Il 29 marzo 2024 sulla rivista Materia Rinnovabile Simone Fant ha pubblicato un articolo dal titolo Le stoviglie “biodegradabili” che violano la legge sull’inquinamento da plastica, secondo di una serie di tre articoli dal titolo Bioplastic: green innovation or another plastic problem?
È necessario fare chiarezza sulla definizione di biodegradabilità e sulla definizione di compostabilità e contestualizzare la questione dal punto di vista della gestione dei prodotti mono-uso quando diventano rifiuti.

Biodegradabile vs. compostabile

La biodegradabilità è un fenomeno di decomposizione di un composto organico tramite l’azione di un consorzio microbico ad anidride carbonica e acqua. È una proprietà che dipende strettamente dal tempo e dall’ambiente in cui avviene la decomposizione.

Diverso è il concetto di compostabilità. La compostabilità è un processo che porta alla disintegrazione di un prodotto con la produzione di compost tramite l’azione di agenti chimico-fisici e biologici. Ed è proprio la combinazione di questi due requisiti fondamentali a rendere un prodotto compatibile con il processo di compostaggio industriale secondo la UNI-EN 13432:2002 e con la possibilità di essere conferito all’interno della raccolta della frazione organica.

Un prodotto solo biodegradabile non è detto che sia compostabile e quindi che sia compatibile con il processo di compostaggio.

Inoltre, in Italia per poter conferire un prodotto nella raccolta del rifiuto organico è obbligatorio, da gennaio 2022, esporre sul prodotto o sulla parte di prodotto, il marchio di certificazione di comprovata compostabilità secondo la norma UNI-EN 13432:2002.
Questo permette di distinguere prodotti certificati secondo la norma citata da quelli in commercio con claim generici e privi di certificazione.
La pubblicazione il 6 marzo 2024 della Direttiva 2024/825 sui Green Claims contro il greenwashing permetterà di arginare in maniera definitiva tutti questi messaggi di comunicazione errati che spingono il cittadino a scelte e ad azioni con impatto negativo sull’ambiente.

Il Consorzio Italiano Compostatori, che si occupa di promuovere e valorizzare le attività di riciclo della frazione organica dei rifiuti che porta alla produzione di compost di qualità e biometano, dal 2006 rilascia il Marchio Compostabile CIC con l’obiettivo di garantire l’oggettiva compostabilità dei manufatti biodegradabili durante il recupero del rifiuto organico negli impianti di compostaggio su scala industriale secondo la norma UNI-EN 13432:2002.

Stoviglie monouso e littering

Nell’articolo citato si parla specificamente di stoviglie monouso biodegradabili e compostabili che in Italia sono state esentate dal divieto di utilizzo imposto dalla Direttiva SUP nel 2019; ma nel nostro Paese sono ampiamente presenti impianti di riciclo dei rifiuti organici in grado di trattare questa tipologia di prodotti in presenza del marchio di certificazione di compostabilità. Si tratta quindi di prodotti immessi sul mercato italiano considerando le caratteristiche e le capacità della filiera di gestione dei rifiuti; non si tratta di prodotti che sono destinati a essere abbandonati, anche solo accidentalmente, nell’ambiente (come invece può accadere ad esempio ai residui di plastica in ambito agricolo o delle reti da pesca).

Ribadiamo a tale proposito che il destino degli imballaggi e delle stoviglie monouso, di qualsiasi materiale, è il conferimento da parte dei cittadini nella corretta filiera di raccolta differenziata e di riciclo. In Italia le principali filiere sono rappresentati da CONAI, che include anche il consorzio Biorepack, responsabile per la gestione degli imballaggi in plastica compostabile.

In conclusione, prodotti mono-uso in “bioplastica” compostabile utilizzati nella ristorazione e imballaggi utilizzati nel settore alimentare per essere conferiti in Italia nella raccolta del rifiuto organico devono obbligatoriamente essere provvisti del marchio di certificazione di compostabilità e vengono riciclati in impianti industriali di compostaggio e di digestione anaerobica seguita da una fase di compostaggio.
Il littering di qualsiasi imballaggio e di qualsiasi materiale monouso è, ovviamente, una pratica che va arginata ed evitata.

 

Immagine: Consorzio Italiano Compostatori