Lunedì 19 febbraio la stampa italiana ha rilanciato la notizia secondo cui Milano sarebbe la terza città più inquinata al mondo, in base ai dati di IQAir, azienda svizzera che sviluppa tecnologie e vende dispositivi per monitorare la qualità dell’aria. Espressioni come “dati shock” sono rimbalzate nei titoli dei principali organi di informazione, dal Corriere della Sera a RaiNews. Che l'aria milanese, lombarda e padana non sia pulita non è né uno shock né una novità, ma ciò non significa che la notizia sia vera. I metodi di rilevamento utilizzati da IQAir, infatti, non sono scientificamente certificati e molte perplessità sono state sollevate riguardo a questa classifica (e al modo in cui la stampa l’ha diffusa ‒ per la seconda volta ‒ senza troppe verifiche).

Ciò non toglie, tuttavia, che Milano si trovi nella regione con l’aria più inquinata dell’Europa occidentale, e che il problema non vada quindi sottovalutato. Anche perché, secondo l’EEA, i rischi ambientali sono responsabili del 18% delle malattie cardiovascolari, la causa di morte più frequente in Europa. E anche l’Istituto superiore della sanità riporta che l’inquinamento atmosferico è il principale fattore di rischio ambientale per la salute, a cui sono associate globalmente circa 7 milioni di morti premature all’anno, di cui circa 400.000 in Europa.

Milano è la terza città più inquinata al mondo? No

Nella classifica stilata da IQAir, domenica 18 febbraio 2024 Milano risultava la terza città più inquinata al mondo con un numero AQI (Air Quality Index) di 193, preceduta da Dacca, in Bangladesh, e Chengdu, in Cina. Anche nel pomeriggio di lunedì 19 febbraio Milano ricopriva il terzo posto, con un numero AQI di 188, mentre in serata è scesa al quinto posto con 164.

Questo succede perché la qualità dell’aria cambia in base alle condizioni atmosferiche e alla concentrazione di inquinanti. In base a quando controlliamo la classifica, quindi, potremmo trovare Milano al primo o al sessantaquattresimo posto, per fare un esempio. In ogni caso, nel range 151-200, IQAir considera l’aria insalubre e consiglia di non fare attività all’aperto e indossare una mascherina se si esce di casa, tenere chiuse le finestre e avviare un purificatore d’aria se si sta in casa. Purificatori di aria che è la stessa IQAir a vendere.

Cos’è l’indice di qualità dell’aria AQI

Sul proprio sito, IQAir spiega che l'indice di qualità dell'aria (Air Quality Index, AQI) è una misura della concentrazione di inquinanti nell'aria ambiente e dei rischi per la salute a loro associati. L'indice è espresso con un numero che va da 0 a 500. Una buona qualità dell'aria non supera il 50, mentre le misurazioni oltre i 300 sono considerate pericolose. IQAir dichiara di rifarsi al sistema AQI statunitense, ma appunto esistono diversi standard di misurazione della qualità dell’aria.

Gli inquinanti atmosferici misurati sono monossido di carbonio (CO), biossido di zolfo (SO₂), biossido di azoto (NO₂), ozono troposferico (O3), PM10 e PM2,5, ma da IQAir non chiarisce come poi calcoli effettivamente il numero AQI.

Le criticità dei dati IQAir

La stessa IQAir spiega nel proprio sito che la Classifica delle grandi città che offre è composta da circa 100 città principali, con “priorità alle grandi città con una popolazione superiore a 300.000 persone” ma “non intende includere tutte le città del mondo”. L'obiettivo della Classifica delle grandi città “è fornire un modo per percepire la qualità dell'aria regionale in un contesto globale”. Quindi, innanzitutto, Milano non può essere considerata la terza città con l’aria più inquinata del mondo semplicemente perché non disponiamo dei dati sull’inquinamento dell’aria di tutte le città del mondo.

IQAir spiega poi che riporta i dati provenienti da una combinazione di “stazioni di qualità dell'aria pubbliche, stazioni di qualità dell'aria della comunità AirVisual [una tecnologia venduta dall’azienda, nda] e dati satellitari”. Non è quindi indicato se l’azienda raccolga i dati in modo scientifico e se, in ogni caso, questi dati siano certificati da un ente indipendente e affidabile.

I dati di ARPA e i commenti di Beppe Sala sull’inquinamento

Il sindaco di Milano Beppe Sala è intervenuto sul tema smentendo i dati di IQAir e invitando i giornalisti a informarsi meglio. “Le analisi di Arpa dimostrano tutto il contrario”, ha dichiarato alla stampa a margine di un convegno in corso nella sede della prefettura di Milano. “Queste sono rivelazioni estemporanee fatte da un ente privato che ogni tanto tira fuori queste cose. Io sono anche seccato di dover rispondere a domande su questioni che non esistono. Noi stiamo lavorando per migliorare l'aria. ARPA dice che è migliorata, anche se io sostengo non abbastanza.”

Già a marzo 2023, infatti, la stessa notizia era circolata sui media italiani per lo stesso motivo e nelle stesse modalità. E già all’epoca Sala era intervenuto sulla questione con un video pubblicato sui propri canali social in cui citava ARPA, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, secondo cui i dati di IQAir non hanno basi scientifiche.

Guido Lanzani, responsabile della qualità dell'aria di ARPA Lombardia, lo ha confermato anche oggi in un’intervista rilasciata al TgLa7: “I PM10 sono sopra la soglia, non si tratta di una situazione anomala, è anzi comune per questo territorio, analizzando il periodo attuale. I dati di oggi sono migliori rispetto a 10 o 20 anni fa. Certamente si può migliorare ancora" ma "si è generato un allarme ingiustificato”.

Le classifiche di IQAir, continua Lanzani, “mettono insieme dati da fonti diverse, usando strumentazioni differenti […] invece per un tema così delicato bisogna attenersi ad analisi scrupolose e affidarsi a una strumentazione che costa milioni di euro, come quella che utilizziamo noi, che ha un controllo qualità certificato dalle normative europee. Loro stessi nel rapporto annuale hanno classificato Milano al 531° posto: non c'è da esultare, sia chiaro, ma deve far riflettere sul divario della base di calcolo che è differente a seconda degli strumenti o app che utilizziamo”.

L’inquinamento in Pianura Padana

Milano non è, quindi, la terza città più inquinata al mondo, ma un problema di base rimane. Si trova infatti in quella che gli ultimi dati dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) indicano come la regione con l’aria più inquinata dell’Europa occidentale. Ma perché la Pianura Padana è così inquinata? L’area è densamente popolata e altamente industrializzata, due elementi che influiscono già molto sull’emissione di inquinanti nell’atmosfera, soprattutto per gli impianti di riscaldamento e i mezzi di trasporto a combustione. La sua geografia e le sue caratteristiche meteorologiche aggravano il problema, poiché le Alpi a nord e gli Appennini a sud creano una valle che, soprattutto in determinate condizioni meteorologiche, intrappola gli inquinanti. Lunghi periodi senza precipitazioni né venti contribuiscono ad appesantire la situazione.

Un ulteriore problema è costituito dagli allevamenti intensivi. Nelle regioni padane, riporta Legambiente, risiede quasi il 70% dell’intero settore dell’allevamento italiano e le emissioni che provoca eguagliano quelle da traffico come fonte primaria di inquinamento da particolato sottile.

 

Leggi anche: HANS BRUYNINCKX: OLTRE LA GREEN CITY, IL FUTURO È NELLE CITTÀ INTEGRATE 

 

Immagine: Jacek Dylag, Unsplash

 

© riproduzione riservata