Continuano a correre le vendite di auto elettriche nel mondo. Nonostante significative differenze regionali, il report Global EV Outlook 2024 pubblicato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) il 23 aprile, prevede a fine 2024 un record di vendite globali pari a 17 milioni di vetture elettriche, 3 milioni in più dello scorso anno. “Una crescita robusta”, la definisce la IEA, che sottolinea come il processo di elettrificazione del comparto automotive sia ormai lanciato, soprattutto nei Paesi più sviluppati. A questo ritmo, tenendo presenti gli effetti delle politiche industriali e climatiche attuali, entro il 2030 in Cina quasi un'auto su tre potrebbe essere elettrica, negli Stati Uniti e in Europa quasi una su cinque.

La Cina traina la crescita delle auto elettriche

Come previsto è ancora la Cina a dominare il mercato: nel 2024 le vendite raggiungeranno circa 10 milioni, pari a circa il 45% di quelle totali del Paese. In Europa, invece, nonostante il calo complessivo di vendite e la graduale eliminazione dei sussidi in alcuni Stati, le auto elettriche vendute rappresenteranno il 25% del mercato.

"I nostri dati evidenziano una continua crescita delle auto elettriche", ha dichiarato il direttore esecutivo della IEA Fatih Birol. "Anziché rallentare, la rivoluzione globale dei veicoli elettrici sembra avviarsi a una nuova fase di crescita”. Secondo Birol, l'ondata di investimenti nella produzione di batterie indica che la supply chain dei veicoli elettrici sta soddisfacendo i piani di espansione delle case automobilistiche”.

Il rapporto rileva che i costruttori hanno compiuto sforzi importanti per adattarsi alle ambizioni climatiche dei governi, anche assumendo impegni finanziari significativi. Questo è evidente soprattutto nel comparto batterie. Grazie agli investimenti negli ultimi cinque anni, la capacità produttiva globale per ora sta tenendo il passo con una domanda in costante aumento.

Gli scenari IEA e le politiche climatiche attuali

L’Outlook dell’IEA poi traccia degli scenari di elettrificazione dei trasporti in base alle recenti legislazioni e strategie dei Paesi più industrializzati. Considerando i nuovi standard sulle emissioni dei veicoli adottati da Canada, Unione Europea e Stati Uniti e gli incentivi come quelli previsti dall'Inflation Reduction Act (IRA) statunitense, dal Net Zero Industry Act dell'UE, dal 14° Piano quinquennale della Cina e dal programma PLI in India– il momentum delle auto elettriche non è poi così sorprendente.

Se tutti i target climatici ed energetici fissati da questi governi dovessero essere raggiunti in tempo, l’Agenzia Internazionale dell’Energia calcola che globalmente due terzi di tutti i veicoli (compresi i mezzi pesanti) venduti nel 2035 potrebbero essere elettrici. Una trasformazione che farebbe evitare il consumo di circa 12 milioni di barili di petrolio al giorno. Mentre la domanda è rimasta in gran parte concentrata in Cina, Europa e Stati Uniti, si osserva una crescita anche in alcuni mercati emergenti come il Vietnam e la Thailandia, dove i veicoli elettrici hanno rappresentato rispettivamente il 15% e il 10% delle vendite totali.

I prezzi stagnanti delle batterie

Le auto elettriche stanno diventando più economiche con l'intensificarsi della competizione, ma rimangono generalmente più costose delle auto con motore a combustione interna, soprattutto nel mercato statunitense ed europeo. Non è così in Cina dove due terzi delle vetture elettriche vendute lo scorso anno erano più economiche di quelle a benzina.

"Le auto elettriche stanno generalmente diventando più convenienti man mano che i prezzi delle batterie scendono, la concorrenza si intensifica e le case automobilistiche raggiungono economie di scala", si legge nel report. Di certo non hanno aiutato le turbolenze nel mercato dei metalli registrato nel 2022, quando i prezzi delle batterie agli ioni di litio hanno subìto un rincaro del 7% rispetto al 2021. Nonostante questo, le batterie al litio-ferro-fosfato rimangono le più economiche.

In Europa mancano le colonnine di ricarica

Oltre al prezzo della vettura, un altro fattore fondamentale per la diffusione di flotte elettriche è l’accesso ai punti di ricarica. Secondo ACEA, l’associazione europea dei produttori di automobili, tra il 2017 e il 2023 le vendite in Europa sono cresciute tre volte più velocemente rispetto all'installazione delle colonnine di ricarica. Un gap che deve essere colmato al più presto, secondo la direttrice generale di ACEA Sigrid de Vries: "Per raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni abbiamo bisogno di un'adozione di massa delle auto elettriche. Ciò però non avverrà senza un diffuso accesso alle infrastrutture di ricarica”.

La diffusione delle cosiddette “colonnine elettriche” non sta tenendo il passo con le vendite dei veicoli. Secondo le stime di ACEA, sarebbe necessario installare 1,2 milioni di charging points all'anno, otto volte l’attuale tasso di installazione annuale. “Gli investimenti nelle infrastrutture di ricarica pubbliche devono essere incrementati con urgenza se vogliamo colmare il gap infrastrutturale e raggiungere gli obiettivi climatici", conclude de Vries.

 

Immagine: Zac Ong (Unsplash)

 

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