Le aziende stanno affrontando una significativa carenza di talenti con le cosiddette green skills, le competenze legate alla sostenibilità. Questo emerge da nuovo report redatto dalla piattaforma di networking LinkedIn, che sottolinea come sia necessario accelerare la formazione e l’assunzione di talenti green per raggiungere gli obiettivi climatici. Ma se da una parte la domanda da parte delle aziende è in continua crescita, dall’altra non sempre si trovano persone sufficientemente qualificate. Tuttavia la notizia positiva è che, a livello globale, le assunzioni di professionisti della sostenibilità aumentano con una media del 24%, superando in modo significativo quelle complessive degli altri settori. 

La carenza di green skill si fa sentire

Il report di LinkedIn mostra che, a livello globale, solo 1 dipendente su 8 possiede una o più green skill, e il divario sale a 1 su 9 nell’Unione Europea. Sebbene la percentuale di utenti della piattaforma con green skill stia crescendo di quasi l’8,5% annuo, non è ancora sufficiente a soddisfare la domanda di professionisti specializzati. I dati riportano inoltre che 4 professionisti su 5 che passano a un green job hanno almeno qualche esperienza o competenza precedente nel settore, evidenziando quanto sia difficile per le persone accedere a una carriera nel mondo della sostenibilità e quanto sia prioritario coltivare talenti green per stare al passo con a transizione ecologica.

“Mentre le aziende assumono per ruoli green, semplicemente non ci sono abbastanza professionisti qualificati per soddisfare le nostre esigenze climatiche. Se non affrontiamo con urgenza questa sfida, non riusciremo a raggiungere gli obiettivi net-zero”, ha dichiarato Allen Blue, Co-Founder e Vice President Product Management di LinkedIn.

Il gender gap sulle competenze green

I risultati di LinkedIn indicano l’emergere di un “green ceiling” con un crescente divario di genere sia nelle green skill che nella rappresentanza femminile in posizioni di leadership. In Italia, per esempio, solo il 10% delle donne possiede competenze o esperienze nell’ambito della transizione ecologica. Mentre gli uomini raggiungono il 16%.

Sebbene negli ultimi due anni le donne siano entrate a far parte del bacino di talenti green a un ritmo superiore rispetto agli uomini, la crescita è 4 volte troppo lenta per colmare il divario di genere. La sottorappresentazione femminile in posizioni di leadership è più pronunciata osservando i numeri globali, secondo i quali le donne occupano solo il 20% dei ruoli dirigenziali e il 21% nei ruoli di direttorato generale. 

I ruoli e le competenze più richiesti

Nei settori chiave per la transizione ecologica come l’Oil & Gas e la finanza, si cercano nuove figure per definire la strategia della transizione di ogni azienda. Nel nostro Paese, le top 5 green skill più richieste sono relative alla regolamentazione e all’accelerazione della transizione green: Sustainability Reporting, Environmental Permitting, Sustainability Consulting, Environmental Protection, Sustainable Business. Mentre le assunzioni nel settore delle energie rinnovabili stanno aumentando velocemente con un +26% in 26 Paesi del mondo, calano quelle nell’Oil & Gas (-21%).

Le raccomandazioni di Linkedin 

I dati poco incoraggianti danno modo di intervenire su più livelli di governance. Innanzitutto gli autori del report raccomandano ai governi di includere la formazione, la riqualificazione e l’aggiornamento professionale nelle policy climatiche nazionali. I leader aziendali, invece, possono contribuire a colmare il gap di green skill grazie a una conoscenza approfondita delle competenze di cui avranno bisogno, e attuare efficacemente programmi di riqualificazione mirati e personalizzati, nonché di formazione professionale. Anche per i professionisti che cercano di intraprendere una carriera in ambito sostenibilità, si consiglia di rafforzare le proprie competenze digitali e STEM.

 

Immagine: Envato