in forma di dibattito sugli argomenti delle plastiche sostenibili e delle bioplastiche.

Ai fini della comunicazione, la squadra di progetto ha creato canali per la diffusione delle informazioni coinvolgendo l’insieme dei contatti con i partner esterni, ma anche affidandosi ai canali elettronici: i siti web, i social media e i canali video online. È stata creata anche una certa quantità di materiale per la distribuzione, tra cui diverse pubblicazioni di varia complessità che offrivano qualsiasi tipo di informazione, dai concetti di base all’analisi della R&D disponibile nell’area, dagli aspetti tecnologici alle informazioni sulla standardizzazione e sulla certificazione. Le principali pubblicazioni del progetto sono: Una tabella di marcia per agire. Dalla scienza all’innovazione nella catena del valore e il Transnational Advisory Scheme intitolato Bioplastiche. Opportunità per il futuro che offre ampie informazioni sul tema. Molto apprezzata anche la brochure descrittiva sulle bioplastiche destinata alle scuole superiori. 

Per poter fornire informazioni di carattere pratico sono stati condotti una serie di case study in collaborazione con partner del mondo dell’industria. Questi si sono concentrati sugli sviluppi dell’applicazione pratica in diversi settori (prodotti che devono entrare a contatto con il cibo, prodotti per l’igiene e la sanità, prodotti per l’agricoltura, imballaggi) per esaminare prodotti specifici che richiedono materiali molto diversi. Questi case study sono stati descritti dettagliatamente e raggruppati in quattro prototipi. Sono stati anche condotti due casi studio su un sistema integrato di distribuzione/raccolta rifiuti/compostaggio e un test di compostaggio su vasta scala che comprendeva plastiche compostabili. Un’altra serie di studi si è occupata di testare i marker per l’identificazione delle bioplastiche basandosi su masterbach UV, stampe UV e stampe IR. Inoltre uno studio Lca su diversi tipi di buste per la spesa, che includeva un confronto tra sacchi compostabili e altre alternative, è stato utilizzato come dimostrazione metodologica. Tutti i case study sono stati descritti dettagliatamente e sono stati messi a disposizione. Il progetto ha anche creato dei portali per la certificazione affinché i prodotti a base di bioplastica creati in Slovenia e Slovacchia potessero essere certificati (secondo un modello polacco). In questo modo le aziende possono intraprendere il processo di certificazione nella propria lingua e ricevere certificazioni riconosciute a livello internazionale.

La forte azione promozionale alimentata da PLASTiCE come parte dell’opera di disseminazione ha incluso diverse presentazioni in vari eventi nazionali e internazionali, l’organizzazione di seminari e workshop e quattro conferenze internazionali. Questo lavoro è stato collegato alla produzione di video online: ne sono stati prodotti più di 100, e sono stati molto seguiti sul canale YouTube del progetto. In questa azione ad ampio raggio sono state incluse la sponsorizzazione della prima di un film che ha attratto circa 1.000 visitatori e la distribuzione di un film sulla gestione dei rifiuti plastici di cui vi sono state diverse proiezioni.

Infine il progetto caldeggiava la creazione in tutti i paesi partner di punti di informazione nazionale (Nip) sulle bioplastiche, che potessero agire da fonti centralizzate di informazione. A giudicare dall’interesse per i Nip registrato in altri paesi, è chiaro che la sezione online di questi Nip può essere facilmente replicata. Coinvolgendo come partner altri paesi membri della Ue, sia nell’Europa Centrale sia al di fuori, paesi confinanti (i Balcani, la Turchia e l’Egitto) e altri paesi più lontani (Cina, Brasile, Indonesia e Stati Uniti) si è creata un’interessante rete. Crediamo che questa rete costituisca un’ottima piattaforma potenziale su cui costruire nuove iniziative nel campo delle bioplastiche.

Il progetto PLASTiCE mostra che una promozione attiva produce risultati significativi che si traducono in una maggiore consapevolezza e in azioni pratiche. Le componenti chiave del suo successo sono la dimensione locale del gruppo di lavoro del progetto, il coinvolgimento di portatori di interesse rappresentativi dell’intera catena di valore e la missione volta a promuovere concetti generali, da cui l’intero settore può trarre beneficio.

 

Il progetto PLASTiCE
in breve

Titolo per esteso
Sviluppo di una catena di valore innovativa per le plastiche sostenibili nell’Europa Centrale

Budget
5.353.764,70 euro (85% di fondi Erdf)

Durata
36 mesi (prolungata a 42 mesi, aprile 2011-settembre 2014)

Partner
13 provenienti da 4 paesi della Comunità europea:

  • Slovenia (National Institute of Chemistry, Slopak, Mercator, Plasta e Centre of Excellence PoliMaT)
  • Slovacchia (Polymer Institute of Slovak Academy of Sciences, Slovak University
    of Technology a Bratislava e HrKo)
  • Italia (Università di Bologna, Aster
    e Novamont)
  • Polonia (Polish Academy
    of Sciences – Centre of Polymer and Carbon Materials e Cobro – Packaging Research Institute)

 

Info

www.plastice.org

Facebook: www.facebook.com/PlasticeSlovenia

YouTube: www.youtube.com/user/plasticeproject

National Information points: www.sustainableplastics.eu

ISSUU: http://issuu.com/plasticeproject