Domenica 21 aprile alcune parti della discarica di Ghazipur, a Nuova Delhi, in India, sono andate in fiamme, causando il rilascio di grandi quantità di emissioni di metano e fumi tossici. Un incendio che solo il martedì è stato in gran parte domato, ma le persone che vivono nelle vicinanze hanno lamentato di irritazioni alla gola e agli occhi a causa dei fumi tossici.

Secondo fonti governative, ogni giorno più di 2.300 tonnellate di rifiuti solidi finiscono nella discarica di Ghazipur. La Municipal Corporation di Delhi schiera droni ogni tre mesi per monitorare le dimensioni della montagna di rifiuti, che hanno toccato i 65 metri di altezza.

Il comitato governativo incaricato di risolvere l’emergenza rifiuti sta sperimentando modi per estrarre metano dalla discarica, anche attraverso l’installazione di impianti di compostaggio. Ma mentre In India è migliorata la raccolta differenziata porta a porta e sono aumentati gli impianti di riciclo, le discariche continuano a crescere di volume.  Secondo un rapporto del Center for Science and Environment sono addirittura 3.000 le discariche traboccanti di rifiuti.

Nell’ambito della sua iniziativa Clean India, il primo ministro indiano Narendra Modi, in corsa per le elezioni iniziate il 19 aprile, ha promesso maggior sforzi per appiattire le montagne di rifiuti e convertirle in zone verdi.

 

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