L’arte vista non come semplice facoltà di creare, ma come enzima di trasformazione responsabile e sostenibile della società, grazie al quale è possibile far interagire diversi settori: ambiente, educazione, spiritualità, politica, moda, nutrimento, sport.

Questa è la concezione di Michelangelo Pistoletto, visionario esponente dell’Arte Povera. La si capisce bene alla Fondazione Pistoletto Cittadellarte, il suo quartier generale, nato a Biella nel 1998 e in continua espansione ed evoluzione. Un’ex fabbrica della lana, che oggi è una fabbrica delle idee. Visitarla è come compiere un viaggio nella mente dell’artista per scoprire, attraverso le sue opere, quella filosofia che, secondo lui, può guidarci verso un mondo diverso. 

Un laboratorio vivente, collegato a una rete di circa 300 ambasciatori in oltre 50 paesi del mondo, oltre a centinaia di istituzioni, ONG e organizzazioni di vario tipo. Un cantiere di innovazione sociale, un luogo dove promuovere la co-creazione responsabile per affrontare le urgenze del mondo, con iniziative che spaziano da un’accademia con corsi triennali in arte pubblica e moda sostenibile a una piattaforma di residenze per artisti e attivisti.

Terzo Paradiso e Demopraxia

Cittadellarte concretizza così il Manifesto progetto arte di Pistoletto: creare un nuovo modello di istituzione artistica e culturale, dove affrontare i temi cruciali e urgenti della contemporaneità, tra cui la costruzione della pace come scelta consapevole, l’arte come spazio di incontro tra polarità diverse e la necessità di reinventare il modo in cui le comunità si organizzano per governare il proprio presente.

La sintesi è espressa dal Terzo Paradiso, un’evoluzione del simbolo di infinito, che si trova a Biella sotto forma di installazione permanente, ma che nel corso del tempo è stato riprodotto in varie forme e modi in tutto il mondo, dal Bosco di San Francesco ad Assisi al parco del Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra.

Rappresenta “la fusione fra il primo e il secondo paradiso. Il primo è quello in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana, fino alle dimensioni globali raggiunte oggi con la scienza e la tecnologia”, spiega Michelangelo Pistoletto. “Il Terzo Paradiso è la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura. È il passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. A tale fine occorre innanzitutto ri-formare i princìpi e i comportamenti etici che guidano la vita comune.”

A Cittadellarte si sperimenta anche la Demopraxia, una nuova forma di organizzazione civico-politica che riconosce nelle comunità di pratica dei micro-governi già attivi nella società: a differenza della democrazia fondata sul potere (krátos), si basa sulla pratica (pràxis), mettendo al centro la partecipazione concreta. L’obiettivo è rendere consapevoli e visibili queste forme di autogoverno e connetterle in un sistema realmente partecipato, che si ispira ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU, utilizzati come riferimento per orientare l’azione in sintonia con le esigenze dei territori.

La nascita dello Statodellarte

Procedendo in questa direzione, in occasione della 27ª edizione dell’appuntamento annuale Arte al Centro, a Cittadellarte è stato inaugurato il Palazzo del Buongoverno, una nuova sede espositiva dedicata alla comunità, al territorio e alle esperienze di governo partecipato.

Al 2° piano, nella sede di Biella Città Arcipelago, è stato presentato Lo Statodellarte, un’opera collettiva in evoluzione che nasce dalla convinzione che ogni persona possa contribuire attivamente alla trasformazione della società. È una forma civico-politica innovativa che unisce la libertà dell’arte alla responsabilità condivisa, con l’obiettivo di costruire un mondo più giusto, pacifico e sostenibile.

