Ha preso il via con il terzo batch del programma di accelerazione Terra Next, diventato il punto di riferimento per il settore dell’innovazione nella bioeconomia e per le startup che operano in questo ambito. Dopo aver superato una prima fase di selezione tra 191 candidature italiane e internazionali, le 7 startup scelte dalla commissione di valutazione di Terra Next si uniranno alle 15 che nei primi due anni di attività hanno ricevuto investimenti dal programma per 1,5 milioni di euro e raccolto più di 2,5 milioni di euro tra follow-on, grant e investitori esterni. Aumentando di circa il 10% la propria forza lavoro grazie al percorso di crescita, supportato anche da Terra Next.

Queste startup beneficeranno di un investimento iniziale complessivo da 750.000 euro e prenderanno parte a un percorso di 3 mesi con base a Napoli, presso il Campus di San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II, durante il quale avranno l’opportunità di crescere attraverso mentorship, formazione, networking e momenti di approfondimento frontale dedicati al consolidamento della value proposition e del modello di business, alla validazione tecnica e alla prototipazione delle soluzioni, al supporto al go-to-market e al fundraising. Inoltre, i migliori team avranno accesso a ulteriori investimenti per circa 1 milione di euro, già stanziati dai promotori.

Le 7 startup selezionate da Terra Next

Le 7 startup selezionate quest’anno hanno sviluppato soluzioni per risolvere problemi di tracciabilità di filiera, per produrre imballaggi biodegradabili a partire da sottoprodotti agricoli, ma anche per la rimozione di contaminanti tossici dalle acque industriali, o ancora, per monitorare in tempo reale lo stato di salute delle piante. Si tratta di CrioPura, che opera nel mercato globale del trattamento delle acque e dei reflui introducendo una tecnologia innovativa basata su idrogeli polimerici macroporosi che offrono una soluzione ecocompatibile e a basso costo per la rimozione di contaminanti tossici dalle acque industriali e di falda. C’è poi Farzati, che mira a risolvere i problemi di tracciabilità di filiera sfruttando intelligenza artificiale e blockchain per determinare l'origine e la qualità dei prodotti e garantire sicurezza per consumatori e l'ambiente.

GenoGra introduce un'innovativa piattaforma di analisi genomica basata su grafi con l’obiettivo di democratizzare l'accesso alla bioinformatica nei settori biotecnologico, farmaceutico e clinico, consentendo il miglioramento delle colture attraverso la selezione genetica per aumentarne la resa e la resistenza alle malattie. Immunoveg, invece, sviluppa sistemi di coltura cellulare da linee vegetali finalizzati alla produzione di bioingredienti per i settori nutraceutico, cosmetico e novel-food. La produzione viene realizzata mediante l’utilizzo di agitatori e bio-fermentatori e non prevede l’impiego di pesticidi, ottenendo un prodotto sicuro per la salute umana e più sostenibile. 

Longevity Pet sviluppa percorsi di prevenzione personalizzati attraverso prodotti innovativi e soluzioni per bisogni specifici, con l’obiettivo di garantire una vita lunga e sana ai nostri animali domestici. Plantbit ha sviluppato Bioristor, un sensore elettrochimico biocompatibile che inserito nel fusto delle piante ne monitora lo stato di salute in tempo reale, permettendo diagnosi tempestive. 

C’è poi SMUSH Materials, già incontrata da Materia Rinnovabile a Klimahouse, che utilizzando una tecnologia basata sul micelio trasforma i sottoprodotti agricoli biologici in biomateriali per imballaggi, 100% naturali, circolari e biodegradabili. Un’alternativa al polistirolo monouso che può essere smaltita come organico al termine del suo utilizzo.  

L’acceleratore Terra Next

Il programma TerraNext è dedicato a startup e PMI innovative nel settore della bioeconomia, frutto dell’iniziativa di CDP Venture Capital con la partecipazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center e il supporto di Cariplo Factory, che gestisce operativamente il programma. L’acceleratore ha una dotazione di circa 3,8 milioni di euro stanziati dal Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital e circa 1,3 milioni stanziati da Intesa Sanpaolo Innovation Center e partner. Il progetto è parte della Rete Nazionale Acceleratori CDP, un network presente su tutto il territorio italiano con l’obiettivo di sostenere la crescita di startup specializzate nei mercati a maggiore potenziale. 

L’acceleratore, che beneficia del patrocinio del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ed è stato avviato anche con il supporto della Fondazione con il Sud, coinvolge corporate partner che forniscono il loro contributo in termini di know-how, asset e network per lo sviluppo delle startup, e imprese, ma anche partner scientifici, come l’Università Federico II di Napoli, Assobiotec, il Campania Digital Innovation Hub, il Cluster Italiano della Bioeconomia Circolare SPRING, il centro di innovazione deep tech Materias, il centro studi S.R.M. - Studi e Ricerche per il Mezzogiorno.

 

Immagine: Envato