L'economia norvegese è circolare solo per il 2,4%. Lo dice l'ultimo Circularity Gap Report prodotto da Circle Economy e Circular Norway. Il dato va confrontato con una media globale dell'8,6% (9,7% in Austria e 24,5% nei Paesi Bassi). Il rapporto fa parte di una serie di analisi condotte dal think thank con sede ad Amsterdam.

Materiali perduti

La ricerca mostra come attualmente il 97,6% dei materiali consumati ogni anno non rientri in circolo nell'economia norvegese. La Norvegia ha uno dei tassi di consumo pro capite più alti al mondo, con 44,3 tonnellate a persona. Ma il rapporto mostra che il Paese ha un potenziale enorme: con i giusti interventi, il paese potrebbe vedere un aumento di 20 volte della sua circolarità.
Questi "materiali perduti" sono o bloccati in stock (edifici, beni strumentali o combustibili per bunker), dissipati (emissioni rilasciate nell'aria o dispersione di materiali per erosione e deflusso) o persi (rifiuti che vengono messi in discarica o inceneriti).
Di fronte all'emergenza climatica e alla decisione dell'UE di lottare per la piena circolarità, la necessità della Norvegia di una transizione circolare è urgente. Tuttavia, sebbene il Paese sia direttamente soggetto alla maggior parte delle politiche e dei piani dell'UE in materia di cambiamento climatico ed economia circolare, come il Green Deal e il Circular Economy Action Plan, a livello nazionale manca di obiettivi concreti per il raggiungimento di una circolarità su larga scala.

Secondo il report, l'estrazione interna totale di risorse ammonta a 333,8 milioni di tonnellate, che si dividono fra estrazione di minerali, prodotti agricoli e silvicoltura per legname nel settore delle costruzioni. Dati che posizionano la Norvegia come paese estrattivo. Tuttavia il Paese importa prodotti dall'estero per 74 milioni di tonnellate (più 0,3 milioni di tonnellate di rifiuti e 2,5 milioni di tonnellate di materie secondarie) e 151 tonnellate di materie prime equivalenti.
Sorprendentemente, mentre la produzione di rifiuti in Norvegia è relativamente bassa, il
volume di riutilizzo e riciclaggio è limitato. La quantità totale di rifiuti prodotti a livello nazionale è di 14,6 milioni di tonnellate, mentre 10,3 milioni di tonnellate vengono perse e mandate in discarica. Per quanto riguarda i materiali riciclati domestici, che rappresentano solo il 30% dei rifiuti, i dati mostrano come la Norvegia eccella solo in volumi molto piccoli di determinati flussi di riciclaggio di alto valore, come il vetro.

Come la Norvegia potrebbe diventare un pioniere nell'economia circolare

Il Circularity Gap Report mostra, tuttavia, come la Norvegia potrebbe diventare circolare per il 45,8% ristrutturando le imprese e l'industria. Analizza sei scenari per una potenziale via da seguire ed esplora come i governi e le imprese possano facilitare il consumo circolare e preparare il mercato del lavoro per la transizione.
Con una buona cooperazione tripartita nell'occupazione norvegese, una popolazione altamente istruita e digitalmente competente e una
lunga esperienza con le energie rinnovabili e il riciclaggio della plastica, la Norvegia ha il potenziale per diventare un pioniere nell'economia circolare. A patto che si concentri sul settore alimentare (sistemi alimentari circolari), sulla silvicoltura circolare e su una maggiore circolarità del settore delle costruzioni (in particolare riparazione e manutenzione delle infrastrutture).
I
l Paese, pur avendo solo l'1% della popolazione europea, possiede il 40% delle risorse di gas e il 60% delle risorse di petrolio. Mentre il 98% dell'elettricità è generato da fonti rinnovabili - vale a dire l'energia idroelettrica - dovrebbe fermare l'estrazione e la raffineria di combustibili fossili. Sovvenzionare le auto elettriche con i proventi del petrolio non è certo il modo migliore per diventare circolari. Ma data la tendenza della Norvegia a innovare e trasformare, conclude il rapporto, la possibilità di una rapida transizione verso l'economia circolare non è solo possibile, ma anche probabile.