da Guadalajara

 

C’è bisogno di economia circolare in Messico. Tra i 12.500 visitatori registrati a Solar + Storage y Ecomondo México nella città di Guadalajara, Jalisco, l’interesse per EPR, impianti di riciclo avanzati, sistemi di circular water, energie rinnovabili, gestione degli scarti organici e via dicendo è palpabile. File agli stand, tutto sempre pieno nelle aree convegnistiche, code per parlare con gli speaker alla fine di ogni evento. Tra i 200 stand a farla da padrone è soprattutto il solare, tra pannelli e inverter, ma nei convegni il tutto esaurito è per l’economia circolare. “È un tema che mi interessa moltissimo, voglio seguire tutti i seminari”, spiega Rosa, giovane ingegnera ambientale originaria di Leon.

Ecomondo México nasce tre anni or sono dalla collaborazione italo-tedesca di Italian German Exhibition Company México, come regionalizzazione della famosa fiera italiana, Ecomondo. Con un obiettivo chiaro: creare una comunità di evangelizzatori e imprese della circular economy messicana.

“Penso che in Messico in questo momento la situazione dell'economia circolare stia iniziando a decollare”, spiega Juan Manuel Jáuregui Dávila, direttore di Alianza Empresarial per el Clima, un gruppo che riunisce centinaia di imprese del settore. “Se inizialmente si parlava solo di rifiuti, ora il discorso si sta ampliando. Ai governi statali è chiaro che l'economia circolare comporta una leva per la crescita.”

Ma l’entusiasmo dei partecipanti non collima con il resto del paese. Sebbene presentata al Senato messicano, la Ley de Economía Circular non è ancora norma. In Messico il 17% dei rifiuti prodotti, 20.000 tonnellate al giorno, viene disperso o bruciato informalmente. Ci sono più di 200 comuni che non dispongono di servizi di raccolta o separazione dei rifiuti. Ogni messicano produce un chilo di rifiuti al giorno, 170 grammi dei quali non vengono raccolti e di questi almeno il 13% è plastica. Solo 9 stati hanno regolamenti sui rifiuti di qualche tipo. Numerose discariche hanno standard di sicurezza ridotti e il riciclo rimane minoritario, sotto al 10%. Il paese consuma quantità di PET mostruose (è il primo consumatore al mondo di acqua in bottiglia), ma ne ricicla una parte ridotta e in maniera poco industrializzata, persino nelle grandi aree metropolitane come il Distrito Federal.

“Eppure molte imprese vogliono ridurre sia la produzione di scarti che l’uso di materia prima, e favorire quella riciclata”, continua Jáuregui Dávila. “Dall’Europa e dai nostri vicini nordamericani arrivano sempre più frequentemente richieste di prodotti o modelli di produzione a basse emissioni o circolari. Per questo la circular economy inizia a interessare gli imprenditori messicani.”

Non mancano le risorse messe a disposizione per la transizione, sebbene scarse. Le istituzioni finanziarie private e i governi statali hanno creato vari fondi per la transizione. “Ad esempio, a Jalisco esiste un'entità finanziaria chiamata Focal, che ha iniziato a fornire green loan. Al momento sono molto richiesti per l’installazione di pannelli solari ma possono servire anche per l’efficienza energetica, per sistemi di produzione meno impattanti e per la raccolta. La speranza è che la questione arrivi a livello nazionale”, prosegue il rappresentante degli industriali.

“Anche la bioeconomia circolare qua in Messico ha grandi potenzialità, dalla bioenergia fino ai materiali ci sono grandi possibilità di crescita nei settori di agricoltura e allevamento”, spiega Raúl Tauro, presidente della Red Mexicana Bioenergia (REMBIO). Nel paese ci sono settori molto importanti come l’agave per la tequila o le colture di avocado, che producono quantità rilevanti di scarti che però oggi non vengono utilizzati.

Secondo Alessandra Astolfi, Global Director of Exhibitions della Divisione Green & Tech di Italian Exhibition Group, “Ecomondo Messico ha come obiettivo centrale quello di creare collaborazioni con le aziende manifatturiere messicane e quelle straniere, per impiegare le migliori tecnologie disponibili, scegliendo soluzioni che riducano l'impatto ambientale delle aziende che operano nel Paese”.

"L'ampia gamma di soluzioni esposte qui a Jalisco consentirà alle aziende di tutte le dimensioni di trasformare le proprie catene del valore lineari in catene del valore circolari, trovando al contempo varie opzioni energetiche sostenibili che le aiuteranno a mitigare ed eliminare le proprie emissioni di carbonio", ha dichiarato Bernd Rohde, direttore generale di Italian German Exhibition Company Mexico.

Uno sbocco per l’economia circolare italiana?

A dominare negli spazi fieristici del Guadalajara Expo c’è il padiglione Italia che ha portato circa una ventina di imprese dell’economia circolare in cerca di collaborazioni con realtà messicane. “Ecomondo Mexico è un contesto perfetto per portare il know-how avanzatissimo italiano, perché il questo paese è molto indietro obiettivamente [sull’economia circolare]”, spiega Alessandro Modiano, ambasciatore italiano in Messico, intervenuto alla cerimonia di inaugurazione. “D’altra parte, la consapevolezza di imprese e politica sta crescendo molto. Dunque, serve una fiera come questa per mettere insieme la capacità delle nostre imprese con un paese che vuole andare nella direzione della circolarità. Credo che sia un classico caso di perfetta cooperazione.”

Eppure, ancora poche imprese, dati alla mano dell’ICE, guardano al Messico, un paese in rapidissima industrializzazione, come uno sbocco per il commercio estero. “Il Messico ha delle prospettive enormi, grazie anche a una vicinanza linguistica e culturale”, continua l’ambasciatore. “Non solo: aprire qua significa anche poter esportare negli Stati Uniti qualsiasi cosa senza dazio. Il Messico veramente è uno dei paesi protagonisti del futuro dell’economia circolare.”

Ma Ecomondo Messico guarda ben oltre ai confini del paese nordamericano e punta all’America Latina. “In tutta l’America c’è un crescente interesse ai temi di economia circolare e pochi spazi dove confrontarsi”, continua Alessandra Astolfi. “Con il supporto delle camere di commercio, delle imprese, di organizzazioni come la IILA, la Organización Internacional Ítalo-latinoamericana, possiamo far crescere un network di addetti ai lavori dell’economia circolare intorno a Ecomondo Mexico.” E accelerare così la transizione circolare.

 

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Immagini: Ecomondo Mexico

 

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