Porte aperte a Fiera Bolzano per la 19ª edizione di Klimahouse, rinomata fiera internazionale dell’edilizia a basso impatto, circolare, passiva e low-emission, aperta fino al 3 febbraio 2024. Numeri importanti quelli annunciati durante la cerimonia di inaugurazione da Armin Hilpold, presidente di Fiera Bolzano: 100 eventi, 400 stand, 17 startup innovative del Klimahouse Future Hub (in collaborazione con PoliHub), il Congresso di Klimahouse, visite sul territorio per vedere con mano progetti di edilizia sostenibile.

Tutto l’evento si divide in quattro focus tematici principali: legno, energia, materiali e innovazione in edilizia. “Il vero tema però è fare della sostenibilità una sostenibilità economica, efficientando i processi e riducendo i costi”, spiega Hilpold di fronte al nutrito pubblico dal parco dello stand CasaClima.

Secondo le stime dell'UE, gli immobili sono responsabili del 40% del consumo finale dell'energia, producono oltre il 36% delle emissioni di gas serra e immettono circa la metà delle emissioni totali di particolato fine nell’aria. “Uno dei migliori modi che abbiamo di ridurre le emissioni è non sprecare energia partendo dalle proprie case con azioni individuali”, commenta l’influencer Ruggero Rollini durante l’opening.

Un ruolo nazionale per Klimahouse

L’evento, che da sempre unisce il mondo germanofono con l’Italia, almeno quella settentrionale, cerca con questa edizione maggiore rilievo nazionale. Presente il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (sabato, ore 9), per incontrare i rappresentanti delle tante aziende del settore, che attendono da Roma una nuova strategia per rilanciare il settore post superbonus. E gli organizzatori hanno le idee chiare su cosa serve al settore.

“Dobbiamo trovare a livello nazionale degli strumenti e degli incentivi più strutturali, magari meno alti rispetto a quello che è stato l'incentivo del super bonus”, commenta a Materia Rinnovabile Urlich Santa, direttore generale Klimahouse. “Io credo che un'aliquota molto più bassa sia accettabile per tutti gli attori e che abbia stabilità, dunque con una durata di almeno cinque o più anni”. L’altro messaggio politico di Klimahouse è quello di lavorare per la sburocratizzazione del processo, come fatto dai vicini svizzeri (qua presenti con varie imprese).

“Quello che chiediamo, come anche è stato fatto presente oggi in questa Fiera, è che la crescita del settore sia supportata da un sistema legislativo snello, leggero, che permetta a queste persone di poter correre leggeri”, spiega Claudio Corrarati, presidente di CNA Trentino Alto-Adige. “Altrimenti, se siamo appesantiti da questo quadro normativo molto forte, siamo in difficoltà. Non è possibile che un'azienda nel 2023 acquisti a febbraio i pannelli fotovoltaici con grande difficoltà, visti anche gli ostacoli nell’approvvigionamento dovuto ai costi delle materie prime, e riesca solo a fine ottobre ad avere l’autorizzazione per installarli”.

“Il meccanismo che si è creato col Superbonus era troppo complesso e mutato troppe volte –aggiunge Santa – così possiamo creare una leva importante per la riqualificazione energetica, in modo che sia efficace e non disperda risorse economiche.” In molti commentano negativamente il ruolo del superbonus, mormorando quante tonnellate di CO₂ saranno effettivamente ridotte a fronte di oltre 100 miliardi di euro spesi dallo Stato. “Questi soldi magari potevano anche trovare un investimento alternativo che avrebbe migliorato il risultato complessivo?”, è il commento più ribadito dal pubblico tra i corridoi della Fiera.

Innovazione e formazione

Girando per gli stand si respira un’aria di innovazione, di sperimentazione di soluzioni innovative, di concreta applicazione dei principi di economia circolare. Trentino e Alto Adige rimangono sempre territori leader nell’edilizia sostenibile, con circa 3.000 aziende tra Bolzano e Trento. “La Provincia di Bolzano ha da tanti anni avviato un processo di risanamento del patrimonio immobiliare, e quindi, contrariamente al Trentino, ha usato pochissimo il Superbonus”, continua Corrarati. “Serve investire molto in formazione, come sta facendo la regione. Qua le scuole, specie gli istituti tecnici, hanno inserito la sostenibilità nei programmi didattici, con giovani che escono con una preparazione molto alta. Quello che manca però è ancora una manodopera qualificata: dobbiamo lavorare fortemente su questo. Durante il boom del Superbonus nei cantieri c'erano persone che attaccavano cappotti ma non avevano nessuna reale competenza.”

Nelle sale della fiera però la partecipazione dei giovani già il primo giorno è sentita. “Qua troviamo molte opportunità e idee per il futuro, ci torno magari il prossimo anno dopo il diploma con il CV in mano”, dice Mauro, 18 anni, studente di un istituto della Provincia di Bolzano. E tanti accorrono nello spazio espositivo del Future Hub, dove sono presenti le 17 pionieristiche giovani realtà che hanno partecipato al Klimahouse Start up Contest per sostenere e plasmare i possibili futuri del comparto.

Materiali circolari

I materiali da costruzione contribuiscono per il 28% all'impronta di carbonio del settore edile. Le innovazioni nella progettazione e nell’uso dei materiali potrebbero ridurre il peso degli edifici del 20% entro il 2040, diminuendo fino al 15% la somma delle emissioni associate a tutte le fasi di vita dei materiali, dalla produzione, all'uso, fino al riciclo o allo smaltimento. Su questo tema si concentrerà il Klimahouse Congress 2024, presso la Sala Ortles del MEC Meeting & Event Center di Fiera Bolzano il 2 e 3 febbraio.

Per condividere esperienze e conoscenze, parteciperanno dieci illustri personalità del mondo dell'architettura e dell'innovazione, i professori Walter Angonese, Roger Boltshauser, Samia Henni e Melania Gaia Mazzucco, gli architetti Marthijn Pool, Francesca Galeazzi, Benedetta Tagliabue e ancora Konrad Graser, Dirk Hebel e Christine Pfeifer. “È uno dei temi fondamentali, quello della circolarità e sostenibilità dei materiali. Se in Francia, Germania, Danimarca già da anni si adoperano in questo senso, l’Italia inizia ora a confrontarsi con il concetto di energia grigia contenuta nei materiali utilizzati in edilizia”, spiega Giovanni Mori, ESG consultant per la società di ingegneria e architettura Lombardini22. “Se l’energia operativa impiegata diminuisce sempre più, non si può dire lo stesso per l’energia usata per realizzare i materiali e le componenti dell’edificio.”

Si parla sempre di più di riciclo degli inerti da demolizione, della possibilità di riciclare il gesso, di introdurre materiali organici e rigenerativi. Il legno poi è il materiale che come sempre la fa da padrone qua a Bolzano. “Serve ridurre il cemento – continua Mori – se fosse una nazione sarebbe la terza al mondo per impatto carbonico, mentre il legno per ogni metro cubo è in grado di stoccare una tonnellata di CO₂.” Intanto per chi è presente alla fiera si segnala anche lo stand di Materia Rinnovabile, dove sarà presente l’intera redazione, per coprire i quattro giorni di kermesse.

 

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Immagini: Klimahouse e Materia Rinnovabile

 

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