La normativa – europea e italiana – non sembra tenere il passo con lo sviluppo che sta vivendo la chimica verde, continuamente sollecitata alla ricerca e innovazione. Il rischio è che si scontri con il concetto di riutilizzo di uno scarto e con quello dell’uso a cascata.
Comunque lo si osservi, il criterio stesso di bioraffineria implica innovazione: dalla scelta del luogo di produzione – spesso in aree industriali dismesse – alla tipologia di materia prima, sia essa da filiere dedicate o da utilizzo di residui, dalle tecniche colturali all’impiego di packaging almeno parzialmente rinnovabile.
Non solo....