“L’epoca rinascimentale ha dato prospettiva alla ragione e all’industria secondo un modello lineare che immaginava un punto di fuga infinito. Si è prodotto uno stupefacente progresso, ma anche una collisione col Pianeta e la nostra sopravvivenza”, spiega Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte. “Qui questa prospettiva è stata riforgiata e curvata su sé stessa per assumere andamento circolare. L’intera società, in ogni espressione culturale e geografica che conosciamo, viene assunta da questa curvatura fino ad assumere forma circolare nella sua stessa struttura costitutiva: la scopriamo non più, infatti, costruita sull’individuo monade, ma sulle comunità di pratica, gruppi di persone riunite dall’attività che intendono svolgere nel qui e ora, nella concretezza della vita quotidiana.”

Dialogo tra arte, cultura e società

Gli altri due piani del Palazzo del Buongoverno sono dedicati a due esposizioni inedite con opere di Michelangelo Pistoletto, rispettivamente sul tema della spiritualità e dello sport: Unity of Religions – Responsibility of Art, for a Preventive Peace e Unity of Sports for Preventive Peace. Sempre in occasione di Arte al centro, è stata inoltre inaugurata Mirror of Eternity, una nuova installazione del maestro, che ha ampliato l'esposizione permanente della Fondazione.

Nelle altre sale espositive di Cittadellarte il percorso si è poi arricchito con la mostra Ecosystems as Living Communities di Despina Charitonidi e Davide Tagliabue (in arte Metrocubo), nata nell’ambito del programma internazionale di residenze UNIDEE Residency Programs, in collaborazione con UniCredit Group, che promuove l’arte come strumento di impegno civile e trasformazione sociale.

L’Accademia Unidee ha invece presentato la mostra Not too hard to listen, realizzata nel corso triennale di Arte Pubblica, e l’atelier aperto degli studenti del corso di Moda Sostenibile con il laboratorio di sartoria per lo spettacolo Tertium Datur. Da Leonardo Da Vinci a Michelangelo Pistoletto, la mostra Il gioiello tessile, la collezione Sostenibilità del taylor made e gli Abiti di scena per piccoli attori.

Il Terzo Paradiso alla Biennale di Venezia

Il progetto Lo Statodellarte, riconosciuto come modello virtuoso per l’attivazione dell’intelligenza collettiva, è protagonista anche alla 19ª Mostra internazionale di architettura di Venezia, dal titolo Intelligens. Natural. Artificial. Collective, che ha scelto di collocare l’installazione The Third Paradise Perspective nella prima sala delle Corderie dell’Arsenale. Un’opera che sottolinea l’urgenza di una riflessione sul futuro del pianeta e l’importanza di soluzioni generate dall’ingegno umano di fronte alle sfide della contemporaneità, dalla crisi climatica alle migrazioni forzate dalle guerre e dagli squilibri economici.

Un ambiente immersivo e potente, dove il cambiamento climatico diventa concreto e visibile: una sala allagata, con l’acqua che raggiunge i 70 cm – proiezione del livello marino previsto a Venezia nel 2100 – attraversata da un passaggio a forma di Terzo Paradiso, che è una porta d’ingresso, fisica e concettuale, alla mostra.

“Solo l'intelligenza collettiva, che opera seguendo la formula trinamica ‘1 e 1 fa 3’ potrà salvarci”, spiega ancora Paolo Naldini. “Di microsoluzioni ne esistono tante in tutto il mondo: lo vediamo in prima persona quando collaboriamo con la nostra rete internazionale di ambasciatori, si va dal progetto cubano La Mina per il riciclo della plastica al progetto Climavore dedicato a nuove forme di produzione e consumo di cibo in tempo di crisi climatica, solo per fare due esempi”.

Ma dobbiamo applicare l’intelligenza collettiva per collegarle e sfruttarle pienamente: “È una nuova prospettiva: non più una linea dritta lanciata in avanti, ma uno spazio circolare dove prendersi cura di sé e dell’altro per la rigenerazione e la prosperità condivisa, uno spazio che si connette ad altri spazi e genera sinapsi nel cervello sociale, naturale e artificiale del pianeta”.

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In copertina: Fondazione Pistoletto, Biennale2025 © Riccardo Banfi