Il design e la progettazione dei nuovi veicoli sono sempre più rivolti alla ricerca di soluzioni di performance legate a consumi e materiali. Da una parte la necessità di produrre motori sempre più efficienti, in grado di consumare meno carburante e di contenere le emissioni di CO2. Dall’altra la scelta di materiali performanti e leggeri al fine di ridurre il più possibile il peso del veicolo. Consumi e materiali sono un binomio che negli ultimi anni ha visto lo sviluppo di soluzioni progettuali che hanno portato a significativi miglioramenti dal punto di vista dei consumi.

In questo contesto molte case automobilistiche hanno iniziato a sviluppare e utilizzare materiali a elevata valenza ambientale, spesso sperimentandone di nuovi, di origine naturale o riciclati. Queste soluzioni progettuali, introdotte nei veicoli di diverse case automobilistiche, sono la dimostrazione che qualcosa è veramente cambiato. Rispettando le rigide norme di sicurezza a tutela del veicolo e del guidatore, l’innovazione sostenibile è una strada percorribile anche in un settore complesso come quello degli autoveicoli.

Nell’ultimo anno abbiamo condotto diverse ricerche sul tema dei materiali ambientalmente sostenibili per veicoli, collaborando con aziende del settore automotive che sono alla ricerca di nuove soluzioni. 

Bambù, caffè, sughero, lino, lana, legno e canapa sono solo alcuni dei materiali oggetto di sperimentazioni per componenti di arredo del veicolo o di impiego strutturale.

 

 

E sono molte le soluzioni, adottate per veicoli già in commercio o sviluppate per progetti di concept car, che aiutano a comprendere lo stato dell’arte in termini di ricerca dei materiali. 

Pensata per l’ambiente urbano e con trazione esclusivamente elettrica, la BMW i3 è una vettura che nasce includendo tutti i concetti di sostenibilità. A partire già dal fatto che nello stabilimento di produzione del veicolo viene utilizzata solo energia autogenerata da fonte rinnovabile. Gli interni della vettura sono caratterizzati dall’uso di materiali naturali e rinnovabili: fibra di kenaf per i rivestimenti delle portiere, pelle conciata al naturale per i sedili e parti di rivestimento, sedili realizzati con tessuti composti anche fino al 100% da fibre riciclate. Altre sperimentazioni di BMW hanno portato all’impiego di pelle di salmone derivata dal riciclo dell’industria alimentare per alcuni rivestimenti interni, di bambù e legno certificato per i piani di appoggio e parti del cruscotto.

Anche Ford ha avviato da anni sperimentazioni in tal senso utilizzando nuovi materiali. I diversi risultati di queste sperimentazioni sono già presenti in alcuni veicoli, per esempio tessuti riciclati e componenti in bioplastica. Inoltre i ricercatori di Ford in collaborazione con quelli di Heinz (azienda conosciuta per il Tomato Ketchup) hanno sviluppato una tecnologia per ricavare bioplastiche dalle fibre del pomodoro: le bucce dei pomodori essiccate potrebbero diventare staffe di supporto dei cavi dell’impianto elettrico o piccoli vani portaoggetti.

Grazie a una progettazione – in alcuni casi – molto spinta, anche Peugeot ha proposto diverse concept car a valenza ambientale. Ne è un esempio Exalt, realizzata con una particolare attenzione nella scelta dei materiali impiegati al fine di garantire un approvvigionamento il più vicino possibile ai mercati di vendita del veicolo. In pratica, nel mercato cinese gli interni sono realizzati in legno di ebano (scelta adottata vista l’abbondante presenza di questi alberi in Asia), mentre in quello europeo si è preferito utilizzare il NewspaperWood, materiale realizzato con carta di giornali riciclati. Nello specifico gli interni della Peugeot Exalt sono realizzati riciclando il quotidiano francese Le Figaro – dal colore e dall’aspetto molto simile al legno scuro – tanto che in alcuni punti sono ancora visibili le lettere stampate del giornale.

Con la stessa filosofia, Peugeot 208 Natural, ideata e progettata dal team styling presso il centro tecnico di San Paolo, utilizza materiali riciclati, alcuni dei quali reperiti localmente. Tra questi: fibra di carbonio proveniente dal settore aeronautico, pelle di pesce Pirarucu trattata con tinture vegetali, bambù e carta riciclata. 

 

 

Ricerca e sviluppo sono dunque in continua evoluzione e portano a progetti come quello nato dalla collaborazione tra la Jaguar Land Rover e il compaundatore tecnico Luxus, co-finanziato dall’iniziativa Eco-innovation dell’Unione europea, al fine di promuovere la commercializzazione di una gamma di composti a base di polipropilene leggero, con oltre il 60% di contenuto riciclato. Questo materiale sarà destinato al mercato dei rivestimenti interni delle auto in Europa, consentendo al settore automobilistico di aumentare l’impiego di polimeri riciclati, al fine di rispettare gli obiettivi legislativi fissati per i veicoli a fine vita (Elv).

Infine da segnalare Biofore, una concept car realizzata con biomateriali innovativi per il settore automobilistico. La maggior parte delle componenti tradizionali a base di materie plastiche, è stata sostituita con nuovi biomateriali prodotti da Upm Formi e Upm Grada.

I due materiali, il primo in fibra di cellulosa composita e plastica rinforzata e il secondo in legno certificato, sono riciclabili e contribuiscono a migliorare significativamente le prestazioni ambientali complessive del veicolo considerando l’intero ciclo di vita.

Sicuramente l’introduzione di norme a favore del principio di un’economia circolare aiuterà a rendere più credibili anche per i nuovi veicoli che andremo a guidare le soluzioni sostenibili adottate a oggi per le concept car.

 

 

Info

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