L’11 dicembre, mentre il mondo guardava alla chiusura dei lavori della COP28 di Dubai, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) aggiornava la Lista rossa delle specie minacciate. L’inventario – sottoposto a revisione periodica ‒ comprende oggi 157.190 specie, di cui 44.016 in pericolo di estinzione. L'aggiornamento contiene la prima analisi completa delle specie ittiche d'acqua dolce del mondo, rivelando che il 25% delle 14.598 specie valutate sarebbe a rischio. Soprattutto per colpa della crisi climatica.

"Il cambiamento climatico sta minacciando la diversità della vita che il nostro pianeta ospita e sta minando la capacità della natura di soddisfare i bisogni umani fondamentali", ha dichiarato Grethel Aguilar, Direttore generale dell'IUCN. "Questo aggiornamento della Lista rossa dell'IUCN evidenzia i forti legami tra le crisi del clima e della biodiversità, che devono essere affrontate congiuntamente. Il declino delle specie è un esempio del disastro provocato dai cambiamenti climatici, che abbiamo il potere di fermare con un'azione urgente e ambiziosa per mantenere il riscaldamento al di sotto di 1,5 gradi Celsius".

Che cos’è la Lista rossa IUCN?

Animali, funghi, piante. La Lista Rossa IUCN delle specie minacciate è la fonte di informazioni più completa al mondo sul rischio di estinzione. Un vero e proprio indicatore della salute della biodiversità. La Lista rossa presenta dettagli riguardo all'areale, alle dimensioni della popolazione, all'habitat, all'uso e al commercio, alle minacce e alle iniziative di conservazione per ciascuna specie. Quando l’estinzione è una prospettiva concreta – categorie “vulnerabile”, “in pericolo” e “in pericolo critico” ‒ tali iniziative fanno inoltre riferimento agli interventi specifici che puntano tanto a neutralizzare le insidie quanto a incrementare le popolazioni. Uno strumento fondamentale per comprendere e contrastare l’ormai avviata 6° estinzione di massa: secondo lo studio The Sixth Mass Extinction: fact, fiction or speculation? pubblicato nel 2022, l’uomo sarebbe causa della sparizione di una cifra compresa tra il 7,5% e il 13% delle due milioni di specie conosciute negli ultimi cinque secoli.

Specie ittiche a rischio di estinzione

La Red List comprende, grazie a questo aggiornamento, la prima valutazione completa delle specie ittiche d’acqua dolce al mondo: 3.086 delle 14.898 specie valutate è a rischio estinzione. Inoltre, almeno il 17% del totale, risentirebbero dei cambiamenti climatici. Tra i fattori che influiscono: la diminuzione del livello dell'acqua, l'innalzamento del livello del mare con il conseguente cuneo salino (la risalita di acqua salata nei fiumi) e l’alterazione del ciclo stagionale.

A ciò si aggiungono le minacce derivanti dall'inquinamento, che ha un impatto sul 57% delle specie di pesci d'acqua dolce a rischio di estinzione. Ulteriori pericoli arriverebbero da dighe ed eccessiva estrazione di acqua (45%), dalla pesca eccessiva (25%) e da malattie e specie invasive (33%). Ad esempio, il salmone atlantico (Salmo salar) è passato da "Least Concern" a "Near Threatened" (quasi minacciato). La popolazione globale è diminuita del 23% tra il 2006 e il 2020, concentrata in una porzione limitata dei fiumi che abitava oltre un secolo fa tra Europa Settentrionale e Nord America.

Orice dalle corna a scimitarra, Diego Grandi, Unsplash

Successi (e insuccessi) della conservazione

L’aggiornamento della Lista rossa dimostra inoltre esempi virtuosi delle pratiche di conservazione coordinate a livello locale, nazionale e internazionale. L'orice dalle corna a scimitarra (Oryx dammah) è passato da “estinto in natura” a “minacciato” nella Lista rossa IUCN, grazie agli sforzi che hanno permesso la sua reintroduzione in Ciad. L’orice era comune nel Sahel fino alla fine degli anni Novanta, poi lo sviluppo del bracconaggio ‒ con la diffusione di armi da fuoco e veicoli a motore moderni – unito a siccità estreme hanno portato alla sua scomparsa. A seguito di un progetto internazionale a lungo termine, l'orice dalle corna a scimitarra si è ora stabilito in natura, con almeno 140 individui maturi e 331 giovani esemplari che vivono liberamente nella Riserva Faunistica di Ouadi Rimé-Ouadi Achim.

In conclusione, passando alla flora, nell’inventario IUCN peggiora invece la posizione del mogano a foglia larga (Swietenia macrophylla), uno degli alberi da legno più ricercati a livello commerciale. Specie che è passata da “vulnerabile” a “minacciata”. Il numero di esemplari in tutta l'America centrale e meridionale si è ridotto di almeno il 60% negli ultimi 180 anni. Tra le cause il prelievo insostenibile e l’espansione agricola e urbana nelle foreste tropicali in cui cresce.

 

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Immagine di copertina: Ahmed Galal, Unsplash