Ogni giorno i media di tutto il mondo rilanciano notizie di catastrofi naturali legate al cambiamento climatico e disegnano scenari drammatici per il futuro. Da più parti vengono invocate decisioni radicali dei governi per ridurre le emissioni di CO₂ nell'atmosfera mentre l'Intergovernmental Panel on Climate Change avverte che restano solo pochi anni per salvare il pianeta. Ma cosa sta facendo l'umanità per salvare se stessa? 

Adaptation è un progetto giornalistico internazionale che cerca di rispondere a questa domanda con reportage di “constructive journalism” girati in Italia e nel mondo, focalizzati sulle soluzioni più che sulle criticità. Nato per documentare la convivenza tra l’uomo, la tecnologia e la natura nell’era della climate crisis, racconta storie di luoghi che cambiano, terre che si rigenerano, persone in prima fila nella lunga marcia dell'adattamento. Adaptation è un webdoc che sfrutta le potenzialità della comunicazione digitale per parlare a pubblici diversi e di tutte le età. 

Il nuovo capitolo, dedicato al Friulia-Venezia Giulia, è disponibile gratuitamente online, con immagini e contenuti che raccontano una regione che ha deciso di raccogliere le sfide della crisi climatica, cercando di agire per tempo.

Adaptation Friuli-Venezia Giulia

Il Friuli-Venezia Giulia ha un’idea chiara di come affrontare gli impatti futuri della crisi climatica. Di acqua qui ce n’è ancora tanta ma non ci si adagia sugli allori, per questo le sette società che assicurano l’approvvigionamento agli abitanti della regione si sono consorziate nel segno dello “smart water management”. Si tratta di una modalità ultratecnologica per gestire il ciclo idrico, grazie alla realizzazione di digital twin degli acquedotti che consentiranno di rilevare in tempo reale perdite e danni ed effettuare diagnosi predittive sullo stato delle infrastrutture. 

“I cambiamenti climatici impongono nuove sfide su fronti solo apparentemente opposti: la necessità di tutelare la risorsa idrica dai fenomeni siccitosi e l’urgenza di trovare soluzioni agli eventi metereologici estremi – spiega l’ing. Massimo Battiston, Rappresentante della Rete Smart Water Management e Direttore Generale di CAFC S.p.A. – e proprio per questo appare evidente, come gestori del Servizio Idrico Integrato della Regione Friuli-Venezia Giulia, che il risparmio dell’acqua, la manutenzione e il monitoraggio delle reti, la cultura del riuso del recupero di materie dalla depurazione delle acque, il controllo qualità, le buone pratiche di risparmio idrico rappresentino le condizioni necessarie per la costruzione di un modello di vita sostenibile e rispettoso della risorsa acqua.” 

Ma adattamento vuol dire anche avere una visione prospettica, scommettere su business che fino a ieri non esistevano. Come ha fatto RE49, una piccola azienda di Gonars che crea scarpe con la tela degli ombrelloni da spiaggia e delle vele delle barche. Oppure scommettere su una città, rendendola meno impattante sull’ambiente e più efficiente, come ha fatto AcegasApsAmga che tra pochi mesi inizierà a mettere a terra il piano di elettrificazione dei moli del porto di Trieste.

Il Friuli Venezia Giulia, infine, afflitto come tutte le regioni montane da uno scarso innevamento che sta diventando cronico (-63% tra 2022 e 2023), lancia un segnale di speranza al mondo. I suoi due ghiacciai, quello del Monte Canin e quello del Montasio, godono, tutto sommato, di buona salute. Si sono molto ridotti da un secolo a questa parte, ovvio, ma gli esperti li hanno chiamati i “ghiacciai resilienti” perché grazie alla loro posizione e al fatto che i detriti caduti dall’alto li hanno parzialmente ricoperti resistono fieramente alla fusione. La loro storia è raccontata con interviste e approfondimenti nel capitolo Scrigni d’alta quota.

 

Immagini: ©Marco Barretta

 

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